Capitolo 10

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Appena uscita da lì, mi sento subito meglio. Il fresco vento serale è rilassante e piacevole.
Mentre cammino verso il Casolare, rifletto su tutto quello che ho sentito. Su Alby che dice che io non posso più essere una Velocista a quando Minho mi ha difeso. La cosa che mi fa più arrabbiare è che sono stati tutti zitti, solo Minho ha avuto il coraggio di opporsi al grande capo. Anche Newt, che credevo mi avrebbe difeso, è stato in silenzio senza aprire bocca una sola volta. Forse perché ancora non gli è andato giù il fatto che io sia diventata una Velocista. Forse è proprio questo che vuole, che io non abbia quel lavoro. Comincio a pensare che non sia preoccupazione: perché mai dovrebbe preoccuparsi a tal punto da non difendermi nemmeno? Non mi conosce da molto, anzi, ci conosciamo da pochi giorni, e mi sembra improbabile che sia già così legato a me.
Entro nel Casolare e vado dritta nella mia stanza al secondo piano. Afferro il sacco a pelo, lo sposto in un angolino e mi ci infilo dentro. Non voglio più saperne di questa storia fino a domani, ho bisogno di calmarmi.
Cerco invano di prendere sonno, con scarso successo. Mi rigiro e mi rigiro per quelle che sembrano ore, e forse effettivamente lo sono. Mi stendo a pancia all'insù e lascio ricadere le braccia lungo il corpo, sbuffando. Fisso il soffitto di legno sopra di me, e poi sposto gli occhi fuori dalla finestra. È buio pesto, riesco ad intravedere persino le stelle. Sono piccoli puntini, ma il mio cervello le riconosce come stelle. Mi giro su un lato, guardando sempre fuori. Chiudo gli occhi, scacciando tutti i pensieri dalla mente.
Presto, sento i miei muscoli rilassarsi e, dopo quella che sembra un'infinità, mi addormento, più o meno serena.

"Cosa pensi di fare?" mi chiede Thomas.
Ci troviamo in una stanza dalle pareti bianche con una scritta dipinta sopra: C.A.T.T.I.V.O.

"Non lo so" rispondo "Ma voglio entrare nella Radura, e tu dovrai aiutarmi"
Thomas mi fissa dubbioso.

"E come posso farlo? Voglio certamente aiutarti, dopo quello che mi hai raccontato voglio sicuramente farla pagare alla C.A.T.T.I.V.O per quello che ci hanno fatto, però dobbiamo pensare a come fare" mi risponde.
Restiamo silenziosi per diversi minuti fino a quando non mi viene un'idea.

"Hai detto che il giorno prima che Newt e gli altri venissero spediti nella Radura, tu e lui siete andati a trovare sua sorella Lizzy nel dormitorio del Gruppo B, giusto?" dico.
Lui annuisce, pensieroso.

"Come dimenticarlo... Sono passati due anni, ma l'immagine di Newt che abbraccia sua sorella è ancora impressa nella mia mente" dice lui vago, come se fosse immerso in un altro mondo.

"Bene, siete passati dal laboratorio di Ricerca e Sviluppo, giusto?" chiedo nuovamente.

"Giusto" risponde lui.

"Perfetto. Quando stavamo ancora costruendo il Labirinto andai proprio in quel laboratorio per sperimentare il siero da somministrare ai Soggetti da mandare nella Radura affinché i loro ricordi venissero cancellati. Lì si trova ancora qualche fiala di quel siero, questo lo so perché me lo ha detto Teresa guardando attraverso le telecamere di videosorveglianza. Se tu ti ricordi ancora come arrivarci, potresti prendere una di quelle fiale per me?" Chiedo speranzosa.
Lui solleva in sopracciglio.

"E perché mai vorresti cancellare i tuoi ricordi?" chiede il moro, dubbioso.

"Perché so per certo che chi arriva lassù con tutti i ricordi impazzisce, e per questo gli si attiva un cip nel cervello che ne causa la morte. E poi devo arrivare lì come un normale soggetto, anche se questo comporta dimenticarmi di tutti voi" dico infine, abbassando lo sguardo, presa da un momento di debolezza.
Il ragazzo annuisce lentamente, appoggiandomi una mano sulla spalla.

Day One Greenie?Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