Capitolo 32 ~Jason

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Tutto si riduce all'ultima persona a cui pensi la notte. È lì che è il tuo cuore.
Charles Bukowski.

<<Pensa che lui e il suo cazzo di gruppo ci possano fregare. A noi! Non hanno capito un cazzo>> sputò fuori Alex, dando un calcio ad una bottiglia di vetro vicino la panchina su cui eravamo seduti.

Scott gli lanciò un'occhiataccia, prendendo un lungo tiro dalla canna che aveva in mano. <<Datti una calmata, amico>> lo ammonì, guardando davanti a sé. Prese il cellulare, controllò qualcosa e lo riposò in tasca.

<<Tyler, a che ora hai detto che si vedono?>> chiese, passando la canna a me.

Aspirai piccoli ma profondi tiri, uno dietro l'altro, meritandomi l'occhiataccia di Adam. <<Abbiamo detto tre tiri a testa, e così la bruci coglione>> sbottò.

Per tutta risposta, ripetei il gesto di prima guardandolo dritto in faccia. Adam si avvicinò minaccioso a me, e Tyler si mise in mezzo.

<<Avete rotto il cazzo, voi due. Smettetela di stuzzicarvi a vicenda. Jason, passa quella canna>> esclamò, seccato.

Feci come mi aveva richiesto, solo per non sentire ancora Adam piagnucolare. Lui allungò una mano e quasi mi strappò la canna di mano. Mi alzai, stufo dei suoi comportamenti, sorpassai Tyler e spinsi Adam verso dietro. <<Mi hai rotto il cazzo...>>.

<<Smettetela, abbiamo cose più importanti a cui pensare...>> iniziò Tyler, ma lo bloccai.

<<Tu lo sai che ronza attorno a Destiny?>> chiesi acidamente, senza nemmeno pensarci.

Tyler voltò la testa verso Adam, e poi di nuovo verso di me. <<So che hanno fatto amicizia>>.

<<Be', Adam non vuole solo farci amicizia>> esclamai, guardando in cagnesco il volto di Adam che si apriva in un sorriso provocatorio.

Tyler si girò verso di lui, alzando un sopracciglio, e stava per chiedergli qualcosa ma Adam non gli lasciò il tempo.

<<A te che importa, Jason?>> mi chiese, spiazzandomi.

Già, a me che importava?

<<Forse ci sei dentro anche tu, a questa cosa...>>.

<<Piantatela. Tutti e tre. Penseremo a questa situazione in un altro momento. Tyler, non deconcentrarti. Quello stanno rubando i nostri soldi, adesso è più importante>> sbottò Scott, alzandosi dalla panchina.

Tyler, che stava guardando Adam con sguardo indagatore, scosse la testa. <<Adam, ti avverto...>>.

<<Siamo tutti sulla stessa barca. Anche il figlio di papà qui, ha il suo obiettivo>> rispose lui, abbassando il tono di voce.

<<Basta>> ripeté Scott, in tono che non ammetteva repliche. <<Se avete ancora intenzione di parlare di Destiny adesso, andrò a sbrigarmela da solo>>.

<<Come se tu non stessi facendo la stessa cosa con Ivy>> rispose Adam, ma si allontanò da me, andando a sedersi sulla sua moto.

Solo a pensare a Destiny che usciva con lui e rideva con lui, il sangue mi saliva al cervello.

Ma solo perché era Adam.

Vederla con Tyler non mi dava fastidio.

In realtà si, eccome. Ma Tyler non era un coglione come Adam, lui poteva renderla felice e trattarla come meritava.

Incompresi ~The Misunderstood Series Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt