Capitolo 47

7.3K 316 68
                                    

Guardavo David andare avanti e indietro per la cucina, mentre io continuavo a fissare il mio gatto che cercava di afferrare le ombre che le persiane gettavano sul pavimento. Stupido gatto, si sarebbe mai accorto che ciò che cercava di afferrare era un qualcosa che non esisteva?

<<Dico solo che avresti potuto dirmi da subito le cose come stavano>> borbottò mio fratello, sedendosi di nuovo di fronte a me.

<<Lo so, Dav. Ma non sembrava avessi voglia di ascoltarmi>> risposi, senza guardarlo negli occhi. <<Siete tutti così... Prevenuti, nei miei confronti>>.

Lui sbuffò sonoramente. <<Stando così le cose, revoco la punizone>> disse, dopo qualche secondo di silenzio.

Lo guardai sorpresa, senza dire niente.

<<Si, davvero. Se ti va stasera puoi uscire>>.

Volevo gettargli le braccia al collo, perché voleva dire che mi aveva perdonata, che non ce l'aveva più con me. Ma rimasi ferma immobile al mio posto.

<<Se sapevo che dire la verità avrebbe sortito quest'effetto, inizierò ad essere veritiera più spesso>> gli dissi,allegra.

Lui mi lanciò un'occhiataccia. <<È quello che sto cercando di insegnarti da quando ti ho presa a vivere con me. È vero, quando il preside mi ha chiamato non ho pensato a sentire la tua versione. Ho sbagliato. Perciò ti chiedo scusa. Ti sei difesa da quella ragazza, era giusto così>> esclamò, guardandomi negli occhi. <<Ma per favore Dee, niente più bugie o segreti tra di noi>>.

Non ero sicura di riuscire a mantenere la promessa, ed ero sicura che il tono della mia voce mi avrebbe tradita, perciò annuii e basta. Lui uscì il mio telefono dalla tasca e me lo consegnò.

Dopodiché si alzò, si sistemò la cravatta e salutandomi dolcemente andò al lavoro.

Io ero ancora sospesa da scuola, perciò ciondolai per casa resettando un po' qua e la. Accesi il telefono, timorosa di ciò che ci avrei trovato una volta aperto.

Guardai tutte le notifiche, leggendo i messaggi di Ivy ed Ealeen, i messaggi di Tyler, qualche notifica stupida di Facebook e gli aggiornamenti dei giochi.

Come una stupida, per un attimo sperai che Jason mi avesse scritto qualcosa, ed ovviamente rimasi delusa. Non mi aveva seguito ieri sera, perché sperare che si facesse vivo adesso?

Speravo che magari stanotte fosse venuto in camera mia, ma non lo fece. Ed io, reduce di tutto lo stress della giornata appena passata, rimasi sdraiata a letto cercando di combattere un attacco di panico che sentivo montare dentro di me. Alla pallida luce dell'alba, piano piano l'ansia lasciò il mio corpo, lasciandomi nervosa e intiepidita.

Risposi ad Ealeen e ad Ivy. La prima mi diceva che era scossa per quello che era successo la mattina precedente, ma che voleva perdonare Scott per come l'aveva chiamata ed era preoccupata di sapere dove fossi finita.

La seconda mi informava del litigio con Scott, mi diceva che non sapeva come stavano le cose tra di loro e che non sarebbe rientrata a casa finché non fosse tornato Sean, per paura di incontrare suo padre, e che momentaneamente stava da un suo cugino che abitava da quelle parti. Le chiesi di venire da me, ma non rispose. Probabilmente aveva fatto le ore piccole e si era addormentata.

Tyler mi invitava ad uscire quella sera, optava per un semplice giro al parco ed io accettai.

Avevo deciso di dargli una chance, nonostante tutto. Non ero pronta a ritenermi la sua ragazza, ne la ragazza di nessuno, però stavo bene in sua compagnia e volevo continuare a stare bene.

Incompresi ~The Misunderstood Series Where stories live. Discover now