Capitolo 43

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Cercavo di non sollevare lo sguardo e guardare mio fratello negli occhi, perché ero quasi sicura che la mia espressione l'avrebbe infastidito. Qualsiasi espressione io avessi fatto, poco importava che fosse dispiaciuta o pentita. Si be' in effetti tenevo lo sguardo basso perché non ero per niente dispiaciuta o pentita per ciò che era successo, ma non era colpa mia! In quel momento ero seduta nella sedia della cucina, mentre David sbraitava da quella che mi sembrava una vita intera.

<< Ti hanno sospesa per atti di bullismo, Destiny! Non so se ci rendiamo conto, ma qui rischi di perdere l'anno>> ripeté mio fratello ancora, e ancora e ancora. Seduta sulla sedia di fronte a me c'era Jennifer, che non aveva aperto bocca nemmeno una volta. Se Jennifer non mi stava difendendo, era un brutto segno. Era inutile pure che provassi a spiegarmi, che provassi a dire che io non volevo picchiare Candice, ma che mi stavo solo difendendo. Ma proprio come a scuola, la mia nomina, la mia testa calda e la mia strafottenza mi prevedevano.

Una cosa calda e vibrante passò in mezzo ai miei piedi, facendo le fusa. Il mio gatto almeno, era l'unico che cercava di consolarmi.

<<E questo dannato gatto sbuca ovunque, non è possibile!>> continuò, guardandolo male.

Lo presi in braccio e guardai male David. <<Non è un dannato gatto. Non prendertela con lui>> mormorai.

<<Prendermela con te non sortisce alcun effetto, con qualcuno dovrò pur prendermela>> borbottò, sedendosi di fronte a me e continuando a guardarmi male. <<Hai almeno capito la gravità del tuo gesto? Sospesa per una settimana>> ripeté, scandendo le parole come se avessi un deficit di comprensione. <<Non ti ho educata così io>> continuò, scuotendo la testa.

Io continuai a rimanere in silenzio, accarezzando il mio gatto.

<<Sei in punizione>> sentenziò, pretentorio. <<Per tutta la settimana, non uscirai di casa nemmeno per fare la spesa. E le lezioni di moto sono sospese>>.

<<Cosa?!>> sobbalzai, spaventando il gatto, che saltò giù dalle mie gambe e iniziò a miagolare impaurito.

<<Sì>>.

<<Già non mi farai uscire, vuoi cacciarmi anche le lezioni di moto?>> chiesi sbalordita. Erano un paio di settimane che David mi dava lezioni sulla sua moto, imparandomi a portarla. Facevo progressi, ero diventata abbastanza brava, e adesso decideva di interrompere le lezioni per questa cazzata? Stava esagerando!

<<Così imparerai meglio la lezione. Il discorso è chiuso>> sbottò,alzandosi e dandomi le spalle.

Respirai profondamente, cercando di mantenere la calma.

<<David...>> dissi con la voce tremante, stringendo le mani a pugno che nel frattempo avevano iniziato a tremarmi. <<Per favore, ho capito che ho sbagliato...>> cercai di dire, ma non mi lasciò finire.

<<Il discorso è chiuso, dammi anche il tuo cellulare>>.

<<David!>> si intromise finalmente Jennifer, alzandosi. <<Adesso basta, vietarle di uscire e di darle ulteriori lezioni di moto è una punizione sufficiente...>>.

<<Niente è sufficiente per lei, Jennifer! Siamo arrivati a questo punto perché gliele ho sempre fatte passare tutte ed anche per colpa tua, che sei troppo buona con lei. Guarda come ci siamo ridotti! Non l'ho presa sotto la mia custodia per farla crescere irrispettosa e bulla, assolutamente no! Fatti gli affari tuoi, non è tua sorella>> esclamò David, senza guardarla negli occhi e con una rabbia che raramente avevo visto sul suo viso.

Incompresi ~The Misunderstood Series Where stories live. Discover now