Capitolo 28 ~ Pace

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LEVI'S POV

{T.n.}: <<Chi te li ha fatti questi?>>

La voce della {C.c.} non lasciava trasparire alcuna emozione.

Levi: <<Non sono cazzi tuoi.>>

Mi buttai sulla difensiva io.

{T.n.}: <<E non sono cazzi miei neanche il fatto che tu faccia uso di sostanze stupefacenti?>>

Disse con non-chalance, come se mi stesse chiedendo cosa avessi mangiato a colazione.

Il sangue mi si raggelò nelle vene, pompato dal cuore ad un ritmo disarmante a causa della scossa di adrenilina che mi era arrivata dritta al cervello.

Non era possibile che sapesse.

Lei non poteva sapere.

Levi: <<Non so di cosa tu stia parlando.>>

Svagai con più naturalezza possibile, ma evidentemente non fui abbastanza convincente, dato che {T.n.} non si arrese.

{T.n.}: <<Quelle pupille così dilatate mi dicono il contrario.>>

Rimasi in silenzio, colpevole, mentre il dolore fisico causato dal disinfettante ricopriva il mio corpo.

La sentii sbuffare sonoramente, mentre continuava a tastare il mio addome alla ricerca di qualche altra ferita.

Concentrata in quel modo era ancora più bella, con quel suo leggero e solito rossore che le contornava il volto, le sue mani piccole, morbide e dal tocco delicato, con qualche ciocca dei suoi {L.c.} e {C.c.} capelli sfuggita dalla coda frettolosamente fatta.

Così piena di imperfezioni, eppure così perfetta allo stesso tempo.

Perfetta per me.

{T.n.}: <<Scusami...>>

La sua voce soave mi colpì appieno riportandomi improvvisamente alla realtà.

Si stava scusando, ma per cosa?

Ero appena tornato a casa barcollante e mal ridotto, fatto fradicio di quella merda per la qualche avevamo litigato solo ieri, e lei si stava scusando?

{T.n.}: <<Si, per... Per quella cosa, insomma.>>

Era cosí dannatamente tenera ed impacciata che era impossibile non innamorarsi di lei al primo sguardo.

{T.n.}: <<Avrei dovuto dirtelo prima, t-ti prego... Perdonami.>>

Aveva preso a singhiozzare, mentre calde lacrime cominciavano a scorrerle sulle guancie rosee ed ora umide.

Non resistetti alla tentazione di poggiare la mano pulita su quella pelle morbida e dannatamente invitante, asciugandole quella goccia d'acqua salata traditrice col pollice.

Lei alzò lo sguardo fino ad incontrare il mio, con i suoi occhioni {C.o.} lucidi fissi a guardare i miei, che erano sicuramente diventati blu notte, colmi d'amore per quella giovane donna tanto sfortunata.

Un sorriso mi nacque spontaneo sul volto quando lei, inconsapevolmente, chiuse quelle sue perle {C.o.} e si appoggiò ancor di più al mio tocco, sprofondando nel mio calore ed il mio profumo.

Levi: <<Non riuscirei mai ad essere arrabbiato con te, {T.n.}>>

La sentii tremare leggermente nell'udire il suo nome pronunciato dalla mia voce, che non si beava di quel suono da ormai troppe ore, bloccata dal mio dannatissimo orgoglio.

Mi ritrovai, senza alcun preavviso, stretto dalle esili braccia della {C.c.}, che aveva affondato il suo viso nell'incavo del mio collo e mi stava letteralmente stritolando, facendomi salire piccole scariche di dolore per tutta la colonna vertebrale.

Ma non osai disturbare quel momento magico con delle inutile lamentele.

Il suo corpo minuti mi trasmetteva un insolito calore, di cui ero ormai dipendente.

Mi trasmetteva benessere, gioia, amore.

Mi trasmetteva pace.

{T.n.}: <<Grazie Levi, grazie di tutto.>>

Disse tra gli ultimi singhiozzi, con la voce ovattata.

In quel momento mi resi conto che era lei, lei era la mia pace.

∆-Un Brivido D'Amore-∆ ~LevixReaderWhere stories live. Discover now