Capitolo 37

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<<Ti ha risposto?>>.

<<No>>.

....

<<È adesso?>>.

<<No Ivy dannazione, non è nemmeno online!>>.

Eravamo entrambe sdraiate riverse sul letto di camera mia, con i piedi poggiati sul muro pieno di lucine e foto.

Avevo passato l'ultima mezz'ora con la sua chat aperta, dopo aver risposto alla sua richiesta d'amicizia, a torturarmi mentalmente. Gli scrivo? Non gli scrivo? E se gli scrivo e non risponde che faccio? Gli riscrivo per mandarlo a cacare! Ma poi cosa mai avrei potuto scrivergli? Quel "Ciao straniero, dove sei finito?" mi risultava così ridicolo! Lui non doveva mica dare spiegazioni a me se non veniva a scuola per due giorni. Anche se credevo non fosse proprio in città.

Avevo riflettuto a lungo sulla decisione di accettare o meno la sua richiesta di amicizia, insomma mi sembrava una cosa un po' ridicola. Cos'eravamo io e Jason? Che intenzioni avevamo, soprattutto? Sicuramente dopo la nostra ultima sera insieme avrebbe lasciato Beverly... e poi? Ci saremmo messi insieme? Ma io soprattutto volevo stare con lui? Non lo sapevo. 

Quando eravamo insieme non riuscivo a ragionare lucidamente, quando eravamo lontani mi sembrava che tutto il tempo trascorso insieme fossero semplicemente immagini inventate dalla mia testa malata.

Allora lo riconosci che hai qualche problema... insomma, io non sono semplicemente il tuo subconscio! O tu pensi di si? 

Ivy si alzò sbuffando dal letto, mettendosi a girovagare per la stanza, spostando qua e la le cose, mettendo ancora più disordine di quanto già c'era. Aprì l'armadio e iniziò a provarsi qualche vestito e a fare qualche foto con facce stupide, da pubblicare su Instagram.

<<Questa maglietta la riconosco>> esclamò, tirando fuori una maglia grigia con uno scheletro bianco con una corona di fiori. Abbassai velocemente lo sguardo, fingendomi disinteressata.

<<Ah si?>>.

<<Certo che sì! E' la mia>> sbuffò, ripiegandola però alla bell'è meglio nell'armadio.

Continuò a girovagare a casaccio per l'armadio, finchè non sentì un tonfo sordo, segno che ovviamente aveva fatto cadere qualcosa.

<<Ivy, smettila di mettermi a soqquadro la stanza>> la ammonii, senza alzare gli occhi dal mio cellulare.

<<Più di così>> borbottò. <<Scusa, ma questo è un nuovo disegno? E perché sono così in vista? In genere non li tieni più nascosti?>> mi chiese, mentre sistemava i disegni che le erano caduti.

Sentii le orecchie andarmi in fiamme, mentre le davo la spiegazione che tanto avrei voluto evitare.

<<Ehm...Jason li ha voluti vedere e si insomma...li ho usciti. Quell'occhio l'ho disegnato qualche settimana fa e non chiedermi il perché, perché non lo so. Ero semplicemente ispirata>> sbottai.

Ivy mi guardò con la bocca aperta, poi guardò i disegni, poi di nuovo me.

<<Jason ti ha chiesto di fargli vedere i tuoi disegni>> replicò.

<<Sì>>.

<<E tu glieli hai fatti vedere>>.

<<Sì>>.

<<Tutti>>.

<<Sì>>.

Rimase un secondo in silenzio, poi emise un urletto. <<Oh mio Dio>>.

Incompresi ~The Misunderstood Series Where stories live. Discover now