Capitolo 37

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Questo per
esperienza è provato,
che chi non si fida
mai sarà ingannato.
-Leonardo da Vinci

Kyle's Pov

Mi svegliai di soprassalto, ritrovandomi nel mio amato letto.
Mi guardai attorno confuso per lunghi minuti per poi tirare un lungo sospiro di sollievo, perciò era un sogno.
Un solo e fottutissimo sogno. O incubo, per meglio dire.
Avevo sognato che Loro avevano rapito Hayden, e che dopo aver scoperto tutta la verità su il mio passato, avevo chiamato il mio miglior amico, e, che, successivamente, dopo che la CIA aveva scoperto dove si trovasse la mia morettina, si era rivelato un'altra persona.
Una persona peggiore.
E avevo pure sentito la voce di Allyson nei miei sogni, prima di perdere i sensi nell'incubo e svegliarmi nella realtà.
Che strano sogno.
Beh, fortuna la realtà era ben diversa...

Mi alzai dal letto con tutta la tranquillità del mondo e sorridendo, alla vista dei vestiti della mia ragazza sparsi per tutta la camera.
A quanto pare la sera prima avevamo avuto una notte movimentata.
Strano che non me la ricordavo in quel momento...
Lasciai perdere il campanello di allarme che aveva iniziato a suonare nella mia mente, insistentemente, per le troppe stranezze, e decisi di andare a cercare la mia Hay. I suoi vestiti erano sparsi per terra, quindi dubitavo che avesse lasciato casa nuda o con solo un paio di mutandine addosso.

Provai a guardare nel mio bagno, sperando di trovarla ad insaponare quel suo corpo più che perfetto sotto la doccia, ma, già prima di avvicinarmi tanto alla porta, potei constatare che non stesse facendo ciò che nei miei sogni più proibiti speravo, visto che non si sentiva alcun rumore dello scorrere dell'acqua o della presenza di qualcuno. Passai davanti alla stanza prima citata e, come avevo previsto, era vuota, perciò decisi di vedere se si trovasse in soggiorno.
Forse voleva guardare un po' di TV e non voleva disturbare il mio sonno, guardandola nella camera da letto.
Scesi le scale di fretta, impaziente di rivederla dopi la serata, che, a quanto pare avevamo passato insieme, in balia dei nostri sogni più peccaminosi e che quelle quattro mura tenevano rinchiusi, come un segreto.

Scesi le scale, inciampando sull'ultimo gradino e salvandomi da una lieve caduta solo grazie al corrimano, ma appena alzai la testa, ripresomi dalla momentanea instabilità notai che il soggiorno era completamente vuoto.
Rimasi deluso dal constatare che non fosse neppure qui, e quasi quasi credetti veramente che fosse uscita da questa casa con solo un paio di mutandine addosso o direttamente nuda.
Strinsi i pugni nel solo immaginarla uscire da qui in quelle condizioni, con tutti gli uomini che la fisserebbero per la sua bellezza e per la sua nudità, ma poi mi diedi dello stupido dopo averlo solo, minimamente, pensato per un secondo.
"Dai, Kyle! Ma che assurdità vai dicendo! Si vede che quella ragazza ti ha proprio fuso il cervello e pure l'ultimo neurone che ti era rimasto!"
Ah ah ah! Sempre molto simpatica!
"Invece di ammettere, finalmente, quanto io sia simpatica e fantastica, perché non vai a vedere se è in cucina. Genio!"

Giusto! La cucina. Non mi era minimamente passato per l'anticamera del cervello... In realtà mi era passato, ma solo per un secondo, visto che speravo con tutto il cuore che non si trovasse lì e che non stesse toccando qualcosa.
"Già! Diciamo che Hayden Johnson e qualsiasi cosa che riguardi la cucina non vanno molto d'accordo."
Eccome! Una volta ha rischiato di far esplodere la mia casa.
Letteralmente.
Ha lasciato il gas acceso la mattina, dopo aver preparato la colazione per me e lei e aver abbandonato la mia dimora per tornare nella sua, mentre io ero tornato nella mia camera per dormire un altro po'.
"Si, diciamo che se non ti fossi svegliato in tempo dopo aver sentito un odore strano, ora saresti un cumulo di ceneri. Letteralmente un cumulo di ceneri. Ma avresti sicuramente più sentimenti di adesso!"
Alzai gli occhi al cielo all'affermazione della mia coscienza, anche se, pensandoci bene, aveva più o meno ragione.
"Non più o meno! Ho ragione e basta! E comunque la colazione che ti aveva preparato consisteva in biscotti comprati al supermercato, a dolcetti presi in pasticceria... Solo il caffè lo aveva preparato lei, quindi si. Tu stavi per esplodere e ridurti in ceneri con dei sentimenti, per del caffè. Dello stupido caffè."
Ridacchiai leggermente per ciò che aveva detto la mia coscienza, perché si, in effetti, stavolta, aveva ragione.
" Io ho sempre ragione, tesoro!"
Se lo dici tu...

Beautiful Pain Where stories live. Discover now