Capitolo 32 ~ Resa

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{T.N.}'S POV

(10:54)

Che senso aveva continuare cosí?

Che altro motivo avevo per continuare a lottare?

Non mi era rimasto nulla:

La mia casa, Eren, Historia, Levi.

Tutto perso, non mi rimaneva nulla in mano.

Ormai mi mancava davvero poco per arrivare a casa, solo cinque minuti a piedi mi separavano dalla fine.

La mia vista non era piú appannata, anche volendo non sarei riuscita a piangere.

Non ne avevo la forza.

Le mie gambe si muovevano da sole, senza che io dovessi dare loro l'ordine di camminare.

La mia mente era completamente vuota, non riuscivo a pensare a nulla, il silenzio piú assoluto regnava sui miei pensieri.

Non sentivo piú il mio respiro, non riuscivo ad emettere alcun suono, non trovavo la forza di fare assolutamente nulla, che non fosse camminare verso casa mia.

La consapevolezza di tutto mi arrivò tanto improvvisa che il mio inconscio doveva ancora elaborare per bene tutte le informazioni ricavate.

Ancora non avevo realizzato del tutto, ma sapevo che mi sarebbe rimasto poco tempo a disposizione, e quindi poco mi importava.

Dopotutto non mi era andata cosí male, avevo voluto tanto bene a quelle poche persone, ed avevo dato tutta me stessa, sempre, in tutto.

Non mi ero mai arresa, nonostante tutto.

Anche se...

Lottare da soli non mi sembrava cosí entusiasmante.

Due minuti da casa.

Alzai li sguardo, tenuto fino a quel momento dritto davanti a me, a fissare un punto impreciso nel nulla.

Notai un bambino, che doveva avere all'incirca 8 anni, tenerne per mano un altro piú piccolo, probabilmente il fratellino.

Quest'ultimo guardava il sole che filtrava tra i rami degl'alberi, donando una nota allegra a quel paesaggio cupo.

I suoi occhi grandi e castani scuri brillavano a quella vista.

Sembrava un cucciolo curioso di poter vivere la vita.

Un po' mi dispiaque per lui, non aveva idea di quanto quelle strade potessero essere terrificanti e fredde di notte.

Spostai lo sguardo sul maggiore, che aveva gli stessi occhi dell'altro.

Questo, peró, avevo lo sguardo fermo, serio, impassibile, concentrato sulla strada.

La sua zazzera biondo cenere danzava con le ultime brezze fresche mattutine.

Le piccole mani dei due bambini erano intrecciate saldamente, e quello piú maturo sembrava mantenere una certa forza nella presa, come se avesse paura che il fratellino gli scivolasse via.

Sicuramente aveva già vissuto una perdita, e da come lo teneva vicino a se, sembrava che quel ragazzino fosse l'unico a lui rimasto.

Si vedeva la determinazione di volerlo proteggere da tutto, e per un attimo mi sembrò di sentire una scintilla di speranza espandersi dal mio cuore, che riprese a pulsare tutto d'un tratto.

Tornai a sentire la brezza fresca a contatto con la mia pelle, in contrasto con la luce del sole che me la riscaldava.

Un leggero odore di pane mi invase le narici.

∆-Un Brivido D'Amore-∆ ~LevixReaderOù les histoires vivent. Découvrez maintenant