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"Quindi fammi capire" mi dice Tiziano, concentrato a fissare la strada "Doveva venire anche lui al concerto e invece ti ha dato buca un'altra volta?"
"Esatto, è andata così" gli rispondo, cercando di restare girata verso il finestrino, per non far capire che sto mentendo. E soprattutto quanto sono arrabbiata con Damiano per avermi dato buca un'altra volta.
Afferro il telefono e rileggo il messaggio, da brava masochista.

Da: Stalker
Ci sono stati dei problemi con l'audio e abbiamo spostato il sound-check.
Sono 'na merda, vè?

Appena sotto c'è la mia risposta, ancora in attesa di essere inviata, da più di un'ora.

A: Stalker
Lascia stare, non preoccuparti.
Il sound-check è più importante. Ci vediamo dopo il concerto, un bacio.

Fisso lo schermo, con il pollice sospeso sopra l' INVIA.
C'è una parte di me che mi dice che dovrei mandarlo al diavolo finchè sono ancora in tempo. Ma non ci riesco, è più forte di me. E poi che cosa ci innamoriamo a fare, se non siamo disposti a lottare per la persona che amiamo? Solo, vorrei che anche lui mi dimostrasse che ci tiene, ogni tanto.
"Non so come fai a sopportare tutto questo" mi dice Tiziano.
"Bhe, anche tu lo fai, giusto?"
"Io non do false speranze a nessuno" mi risponde "Sappiamo entrambi che fino a Natale non potremo vederci e ce lo facciamo andare bene"
Non rispondo.
Che potrei dire, in fondo? Ha ragione in pieno.
Lui e la sua ragazza sanno già che non potranno vedersi per un bel pò e lui non la riempie di promesse che poi puntualmente infrange.
"Che poi non so nemmeno perchè parlo al presente" mi dice malinconico.
"Che vuoi dire?"
"Mi ha lasciato mercoledì" 
Oh...
"Cazzo, non ne avevo idea, te lo giuro. O non avrei mai detto quelle cose"
"Lo so, sta tranquilla" mi risponde "Ti avevo detto che me l'aspettavo"
"Mi dispiace tanto, davvero"
"Forse è stato meglio così. Non potevamo più andare avanti in quel modo"
Anche stavolta non aggiungo nulla e lascio che a riempire il silenzio sia la radio, dove all'improvviso parte Chosen. Istintivamente sorrido e guardo fuori dal finestrino.
Sentire il racconto di Tiziano mi ha fatto prendere ancor più coscienza di quello che voglio. Lottare per Damiano, nel bene o nel male. Prendo il telefono e premo INVIA.




