Capitolo 6 ~ Un Amico In Difficoltà

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{T.N.}'S POV

Presi le chiavi dalla tasca, per poi infilarle nella serratura della porta in legno, che si aprí di scatto, facendomi sussultare per la sorpresa.

Davanti a me c'era la mia bassa sorellina dagl'occhi azzurri e dai lunghi capelli biondi, che era visibilmente turbata.

Historia: <<Oddio, finalmente sei a casa! Stavo seriamente cominciando a preoccuparmi, sai?!>>

Si tranquillizzò.

{T.n.}: <<His, sono solo... Le 8:30, cavolo! Erano settimane che non tornavo cosí presto a casa! Perché dovresti preoccuparti?>>

Lei mi guardò con fare dispiaciuto, alché io alzai un sopracciglio, non capendo.

Historia: <<Su, entra.>>

Mi invitò ad entrare facendosi da parte sul lato sinistro della porta.

Sempre guardandola in modo curioso, feci come mi era stato chiesto.

{T.n.}: <<Si può sapere cosa è successo?>>

Chiuse lentamente e delicatamente la porta alle mie spalle, e la sentii sbuffare.

Si girò, e guardandomi iniziò a parlare.

Historia: <<H-ho chiamato Eren, per sapere se eri da lui dato che ci stavi mettendo molto...>>

{T.n.}: <<E...?>>

La spronai a proseguire, alzando di nuovo lo stesso sopracciglio, non avendo capito a dove volesse andare a parare.

La bionda sbuffò una seconda volta.

Historia: <<È in ospedale.>>

Rimasi impietrita, strabuzzando gl'occhi ed aprendo e chiudendo la bocca piú volte, non riuscendo a trovare le parole.

{T.n.}: <<C-COSA?!>>

Le urlai contro.

Hiatoria: <<Ho detto: è in->>

La bambina cercò di ripetermi la frase, ma io la interruppi bruscamente.

{T.n.}: <<SI, TI HO SENTITO GIÀ LA PRIMA VOLTA! MA PERCHÉ CAZZO È IN OSPEDALE?!>>

Rimase in silenzio per una decina di secondi, probabilmente incerta se dirmi o meno cosa era successo al mio migliore amico dai capelli castani e dagl'occhi di giada.

Poi pronunciò una parola.

Una singola parola, che però era sufficiente per spiegare cosa era accaduto.

Historia: <<Alan.>>

Riuscii ad arrivare in ospedale, che si trovava nel Wall Rose, in meno di un quarto d'ora.

Avevo percorso tutta la strada correndo, e quindi, una volta varcata la soglia dell'edificio, mi dovetti fermare a prendere fiato.

Piegai la schiena, poggiando le mani sulle mie ginocchia, cosí da usufruirne come supporto.

Avevo il fiatone, ed ero incredibiomente sudata.

Fuma un po' di piú, genio!

Porca puttana, FAI SILENZIO!

Mi bastarono una trentina di secondi per ricompormi, quindi mi rimisi dirtta cominciando immediatamente a cercare con lo sguardo un'infermiera.

La trovai: era dietro un bancone con sopra disegnata un grande "+" in rosso.

∆-Un Brivido D'Amore-∆ ~LevixReaderWhere stories live. Discover now