Capitolo 6

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Il ragazzo entra nella stanza, richiudendo la porta lentamente, per poi avvicinarsi a me. Devo avere un'aria distrutta: ho provato ad asciugarmi le lacrime in fretta, ma i miei occhi saranno sicuramente arrossati.
"Tutto apposto Julia?" mi chiede, facendomi un cenno per chiedermi se si può sedere accanto a me. Io annuisco, e abbasso lo sguardo. Poi sospiro.

"No, ti devo raccontare una cosa..." chiudo gli occhi. Sarà una buona idea dirglielo? Per ora è sicuramente la persona di cui mi fido maggiormente e so, per certo, che se mi terrò tutto dentro finirò per esplodere.
Decido di fare un atto di fiducia, e inizio a parlare.

"La notte scorsa ho sognato di essere in una specie di laboratorio e mi stavano facendo dei test sulle mie capacità intellettive e fisiche. Dicevano che avevano ottenuto dei risultati ottimi da me" inizio, cercando le parole adatte "Stanotte, invece, ho sognato di venir scelta per un incarico piuttosto importante..."
Newt mi guarda con un espressione che va dal sorpreso all'impaziente. Invece io sono un relitto umano.

"E quale?" mi incita. Tiro un gran sospiro, e poi butto tutto fuori.

"Newt...io vi ho mandato qui. Vi ho scelto io, sceglievo io le persone da mandare nel Labirinto. Newt...io...ero uno di loro. Una delle persone che ha creato questo posto" Chiudo gli occhi e li stringo; ho paura di vedere la sua reazione, ho paura del suo giudizio.
Sento le lacrime minacciarmi di uscire dagli occhi, ma le reprimo con tutta la mia forza.

"E allora? Che importa?" Apro gli occhi di scatto, e vedo il biondo accanto a me che mi sorride. "Tranquilla, anche se prima eri una di loro, adesso non lo sei più. Voglio dire, adesso sei con noi nel Labirinto, se ti hanno mandato vuol dire che non eri proprio dei loro." Newt cerca sempre di tranquillizzare le persone, di farle sentire a proprio agio. Credo che sia una delle sue maggiori qualità.

"Newt, ho tralasciato un particolare" sbotto d'un tratto, ricordandomi un dettaglio. Il ragazzo mi rivolge uno sguardo pieno di attenzione, che mi spinge a continuare.

"Tu mi odiavi" dico, alzando un angolo della bocca. Newt sembra incredulo, e ridacchia.

"Prego?" replica, alzando un sopracciglio.

"Nel sogno, mi presentavano quattro persone, e io dovevo scegliere chi mandare nel Labirinto. Due eravate te e Gally. Io ho scelto di mandare te nel Labirinto. Ti ho detto che lo avevo fatto perché così le tue sofferenze qui sotto sarebbero terminate. Non so di che tipo di sofferenze stessi parlando, ma tu mi hai guardato male e poi mi hai detto che eri felice che finalmente non mi avresti più rivisto appena fossi arrivato qui" dico tutto questo con un coraggio che neanche credevo di avere.
Guardo il biondo dritto negli occhi, aspettandomi un'occhiataccia. Invece sulle labbra di Newt si forma un piccolo sorriso.

"Tranquilla, io non ti odio. Sei una mia amica qui ormai, e non riesco proprio a trovare un motivo per cui dovrei odiarti." Apro leggermente le labbra, e sorrido.

"Grazie, però c'è altro" Questa storia sembra non finire mai, e ripassare le scene nella mia mente mi fa venire voglia di vomitare.

"C'è altro?" chiede ridacchiando, buttando la testa all'indietro e appoggiandosi sui palmi delle mani.

"Uno di quei ragazzi che mi avevano presentato, Thomas mi sembra che si chiamasse, si è avvicinato a me e..." Non so bene se continuare. Non è una cosa così importante, in fin dei conti.

"E?" mi incoraggia il biondo.

"E mi ha baciato" sbotto lì. Newt sembra perplesso e si acciglia "Sulla guancia"

"Ah" dice soltanto, poi sorride "Ma che era, il tuo ragazzo?" Mi sorprende quella domanda. Non ci avevo proprio pensato: eravamo fidanzati? Non credo, o almeno è questo che mi dice la mia coscienza.

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