Cameretta rosa

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ALEC

«Ciao Hope..»Mia sorella mi accoglie calorosamente.«Benvenuto fratellino..»Oggi mi ha dato il cambio con nostro padre.Dalla sua espressione divertita,credo che ne abbia fatta un'altra delle sue.

«Che ha combinato?»

«Ha rotto le piante del vicino e ha..»
Cavolo..fortunatamente i nostri vicini sono persone molto cordiali.Ma non so fino a che a punto possono sopportare.«Cosa?»

«Voleva baciare nostra madre..»
«E lei?»
«L'ha presa alla sprovvista..sembra un adolescente con gli ormoni impazziti!»Non c'è la faccio.«Non è cambiato..almeno prima si conteneva.»

«Ora dove sono?»

«Nostro padre dorme.Mentre la mamma è uscita...»I medici ci dicono di aspettare,ma non vedo miglioramenti.«Alec..sono positiva..»Sorrido in direzione di Hope.«Spero che tutto ritorni come prima..»

Un rumore mi fa sussultare,mio padre ha appena aperto la porta di scatto.

«Ehi!»Batte il cinque con me.«So cosa hai fatto!»Lo ammonisco severamente,si blocca di scatto.«Non so cosa mi prende ok?Ma se non la tocco..io..»

Lo psicologo vuole dirgli la verità con calma.Per ora,noi siamo dei lontani parenti.«Alec..basta..»Sussurra Hope con sarcasmo.Secondo lei,questi contatti possono velocizzare le cose.Per ora mia madre usa il suo secondo nome:Lillian.Non ricorda,non lo associa.

Il giorno dopo lo accompagno con mia madre ed Hope dal dottor Portman.È uno psicologo molto rinomato in Gran Bretagna.

«Benvenuti.»

«Salve Dottore..»Mio padre si gratta la testa e si siede sulla poltrona senza salutare.Stringo la mano del dottore,mia sorella e mia madre fanno altrettanto.Ormai conosce bene mio padre.

«Bene..iniziamo..»Ci accomodiamo su alcune sedie.
«Come stai oggi Matt?»Inizia il dottore cercando attirare la sua attenzione.
«Non c'è male.»Sbuffa esasperato.
«Sembra il contrario..»Si alza di scatto e lo sfida apertamente.«Cosa vuole dirmi esattamente!»

«La verità..»

«Su cosa..»Indica mia madre.«Su Lillian?È una lontana parente sexy.»

«No.Matt tu non hai tredici anni.Lillian è il suo secondo..nome..in..realtà il suo primo nome..»Mio padre boccheggia.«È Bianca..»Risponde mia madre sostenendo il suo sguardo.Deglutisce rosso in viso e con il respiro ansante.

«Bianca?»
«Si..Matt..sono..io..»Si sfiorano il viso,«com'è possibile ci siamo lasciati davanti la tua auto..tu..»Hope si stropiccia gli occhi,stringo la sua mano.«Io..non capisco..allora..»Ci guarda.«Matt sei sposato..ed hai due figli..»Continua il dottore sereno.

«Loro..sono..i..nostri figli?»

«Si..Matt..»Fa un cenno diniego con la testa e si allontana da lei.«Io..non..ricordo.Com'è posso essere padre?E..»

«Con calma ricorderai tutto..»Indietreggia spaventato.

«Bianca ha portato le foto?»Mio padre continua a fissarci,mentre mia madre gli porge l'album di fotografie.

«Matt..respira profondamente.»Il dottore lo prende per mano.«Vieni..qui..c'è tutta la storia..»Trema come un bambino,sfogliamo l'album con lentezza.I suoi occhi sono incollati sulle foto,le lacrime si fanno spazio sul suo viso.Tocca il viso di mia madre nel giorno del loro matrimonio.«Sei diventata mia moglie...»Sussurra con voce incrinata.Quando è il turno delle nostre foto singhiozza,Hope lo bacia sul viso con dolcezza.«Mi dispiace...tanto..io..non ricordo..»Non importa,i gesti parlano da sé.
******
«Alec...»Jolene mi stringe tra le braccia,lo zio Tom è alle mie spalle.«Zio non dovevi..»Sorride all'ennesimo regalo per il nostro bambino.«È una sciocchezza..»La bacio sulle labbra con trasporto.«Piccola..la camera di nostro figlio sarà pronta tra qualche mese..»Annuisce imbarazzata,non capisco.Eppure ne avevamo anche parlato.Il mio appartamento è in fase di ristrutturazione.Tra qualche giorno un famoso arredatore di interni sarà a nostra disposizione.«Oh eccovi..»Suo padre ci accoglie con enfasi.Entriamo in sala,ci sono giochi per bambini dappertutto.«Ti piacciono?»Bamboline e peluche rosa ancora impacchettate occupano l'intero divano.«Ma non è finita qui..vieni voglio mostrarti una cosa.»È troppo gentile per i miei gusti.«Papà!No!»

