Capitolo 29

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"No" asserisce lei, guardandomi dritta negli occhi con una serietà da far paura.

Non ci pensare nemmeno. Non lo farai, non te lo permetterò. Non rimarrai chiusa nel Labirinto, e se questo significherà legarti ad una sedia, lo farò senza esitazioni.

Sono decisamente colpita dalle sue parole. Non mi aspettavo una reazione del genere. O meglio, sì, me lo aspettavo che mi avrebbe detto di no, ma non in questo modo. Non pensavo che tenesse a me così tanto.

Solo una notte, giusto il tempo per far arrabbiare Newt.

E perché mai Newt si dovrebbe arrabbiare?

Perché mi ha già detto, e non una sola volta, che non gli andava a genio l'idea che io diventassi Velocista. Dopo che lo ha accettato, gli ho promesso che non sarei mai più andata nel Labirinto di notte. Si arrabbierà, stanne certa. E poi sono già sopravvissuta una notte nel Labirinto.

Ma che cacchio di ragionamenti fai? Scusa, ma non ti aiuterò a suicidarti. E non provare a farlo di nascosto, perché avverto Minho e Newt.

La guardo divertita, pensando che scherzi. Ma il suo sguardo non lascia trasparire neanche un'emozione.

Teresa, ti prego, almeno tu capiscimi. Lo faccio per voi, saprò difendermi, ma ti prego, almeno tu capiscimi.

La guardo con uno sguardo supplichevole, mentre lei incrocia le braccia.

Si, ma se anche facesse arrabbiare Newt, come pensi che gli altri ti odieranno?

Ma gli altri già non mi sopportano. Tanto già tutti sapranno del biglietto e, pur di salvarsi la pelle, mi staranno ad almeno cinque metri di distanza.

È comunque no. Non ti rivolgerò più la parola pur di far capire ai Creatori che io a te ci tengo.

Sbuffo silenziosamente, massaggiandomi le palpebre con movimenti circolari.

E va bene, non entrerò nel Labirinto.

Non ti credo, conoscendoti entrerai a mia insaputa quando le porte si stanno per chiudere.

Non entrerò, te lo prometto. Però guarda il lato positivo, se entrassi di notte potrei scoprire un'eventuale uscita.

Non provare a fregarmi. Domani starai tutto il giorno con me, farò in modo di non farti entrare nel Labirinto neanche di giorno. Andrò da Minho, adesso.

Cosa!?

Sento Teresa interrompere il nostro collegamento celebrale e la vedo allontanarsi dal nostro 'nascondiglio', direzione Casolare. Cerco di afferrarla per un polso, ma lei lo ritrae velocemente e aumenta il passo, arrivando a correre. Io mi paralizzo sul posto, non muovendomi di un solo centimetro. Cosa mi succede? Perché non mi sto muovendo? Agitazione, tensione, ma di cosa? No, c'è di più. So che Teresa sta facendo la cosa giusta, il mio corpo sa che non devo andare nel Labirinto. Ma il mio cuore sa che invece devo entrarci, a tutti i costi. Teresa è testarda, riuscirà a farmi stare nella Radura domani, me lo sento, ma devo trovare un'alternativa. Al momento giusto agirò, ma per'ora stiamo al suo gioco. Mi incammino con tutta calma verso il Casolare, ignorando i Medicali che sono fuori dall'edificio a confabulare fra loro. Apro la porta del Casolare e cade il silenzio, facendo ricadere l'attenzione su di me.

"Voi dovete smetterla di fissarmi così" dico con calma e a voce bassa. All'istante, tutti ricominciano a mangiare tranquilli ma mormorando fra loro. Raggiungo il tavolo dove sono seduti Minho, Thomas e Newt, mentre Teresa è in piedi intenta a parlare con l'Intendente. Ancora non mi hanno notato, e tornare lì da loro come se non fosse successo nulla non mi sembra giusto. Il problema è che io non sono brava ad usare le parole e non saprei nemmeno come iniziare a scusarmi, soprattutto con Newt. Solo per un giorno, mi dico, un giorno e poi entrerò nel Labirinto. In realtà sono contenta di non dover più fingere di essere un'insopportabile cronica, ma il  pensiero che fra due giorni potrei essere morta o, peggio, odiata da Newt e da tutti i miei amici, mi fa stringere lo stomaco. Faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi, stringendo i pugni. Riapro le palpebre e mi posiziono accanto a Teresa e, come mi aspettavo, anche a questo tavolo cala il silenzio. Newt mi sta guardando con un'espressione indecifrabile, forse fra la preoccupazione e la scocciatura, mentre Thomas mi rivolge un piccolo sorriso, cosa che mi rincuora.

Day One Greenie?Where stories live. Discover now