BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)

Alice.

Ho i capelli disordinati, tanto per cambiare. Mi sono addormentata ancora una volta disegnando e ho di nuovo i segni neri del carboncino sul viso. 
Clarissa e le sue amichette del cazzo mi prenderanno in giro anche oggi. Non che mi importi qualcosa eh, ormai ci sono abituata. Ma ogni tanto lo faccio ancora quel sogno che mi accompagna dalle elementari: sono nei corridoi della scuola, ho un trucco impeccabile e i capelli freschi di piega. Mi sento una diva hollywoodiana nel mio vestito corto in jeans e con gli accessori giusti. Tutti mi guardano sbigottiti, incapaci di spiegarsi come sia avvenuta una trasformazione tale, solamente in un'estate.
Alessandro non smette di guardarmi. Sa benissimo che Clarissa lo sta fulminando con gli occhi, ma non gli importa. E' incantato a guardare solo me.
Passo di fronte a lui e alla sua regina. I miei capelli fluttuano in aria, come attratti verso l'alto da un'energia sconosciuta. Mi volto per guardare Alessandro, solo per fare schiattare Clari e lo vedo staccarsi dalla sua ragazza e seguirmi. Mi guarda come se volesse mangiarmi, con quegli smeraldi di occhi puntati nei miei.
Mi afferra per il polso e mi costringe a fermarmi. Siamo a pochi centimetri l'uno dall'altra e abbiamo gli occhi dell'intera scuola su di noi. So cosa sta per succedere, ma non sono per nulla agitata, nonostante lo desideri da ormai cinque anni. Avvicina il viso al mio.
Profuma di mare d'inverno. 
Le labbra sempre più vicine. Sento il suo fiato caldo sul viso e il cuore che galoppa sempre più veloce, fin quasi a scoppiare. Ci siamo quasi....
Ma chi voglio prendere in giro? E' soltanto un sogno. E non importa se è l'unica cosa che in questi cinque anni mi ha impedito di prendere a calci quei culi perfetti delle mie compagne di classe, non si realizzerà mai e lo so bene.
Sono di fronte a scuola, un nuovo giorno sta per iniziare e so che non avrà nulla di diverso dagli altri. Si mischierà con la routine del giorno prima e di quello prima ancora. A volte mi sembra che il mondo giri così velocemente che non riesco nemmeno a capire che anno sia. Forse sono io ad essere sbagliata perchè non riesco a fermarlo. Perchè per gli altri gira tutto così piano?
Stringo il mio Orgoglio e Pregiudizio al petto e abbasso la testa, passando tra la folla.
Mia madre dice che sono i libri che leggo a causarmi problemi.
Dice che se leggessi meno Jane Austen e un pò più di storia, non rischierei la bocciatura e che forse avrei anche molti meno problemi con i ragazzi.
Ma è così sbagliato volere l'amore? Sognare di incontrare quello giusto, che assomigli almeno un pò a Mr. Darcy? Qualcuno in grado di fermarlo, questo cazzo di mondo, soltanto con un bacio.
Alessandro e Clarissa mi passano di fianco ed entrano in classe.
Alessandro ha messo quel giubbotto di pelle che amo tanto. Tiene per mano la sua ragazza e con l'altra regge lo zaino. Lei ha quegli stivaletti costosi che hanno tutti in questo periodo.
Avevo messo da parte qualche soldo anche io, quest'estate, per comprarli. Alla fine però ho dovuto aiutare mia madre con l'affitto. Ma probabilmente stanno molto meglio a lei che a me.
"Hey, Carboncino" mi saluta Claudia, sfottendomi "Anche stamattina la doccia è saltata, eh?"
L'intera classe la sente e scoppia a ridere ed io vorrei sotterrarmi.
Parla facile lei, con il suo bell'appartamento in centro. Non sa nemmeno che vuol dire restare senz'acqua perchè non si è riusciti a pagare la bolletta.
Che ne sa, lei, che quegli stivaletti ce li ha di tutti i colori?
Tiro fuori lo specchietto crepato che ho nell'astuccio e mi guardo, sospirando. Con la manica del maglione extra-large mi pulisco il segno nero che ho sul mento. Ho scordato di toglierlo questa mattina. Sarà che come al solito pensavo ad Alessandro.
"Ragazzi, silenzio per favore" grida la professoressa Baggi "Oggi faremo teoria, quindi quelli che anche oggi non hanno portato il progetto sull'ermetismo, sono salvi"
Tiro fuori il libro di arte dallo zaino e trattengo le lacrime.
Che poi, un pianto in più o in meno, che cambia?