«Jo..voglio solo mostrare il corredo che ho fatto ricamare..»Mi fa un cenno,lo seguo nel suo ufficio.Apre un armadietto e mi porge una scatola.«Aprila.»Esclama burbero.

«MARCIE?»Urlo.È pazzo?«Mia nipote dovrà avere un nome importante.»

«È un nome orribile!E poi non sappiamo ancora il sesso del bambino.»Mi ha stancato.Sta esagerando,capisco l'affetto per Jolene.Ma sta superando la linea.

«Orribile?Si chiamerà Marcie Evans!»
«Sono io il padre!Avrà un nome scozzese è il suo cognome è Rossi non Evans!»Quest'uomo non è normale!

«È l'erede del mio impero!»

«Anche del mio!Gestirà lo studio della famiglia Rossi come da tradizione.»Le nostre voci sono un po' troppo alte.

«Alec..papà?»Jolene entra seguita dallo zio Tom.«Non litigate...»
«Piccola..»Cerco di sorpassarlo ma non me lo permette.«Scusami Jo..andiamo di là..ok..»È uno stronzo!Jolene mi fa un cenno di scuse.
Supera di gran lunga anche mio padre.Nathan non ha dovuto subire tutto questo.Cioè..e va bene,mio padre non è un santo.Ma Evans è peggio.

«Almeno Marcus l'ha presa bene.»Lo zio Tom sghignazza divertito al mio fianco.«Zio..è impazzito!Non è normale.»Scoppia a ridere,è irritante vuole avere sempre la parola su tutto.«Devi capirlo..si sente in colpa..per..»Sospiro,lo so bene.Non ci sono giorni che non ci penso.«Ma..è mio figlio..crede che sia femmina ed ha deciso già il nome!»                               «Tuo padre non è in se. Ora dobbiamo occuparci solo di Marcus.Ma pensa ad entrambi.»Non ci voglio nemmeno pensare,un incubo che diventa realtà.

«Tuo padre sarà peggio.Ha aperto dei conti in banca cospicui per ogni nipote..»Cosa?Io non ne sapevo nulla.«Davvero?»Annuisce con sguardo teso.«Si..Anche per l'ultima arrivata.Non dire nulla,tua sorella e il piccoletto non lo sanno..»Non hanno mai voluto un centesimo.Hanno iniziato da soli.Sono ammirevoli.

«Comunque che nome ha deciso tuo suocero?»Mi schernisce dopo un po'.    « Marcie !»È la variante del suo nome al femminile,lo odio come nome.Mio zio ha le lacrime agli occhi,ride.Mentre io ho paura delle pazzie che il mio futuro suocero compirà più in là.
Usciamo dall'ufficio.«Tom,Alec..venite..»Jolene è bianca come un lenzuolo.«No!»Suo padre non la ascolta.Lo seguiamo lungo il corridoio.Apre una porta,perché vuole farci entrare nella sua sala hobby?

«Alec no!»Spalanca la porta.«Oh cazzo!»Lo zio Tom da voce ai miei pensieri.È una cameretta tutta rosa,con una culla a forma di cesso al centro della stanza.Ci sono vestitini a riempire un armadio in legno.Giochi,biberon,pannolini e ciucci occupano un ripiano alla nostra destra.Ma ciò che mi fa accapponare la pelle è la scritta sul muro a caratteri cubitali.MARCIE.

«Alec..»Jolene mi ridesta dal mio incubo ad occhi aperti.«Bella vero?La stanza di Jo è quasi pronta..»Aspetta ha detto stanza di Jo?

«Jolene vivrà con me!È mio figlio non dormirà lì!»Indico disgustato la culla.«Mia nipote vivrà con suo nonno.È la culla è di oro perché la mia principessa merita il meglio.»Oro?Lo zio Tom scoppia a ridere,io voglio solo piangere.Cosa devo aspettarmi quando mio figlio nascerà?

«Riporta tutto indietro.La camera per mio figlio tra qualche mese sarà pronta.Vivrà con suo padre!È sua figlia sarà mia moglie!»Sottolineo con durezza,lo conosco è disposto a tutto.Ma io non glielo permetterò.Dovrà mettersi l'anima in pace. 

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