Capitolo 67

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X: dei danni non visibili, ma che ogni volta danneggiano il sistema.

B: quindi che si deve fare per distruggere questo "virus"?

Si sta calmando, ma è ancora molto agitato.

X: beh fino ad oggi si sono limitati ad ignorare il problema. Per ora tu - indica Emma - pensa a stare bene! In settimana chiamerò un mio collega psicanalista e vedremo cosa fare?

E: psico...what?

Mi giro istintivamente verso Simone che mi bisbiglia di stare tranquilla. Il dottore vedendomi nervosa mi calma subito.

X: non è perché sei matta tranquilla! - mi sorride - Ma vorrei cercare di capire la causa di tutto e spesso lo si può fare tramite delle sedute con uno psicoterapeuta che ti aiuta nello studio dei ricordi remoti.

Quell'insieme di parole mi confonde ancora di più e Simone lo capisce subito.

B: look! - mi accarezza dolcemente la mano - He's going to call an analyst because it's the only way to try to get all your deleted memories back!

E: ho capito scusi!

X: no figurati! Vorrei davvero che cominciassimo questo percorso per liberarti finalmente da questa cosa.

E: va bene!

X: d'accordo!

Ci alziamo e ci salutiamo, ma mentre sta stringendo la mano a Simone,lo ferma.

X: potrei parlarti un secondo?

B: certo!

Viene verso di me e mi da un bacio.

E: ti aspetto fuori!

Biondo Pov's

B: allora che ha detto?

X: ho un segreto professionale da difendere e non posso dirtelo.

Questa cosa mi intristisce parecchio,ma lo capisco.

X: tranquillo te lo dirà lei! - lo guardo con aria interrogativa - ti ha fatto uscire solo perché non voleva lo sapessi così.

Questo mi rasserena, almeno so che mi parlerà.

X: piuttosto volevo dirti che Emma ha bisogno di molto appoggio e credo di aver capito tu sia il suo primo sostenitore.

B: sempre!

X: bene! Nel caso lei te ne parlasse prova a farle ricordare qualcosa anche tu.

B: ma dottore penso che lo psicoanalista otterrà maggiori risultati di me!

X: se c'è una cosa che ho imparato è che la medicina arriva fino ad un certo punto. 

B: che intende? Cosa devo fare?

X: nulla di diverso da quello che fai adesso! Amarla! L'amore può qualunque cosa! Leggere la sua mente non sarà facile, ma almeno tu puoi leggere il suo cuore ed è quello che pompa sangue al cervello.

Rimango molto colpito da quello parole. Senza aggiungere altro mi alzo, saluto nuovamente ed esco. La vero seduta su una panchina a pochi metri dall'entrata con la testa tra le mani, ma non mi sembra stia piangendo.

B: ehy!

E: finalmente!

Mi salta praticamente al collo.

B: mi stritoli così piccolè!

E: è tutto il tempo che avrei voluto abbracciarti!

B: sono tutto tuo ora!

La sento avvicinarsi al mio orecchio.

E: mi porti in hotel?

Le accarezzo i capelli.

B: non vuoi più fare un giro?

E: no voglio solo tornare. 

B: sicura?

E: sì scusa...

Le tolgo immediatamente quell'espressione triste dalla faccia.

B: tranquilla piccolè, io te lo avevo proposto per te, io Roma la conosco fin troppo poi si è fatto tardi!

E: grazie amore!

Mentre torniamo si stringe al mio braccio e per tutto il tragitto non dice una parola. Capisco il suo silenzio. È spaventata e confusa da tutto quello che è successo nel giro di un paio d'ore. Arriviamo in hotel e tutti sono già nella sala per la cena. Ci viene incontro Lauren.

L: Emma!

B: scusaci ma siamo andati dal medico per un controllo e siccome c'era Dani non te l'ho voluto dire.

L: no problem! Stai bene?

Vedo che tentenna un po' prima di rispondere.

E: perfettamente.

L: allora dai vi aspettiamo!

Le da un bacio sulla guancia e torna in sala. Lei fa per seguirla, ma io la blocco un secondo.

B: se vuoi riposarti un attimo non credo se la prendano. 

E: no sto bene...voglio solo cenare e divertirmi un po' con i miei amici... - poi si fa strada tra le mie braccia - e con te!

Mi bacia e anche stavolta non è solo un bacio. Rimaniamo attaccati naso contro naso per qualche secondo fino a quando una voce ci riporta alla realtà.

Ei: dai piccioncini! Mancate solo voi qui!

Ci stacchiamo e sorridendo andiamo in sala. Durante tutta la cena scherziamo e parliamo. Ogni tanto allungo la mia mano ad Emma sotto il tavolo per farle capire che le sono sempre vicino e tutte le volte lei si gira verso di me sorridendomi. Finita la cena la vedo alzarsi e andare fuori, così,solo facendo un cenno ad Irama,la raggiungo. Vedo che va di corsa su per le scale così cerco di seguirla senza farmi vedere. Arriva fino al tetto. Va verso il bordo e si affaccia per guardare Roma.

Biondo ed Emma - Ricordati di ...Where stories live. Discover now