Scoppiò a ridere il diciannovenne mentre entrava a sua volta.

- Ah, ma smettila di fare il finto moralista. - Ribattè la donna scuotendo leggermente il capo. - Ti ricordo che non ho mai avuto una sola multa, nè alcun tipo di incidente, in più di quindici anni al volante. Mentre tu quanto ci hai messo a sfasciarti la moto? Mhm? -

- ...Due settimane. -

- Ecco, appunto. Ora chiudi la porta e allacciati la cintura, dobbiamo sbrigarci o ci ritroveremo con la cena in fumo e i pompieri sotto casa. Giusto qualche giorno fa ho insegnato a Caroline i numeri da chiamare in caso di emergenza, speriamo solo che non se li ricordi... -

- Ok, ok. - Rise il ragazzo mentre, stringendosi il più possibile contro Miroku, richiudeva in fretta la portiera, passando poi la cintura al biondo in modo che la chiudesse. Quindi la donna mise la macchina in moto. - Beh, in qualche modo ce l'abbiamo fatta... Stai stretto, Roku? -

Il ragazzo però parve non sentirlo neanche, concentrato com'era nello studiare il volto della trentacinquenne.

- Ho qualcosa in faccia? - Ridacchiò la donna lanciandogli una rapida occhiata con la coda dell'occhio. - Mi guardi come se avessi davanti un fantasma. -

- Ma lei... - Mormorò il ragazzo in tono esitante. - Lei è davvero Cecilie? -

- Chi altri sennò? - Ribattè la bionda continuando a ridere. - Non mi pare di essere cambiata molto in questi ultimi sei anni. Semmai sarei dovuta essere io ad avere difficoltà a riconoscerti, no? -

- Ma questo significa che... -

E a quel punto, nel vedersi improvvisamente lo sguardo di Miroku puntato contro, Sten sussultò, mentre il suo cuore prese a battere all'impazzata.
Ma tanto già lo sapeva che non doveva darsi false speranze, perchè era chiaro che il giapponese gli avrebbe ingenuamente chiesto...

- Quindi sei un cugino di Kirsten? -

E a quel punto Cecilie scoppiò in una risata così fragorosa da far sussultare entrambi i ragazzi, Miroku in particolar modo.

- Oh santo cielo. - Sospirò la donna mentre spingeva delicatamente il piede sul freno, per fermarsi a un semaforo rosso. - Ma sei serio, Roku? Perchè se è una battuta ti assicuro che Sten ne ha già ricevute fin troppe da parte di mia figlia Caroline. Quella piccoletta proprio non sa quando è il caso di smetterla... -

- Ma di cosa sta parlando? -

E nel vedere lo sguardo sinceramente perplesso del ragazzo, la donna non potè che strabuzzare gli occhi incredula, volgendo poi lo sguardo verso il corvino alle sue spalle, il quale in quel momento stava facendo di tutto per non incrociare lo sguardo della zia.

- Tu dove pensi che sia Kirsten in questo momento? -

Nel sentirsi porgere quella domanda lo sguardo del diciottenne si rabbuiò, chinandosi leggermente verso il basso.
La sua risposta arrivò alle orecchie della donna debole e triste, sovrastata in parte dal suono dei clacson delle altre macchine, essendo il semaforo diventato verde già da un po'.

- In... In un cimitero da qualche parte a Tønder, immagino...
Insomma, nel messaggio che mi è arrivato non c'era scritto dove l'avrebbero seppellita. -

- Porca paletta, Sten si può sapere che cavolo hai combinato? -

Sbuffò la donna prima di voltarsi nuovamente verso la strada, cambiando marcia e rimettendo la macchina in moto, per la gioia di tutti gli altri guidatori.

- Potrebbe... Potrebbe esserci stato qualche piccolo fraintendimento, ecco... -

Borbottò il corvino, lo sguardo ora rivolto fuori dal finestrino.

- Tu dici? -

Replicò Cecilie stringendo le mani sul volante e svoltando così repentinamente verso destra da far finire il nipote contro la portiera e l'altro contro di lui.

- D'accordo, magari un po' più di un piccolo fraintendimento... -

Concesse allora il diciannovenne mentre Miroku continuava a volgere lo sguardo dall'una all'altro, nel tentativo di capire di cosa stessero parlando.

- Insomma... - Borbottò a quel punto in poco più di un bisbiglio. - Non è mica colpa mia se hanno messo i pulsanti "invia" e "cancella" vicini. -

- Sei proprio un totale sprovveduto. -

- Lo so, lo so! -

- Ma poi perchè diamine non gliel'hai detto subito? Adesso come glielo spieghi che... -

- Ma cosa sta succedendo?! -

Esclamò a quel punto Miroku, attirando subito su di sè lo sguardo di Sten e l'attenzione di Cecilie.
Pareva infatti che i due si fossero completamente dimenticati della sua presenza, impegnati com'erano a discutere.

- Cosa succede? - Sospirò la trentacinquenne mentre spingeva nuovamente il piede sul freno, accostando davanti alla casa del ragazzo. - Succede che in un certo senso Kirsten è morta sul serio tre anni fa, quando ti è arrivato quel messaggio. Solo che al suo posto è venuto fuori questo qui. -

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