Capitolo 7

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Minho inizia subito a correre, e io faccio lo stesso. Stranamente, e la cosa sorprese anche lui, riesco a stare al suo passo fin da subito. Sono molto veloce, proprio come diceva lo scienziato nel mio sogno, ma poco dopo 10 minuti di corsa sento il mio respiro farsi più pesante e i miei polmoni iniziare a bruciare, ma non voglio mollare, quindi continuo a correre senza lamentarmi. La resistenza è un'abilità che va allenata, quindi se non ci provo fin da subito non arriverò da nessuna parte.
Corriamo in silenzio mentre io mi osservo intorno. Le mura sono alte almeno sette metri e dei rampicanti si estendono su di esse. Minho svolta a destra a sinistra con naturalezza, come se le conoscesse a memoria, e probabilmente è così, d'altronde esplora questo Labirinto da ben due anni.
Dopo circa due ore di corsa, Minho si blocca e per poco non gli vado a finire addosso.

"Bene Fagio, adesso facciamo una pausa pranzo"

Bene, i miei polmoni stanno esplodendo e le mie gambe necessitano di qualche minuto di riposo.

"Nel tuo zaino ci sono dei panini e una bottiglietta d'acqua" dice indicandomi lo zainetto.
Io apro la cerniera dello zaino e trovo due panini. Ne addento subito uno e le mie papille gustative iniziano ad urlare di felicità.

"Wow Minho, questo posto è incredibile" dico esausta.

"Bè, sarà anche incredibile, ma non vedo l'ora di uscire da questa fogna di posto"

Non lo biasimo. Sono qui da tre giorni mentre lui da due anni.
Continuo a gustarmi il mio panino, giungendo ben presto alla fine di esso.

"Comunque Julia, te la cavi alla grande" dice con un sorrisetto Minho "Non ti sei lamentata, non hai chiesto pause e ti tieni al passo. È notevole" Queste osservazioni mi fanno piacere, anche perché ci tengo davvero tanto.

"Grazie, però devo ammettere che questa pausa mi serviva proprio" Dico, asciugandomi la fronte con il gomito. Bevo un sorso d'acqua e guardo l'Intendente con la coda dell'occhio. Nonostante il sudore, Minho non sembra molto stanco.

"Dopo questa ce ne sarà un'altra prima di rientrare alla Radura" dice Minho "e facci l'abitudine, perché d'ora in poi ci entrerai ogni giorno" Sgrano gli occhi e lo guardo, letteralmente a bocca aperta.
Davvero? Mi aveva già scelta? Non è possibile, Newt mi ha parlato di questo ruolo come fosse una meta irraggiungibile.

"Davvero?" chiedo incredula "Sicuro che non te ne pentirai? Potrei rivelarmi scarsa"
Minho storce il naso e poi scuote la testa.

"Non credo proprio ma, in caso fra qualche giorno ti vedrò in difficoltà, ti farò smettere subito. Dovrai impegnarti, questo è ovvio" Annuisco convinta, ancora incredula.

"Grazie Minho" gli dico, sorridendo.

"Non devi ringraziarmi" dice ridendo "Anche se probabilmente Alby non sarà contento.

"E non solo lui..." Dico io, riferendomi chiaramente a Newt. Minho mi scruta attentamente, e poi ridacchia.

"Lascia fare quella testa di sploff di Newt, tanto a lui andrà bene così, se lo dovrà far andare bene" Alzo le sopracciglia, non molto convinta.
Dopo quindici minuti, Minho si alza in piedi e mi porge una mano.

"Bene Fagio, è ora di ripartire!"

Afferro la mano e mi alzo, carica.

"Andiamo" dico, energica.
E ci mettiamo a correre. Corriamo e corriamo finché Minho non si ferma. Guardo oltre a lui, e vedo una cosa che mi rabbrividire.
Il nulla.
Il percorso che abbiano appena imboccato dà sul vuoto.

"Fagio, questa è la Scarpata. È da qui che sospettiamo che arrivino i Dolenti la notte" mi comunica lui.
Faccio un passo indietro e mi appoggio al muro, riflettendo un attimo. E se fosse questa l'unica via di uscita?

Day One Greenie?Where stories live. Discover now