Capitolo 11

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Quello stupido, egocentrico, pomposo stronzo.

Con quale diritto si avvicinava a me, con quale coraggio mi diceva quelle cose? 

E' stata una soddisfazione personale vedere il suo sguardo di apprezzamento su di te, ammettilo.

Sinceramente, preferivo lo sguardo di Tyler. Mi guardava come se fossi un essere ultraterreno e questo mi faceva piacere, mi faceva sentire importante. Chi se ne fregava dell'affermazione di Jason della sera prima, se poi c'era chi mi dimostrava il contrario?

In quel momento ero seduta sulle gambe di Tyler, con la testa persa nei miei pensieri, leggera come solo l'alcool riusciva a farmi stare.

Ivy ignorava Scott dall'inizio della festa, nonostante lui furtivo l'avesse invitata più volte a isolarsi dalla folla che c'era in quella casa.

Jason era scomparso di nuovo, probabilmente si era chiuso in stanza con qualcuna di quelle due troie del gioco con gli shottini di gelatina.

Erano delle cose fantastiche, non le avevo mai provate prima. La musica era alta, le luci erano forti e la gente nella mia testa, sembrava muoversi a scatti. 

Ivy era comodamente seduta di lato a me, sballata oltre che ubriaca e muoveva la testa a scatti, a ritmo della musica.

<<Non credo che tu sia in grado di guidare, questa sera>> le urlai nell'orecchio, iniziando a ridere.

<<Male che vada facciamo l'auto stop>> disse lei, ridendo a sua volta.

Misero su una canzone remixata a palla, così mi alzai e iniziai a ballare da sola, come una scema, sulle mie gambe mal ferme. Mi cacciai le trappolo infernali che Jennifer chiamava tacchi, li lanciai non so dove e salii sul tavolo di fronte a noi, iniziando a ballare a ritmo della musica, ondeggiando gambe e fianchi. Chiusi gli occhi per abbandonarmi completamente alla musica.

<<Vai così ragazza>> urlò Ivy dal divano sotto di me, reggendosi su Tyler per salire a sua volta accanto a me. La presi per un braccio e la aiutai, poi iniziammo a ballare insieme. Sentivo i fischi e le urla d'apprezzamento sotto di noi, mentre il vestito piano piano mi lasciava scoperte le cosce ad ogni ancheggiamento, ridendo per le facce buffe che faceva Ivy.

Tyler ci incoraggiava sotto di noi, ballando e bevendo, ma quando rischiai di cadere dal tavolo mi afferrò prontamente. 

<<Forse è meglio fermarsi per un po'>> mi disse, prendendomi delicatamente dai fianchi e spostandomi verso le scale. 

<<Nnnno, iooo voglio ballare!>> ridacchiai, ormai reggendomi completamente su di lui.  <<Guarda come gira tuuuutto>> dissi, mentre vedevo le persone volare letteralmente attorno a me. Lui mi guardò apprensivo, e sentii distrattamente Ealeen indicargli una stanza. 

<<Dooove andiamo?>> gli chiesi , mentre lui mi trascinava di peso. Non mi sentivo le gambe e la testa era beatamente andata a farsi fottere, eppure un altra gelatina me la sarei presa.

<<Voglio un gelato shottinoso... o gelatina shottina... come si dice?>> gli chiesi strascicando ormai le parole, mentre Tyler senza fatica mi aiutava a salire le scale.

<<Shottini di gelatina o gelatine alcoliche, ma è fuori discussione che tu ne prenda altre>> disse ridacchiando, ma tenendo un tono risoluto della voce. <<Non sei assolutamente nelle condizioni>>. 

<<Shottini>> borbottai. <<S-h-o-t-t-i-n-i>> dissi, scandendo le lettere. <<Non è una parola divertente? Ripetila con me! Shottini>> ripetei, scoppiando a ridere.

Incompresi ~The Misunderstood Series Where stories live. Discover now