Capitolo 1 [Fuga]

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Il gruppo di amici scese dal treno con le valigie in mano: Levi aveva la sua solita espressione imbronciata, non che potesse farci nulla dopotutto era la sua espressione naturale, Mike non sembrava troppo esaltato, Petra era incollata, come suo solito al corvino e Hanji aveva gli occhi che splendevano sotto quelle lenti che spesso si appannavano quando era troppo euforica.

I quattro uscirono velocemente da quel posto affollato che era la stazione e guidati dalla ragazza dai capelli color mattone cercarono il luogo dove era situato il loro appartamento ma, proprio come il più basso aveva predetto si ritrovarono dispersi per la città.

Egli sbuffò rumorosamente per poi strappare di mano alla ragazza la cartina e così in breve tempo riuscirono a trovare il luogo che avrebbero condiviso, la loro nuova casa.

Era un edificio a due piani bianco, aveva un piccolo giardino pulito e curato, le finestre erano grandi, il tetto era spiovente, rosso, e la porta in legno scuro rendeva il tutto più accogliente.

Sorrisero tutti meno che il corvino.

Si erano lasciati alle spalle quella vita che li stava rovinando per ricominciarne una dove sarebbero stati felici e magari avrebbero anche trovato l'amore, testuali parole erano uscite dalla bocca della quattrocchi come la chiamava Levi ovvero Hanji.

Tutti erano pronti a dimenticare ma lui no, non Levi, non ne aveva la forza, si sarebbe limitato a non farsi notare e a condurre una delle solite vite monotone che avevano le persone in quella città , come nelle altre.

Gli bastava questo, gli bastava non dover più sopportare quello che era stato costretto a vivere, quello che aveva ucciso i suoi due amici Farlan ed Isabel.

I suoi pensieri vennero riportati al presente da alcuni schiamazzi poco distanti.

Fu allora che Levi notò la presenza di un bar affianco alla casa, aveva già in mente di farci un salto prima o poi ma non in quel momento.

I quattro entrarono nella casa notando con piacere che era ampia e spaziosa, i mobili erano in legno e le pareti bianche rendevano l'ambiente ancora più luminoso, ma cosa ancora più importante era pulita, perfettamente pulita.

Hanji aveva pulito personalmente prima di trasferircisi con gli altri conoscendo il diavolo del pulito, dell'igiene e dell'ordine che albergava nel più basso.

Velocemente tutti scelsero una stanza e il corvino prese quella in fondo al corridoio al piano di sopra e senza saperlo si era scelto quella migliore.

Le pareti erano grigio scuro, le tende erano del medesimo colore, il letto era a baldacchino con le coperte nere bordate oro.

La camera aveva un bagno privato in marmo nero con la doccia ampia e i mobili erano tutti in legno scuro, era perfetta per lui, in più sembrava una camera di lusso anche se un po' cupa.

Passò il resto della giornata nella stanza a sistemare le sue cose con meticolosa attenzione e solo dopo aver sistemato tutto nei minimi dettagli ed essersi assicurato delle condizioni igieniche della stanza andò a dormire.

Il giorno dopo sarebbe iniziato il loro primo giorno nella nuova scuola, anche se avrebbe preferito di gran lunga non dover più frequentare quell'inferno di posto, al contrario suo Hanji era felice, davvero felice.

Lei era capitata in classe con tutti, ma quando si accorse che Levi era stato messo in una sezione differente quasi scoppiò a piangere, si chiese come avrebbe fatto senza il suo nanetto malefico, era così che lo chiamava a volte beccandosi puntualmente un bel calcio dal diretto interessato.

Lui era il suo migliore amico e non poteva nemmeno vedere se si era preso una qualche cotta per qualcuno e se questo qualcuno era affascinante, intelligente o raccomandabile, insomma voleva avere la certezza che si mettesse con un tipo raccomandabile e non con un drogato o alcolizzato.

Lei, in fin dei conti, era forse la persona che di più aveva aiutato il corvino a non cadere in depressione dopo la scomparsa dei suoi due amici, nonché le persone a cui lui teneva di più al mondo.

Animal [ereri]Where stories live. Discover now