Di fronte al club troviamo Anna ed Andrea ad aspettarci ed io mi affretto subito fare le presentazioni. Anna è bellissima, come sempre in quel vestito nero corto che già le avevo visto addosso al compleanno di Thomas. E' sempre bello passare del tempo con lei, specialmente perchè è l'unica in grado di capire come mi sento ad avere il mio ragazzo sempre così lontano da me.
"Com'è andato il tuo esame in medicina?"
"Alla grande anche se ho un appello anche la settimana prossima" sbuffa, aggiustandosi gli occhiali con l'indice.
Scorgo anche Stefano ed Alessandro, poco più in la e mi alzo in punta di piedi per far che ci raggiungano. Stefano finalmente ha deciso di farsi dare una sistemata a quei ricci ribelli ed Alessandro ha addirittura messo la camicia per l'occasione.
"Deduco che la cosa sia finalmente ufficiale" dico a Stefano all'orecchio, a denti stretti per non farmi sentire.
"L'ho già detto a mia madre ed è entusiasta" mi risponde elettrizzato "Con mio padre ci vorrà un pò più di tempo"
"Capisco...Sei felice?"
"Da morire" sorride "Grazie Cupido"
"Te lo meriti, sei un angelo"
"Oh mio Dio, ti rendi conto?" strilla una voce, poco lontano da noi "Tra poco vedremo Damiano in carne ed ossa!"
"Hai messo il vestito verde?" chiede un altra voce femminile "Quello scollato?"
"Ma certo, voglio mi noti!" risponde la ragazzina bionda. Ed io sarei quasi tentata di andare a levarle quel sorrisetto ebete dalla faccia, ma Stefano mi prende la mano. 
Mi guarda, con un pietà negli occhi che quasi mi imbarazza e poi mi accarezza la guancia.
"Non le ascoltare" mi dice "Tu sai la verità!"
"Si, hai ragione"
"A proposito, non dovevi essere nel backstage con lui a quest'ora?"
"In effetti si" gli dico triste "Ma ha deciso di darmi un'altra volta buca"
"E che scusa ha questa volta?"
"Problemi con l'audio, da quel che mi ha detto"
"E il bel ragazzo con l'età di tuo padre è...?"
"Oh, santo cielo, quasi dimenticavo" dico indicando il mio collega "Lui è Tiziano, la nuova guida di cui ti ho parlato. Tiziano, lui è Stefano, il mio migliore amico"
"Tanto piacere" dice Stefano, guardandomi con uno sguardo che non fa presagire nulla di buono.
"Piacere mio" sento rispondere a Tiziano, prima che una mano mi afferri il braccio e mi trascini più in la, tra la folla.
Stefano mi fissa qualche secondo e poi sospira:"Ti sei data agli uomini maturi adesso?"
"D'accordo Stefano, prima di tutto calmati, non mi sono data proprio a niente" dico nervosa "E poi ha solo dieci anni in più di me"
"Solo? SOLO?"
"Ma cosa credi che ci sia tra me e lui? Una tresca?"
"Non lo so, ma quel che è certo è che ti si vuole infilare nelle mutande"
"Cosa? Ma che dici?" rispondo "E' solo un collega, con cui parlo di arte di tanto in tanto e se vuoi proprio saperlo, lo ha invitato Dem"
"Dem sa di lui?"
"Certo che lo sa" gli dico, forse in modo un pò troppo altezzoso "E si fida di me, ciecamente" 
"Sarà....Ma io ti consiglio di stare attenta" mi dice, guardando Tiziano di traverso "Un uomo del genere non accompagna una ragazza di dieci anni più giovane ad un concerto, senza aspettarsi nulla"
"E va bene, starò attenta se è questo che vuoi. Ma tu non essere sempre così melodrammatico Nardi, ti prego"
"Sono gay, Carboncino" mi dice all'orecchio "Ho il melodramma al posto del sangue" mi fa l'occhiolino e poi mi da un bacio sulla fronte, prima che raggiungiamo di nuovo gli altri.
"Tra quanto dovremmo entrare?" chiedo agli altri "Queste ragazze che gridano mi stanno spaccando i timpani"
"Ho appena ricevuto un messaggio da Thomas" mi dice Anna "Se tutto ve bene tra pochi minuti dovrebbe arrivare qualcuno per accompagnarci dentro un pò prima che aprano le porte"
"Perfetto" le sorrido, aggiustandomi i capelli.
"Tu ed il cantante siete amici da tanto?"
"Noi...Le nostre scuole sono gemellate" improvviso "Ci siamo conosciuti così"
"Capisco"
Un uomo alto, grosso e pelato si avvicina a noi e la mia prima reazione è quella di stringere la borsetta:"Siete il gruppo di..." da un occhiata al foglio e ci guarda stranito "Carboncino?"
"Si siamo noi" dico, divertita dalla scelta di Damiano.
"Allora seguitemi, tra pochi minuti faremo entrare gli altri"
"Chissà chi è Carboncino" mi dice Tiziano in tono sarcastico, sorridendomi, mentre entriamo dal retro.


E appena iniziata una piccola pausa che durerà un paio di minuti e Thomas ha mandato un messaggio ad Anna dicendole che mancano ancora poche canzoni in scaletta e che poi il concerto sarà finito. Ha aggiunto che non vede l'ora di abbracciarla e che gli piacerebbe che lo raggiungesse in retro-palco, ma che purtroppo non è possibile.
Sul mio cellulare invece, di un messaggio del mio ragazzo non c'è nemmeno l'ombra. Ed io ho deciso di non scrivergli per niente. D'altra parte se Thomas ha avuto il tempo di mandare due righe alla sua ragazza, significa che lo ha avuto anche Damiano. E se non l'ha fatto  è perchè non ne aveva voglia, inutile trovargli ancora giustificazioni.
Non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo da quando è iniziato il live.
Capisco benissimo la situazione e so anche che qui c'è una mandria di sedicenni sognanti, pronta a farmi la pelle se vedesse che l'oggetto dei loro desideri tiene costantemente gli occhi puntati su di me. Eppure mi piacerebbe che mi facesse almeno un sorriso, un piccolo gesto per farmi capire che sa che sono qui e che ci tiene.
Le luci si spengono e la gente ricomincia ad urlare ed accalcarsi  addosso a noi poveri sfigati, con lo stomaco aggrovigliato ormai alle transenne. I ragazzi escono e si mettono in posizione.
Che strano, non vedo Dem.
anche le luci sul palco si spengono e la band, come anche il pubblico, rimane al buio.

Put your lovin' hand out baby....

La voce graffiata di Damiano si propaga nell'aria e l'intero club va in delirio.
Iniziano le urla e le mani si tendono tutte verso il palco.
Le luci sono ancora spente.

Cause I'm beggin'....

La musica riparte, le luci si riaccendono e Damiano appare sul palco di fronte a tutti.
Come un abile prestigiatore che tiene sapientemente in mano le redini di questo show meraviglioso.
Mi guarda e sorride.
Come a dire che mi vede, come a dire che si ricorda di Ostia e di quella canzone che era partita per sbaglio.
E allora, nella penombra di quel piccolo spazio che ho ricavato per me, tra tutte quelle persone, gli sorrido anche io. Come a dirgli che quello sbaglio lo riascolterei tutta la vita.


 

BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora