Capitolo 30

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Mi sveglio grazie ad una spinta ben assestata sulla schiena. Mi giro dalla parte opposta, ancora con gli occhi appannati dal sonno, cercando di capire questo peso. Noto che Gally si è disteso sopra di me, ma non è l'unico: il braccio di Teresa è su una delle mie gambe mentre i suoi capelli sono sparpagliati sul mio collo. Tolgo sia i capelli sia il braccio di Teresa dalla mia gamba curandomi di non svegliarla, e dopo sguscio via da sotto Gally. Mi alzo a sedere e guardo fuori dalla finestra, scorgendo che da dietro le mura il cielo si sta schiarendo, nonostante la Luna regni ancora nello scura notte stellata. Ripenso al sogno, ma la maggior parte degli eventi mi risultano non nitidi o addirittura del tutto rimossi. Mi ricordo solamente una ragazza dai capelli rossi che parla con me mentre io lavoro ad uno strano progetto, il 17-X. Mi strofino gli occhi con la manica e sbadiglio, prima di alzarmi in piedi sperando di non svegliare i ragazzi. Sono davvero restati tutta la notte, allora. Guardo sia Teresa che Gally, cercando in loro un segno che mi faccia capire che siano ancora addormentati. Dopo aver sentito Gally russare varie volte e aver visto Teresa sempre nella solita posizione, mi avvio verso il comodino vicino alla finestra e prendo il mio zainetto con all'interno tutto il necessario per la mia 'giratina' nel Labirinto di stasera. Esco dalla mia camera sempre facendo attenzione che i due ragazzi non si sveglino e richiudo la porta con altrettanta cura. Mi metto la zainetto in spalla e scendo le scale silenziosamente, arrivando al pian terreno. Ormai da abitudine, mi faccio strada, fino alla porta del Casolare, in mezzo ai corpi dei Radurai addormentati. Una volta uscita, mi reco nella Gattabuia per nascondere il mio zaino fino a stasera. Una volta arrivata, con mia sfortuna, trovo la porta della Gattabuia, costruita a maglie larghe con rami di alberi, chiusa a chiave. Mi accovaccio e cerco con gli occhi, all'interno della Gattabuia, un posticino adeguato per nascondere il mio zainetto. Scorgo un angolo all'interno in ben vista grazie alla tenue luce solare mattutina e decido che quello è il posto adatto, visto che di pomeriggio quel punto sarà coperto dall'ombra. Infilo lo zaino, cercando di comprimerlo su sé stesso, attraverso le fessure della porta fino a farlo sbucare dall'altra parte. Lo lascio cadere all'interno, facendolo cadere esattamente nel punto prescelto. Una volta aver nascosto il mio zaino, decido di andare a rilassarmi un po', visto che non ho di meglio da fare fino a stasera, grazie a Minho e a Teresa. Ovviamente, per restare un po' sola a riflettere alla mia situazione, mi reco nel bosco non inoltrandomi troppo. Mi siedo con le spalle ad un tronco e chiudo gli occhi. Per'ora non ci sono stati altri attacchi misteriosi ai miei amici, forse la mia tecnica sta funzionando. I Creatori hanno capito cosa voglio fare, e forse hanno anche capito che molto probabilmente stasera sarà anche l'ultima volta che vedrò i miei amici, sempre che non un miracolo non mi salvi nel Labirinto. Finché non toccano i miei amici, a me va bene così, anche se dovesse andarci la mia vita di mezzo. Leonard, mi capita spesso di pensare a lui. Sarà morto? Dov'è scappato? Ogni volta che ci penso mi vengono delle fitte alla pancia e mi salgono le lacrime, ma che scaccio via subito. Nel Labirinto questa volta non ci sarà un cavolo di Dolente morto a salvarmi, quindi devo pensare ad una strategia al più presto possibile. E pensare che faccio tutto questo per delle persone che conosco da un mese e mezzo.

"È da ieri sera che penso solo a te" apro gli occhi di scatto riconoscendo quella dolce voce. Newt è in piedi davanti a me e mi guarda intensamente. Come ho fatto a non accorgermi della sua presenza? Il ragazzo prende posto accanto a me, sedendosi per terra. Gli faccio un po' di posto per far sì che possa appoggiare anche lui le spalle al tronco dell'albero.

"Che ti succede Julia? È da un paio di giorni che non ti riconosco più... Prima rispondi male a tutti, poi fai la dolce con me, scappi e non ti fai trovare, vengo a sapere che ti vuoi suicidare e accetti come se nulla fosse che ti venga tolto il ruolo da Velocista, dopo tutti gli sforzi che hai fatto per ottenerlo" dice Newt guardando dritto davanti a sé. Stringo forte le palpebre combattendo contro l'impulso di piangere. Sentirsi dire queste cose da lui è straziante, un colpo al cuore. Già lo sapevo da sola che mi sto comportando male in questi giorni, ma sentirselo ricordare anche da lui è troppo.

Day One Greenie?Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