9.

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E' lunedi mattina, sono le sei, non ho dormito nemmeno tre ore questa notte ed ora mi viene chiesto di fare l'appello?
Cercando di non sbuffare di fronte alla Baggi mi metto al centro del pullman ed inizio a dire i nomi dei miei compagni di classe uno alla volta, attendendo la loro conferma.
Quando finalmente ho concluso mi vado a sedere accanto a Stefano, felice di poter passare un paio d'ore a dormire sulla sua spalla.
Sono nervosa come non lo ero da tempo.
E' la prima volta, da quando sono alle superiori, che riesco a partecipare ad una gita che non sia un'uscita a teatro. Mia madre finalmente ha un buono stipendio ed essendo questa l'ultima gita con la mia classe, ha voluto fare un piccolo sacrificio.
Anche se ora che sono qui, non so più se sia stata una buona idea.
Prima di tutto devo volare e l'idea mi terrorizza. E poi
passerò quasi un'intera settimana con Clarissa e le oche. Per non parlare di Alessandro e Damiano.
Con Alessandro è meno complicato, alla fine nemmeno mi parla. Con Damiano sarà un pò meno semplice dal momento che...Che è Damiano.
Non so che diavolo mi sia successo, ma da un paio di settimane a questa parte non faccio altro che pensare a lui. Ho persino ripreso a fissarlo di fronte a scuola la mattina, per poi disegnarlo persino sui banchi. 
Ho le idee piuttosto incasinate a dire il vero. Ogni tanto vorrei parlargli e dirgli che mi ricordo tutto, ma poi lo guardo, lo vedo sorridere ad una ragazza e ad un'altra ancora e la voglia mi passa.
Quel ragazzo non fa per me.
Ho un carattere troppo timido per uno del genere. Provarci vorrebbe dire autodistruggersi.
La Baggi mi si avvicina.
Che vuole ancora?
"Satta, ho ricevuto un messaggio dalla professoressa Sirani sull altro bus" mi accenna sottovoce "Purtroppo Ceccarelli ha avuto dei preblemi in famiglia e non sarà più dei nostri."
Che problema c'èm Nemme o Aureli della nostra classe non è venuto. Me ne farò una ragione.
"Quindi per il progetto è stata riassegnata ad un altro partner. Le lascio qui l'appunto"
Appunto?
Mi passa un bigliettino piegato in due e se ne va facendo di nuovo la conta dei ragazzi.
Apro il pezzetto di carta:
DAVID
"Chi è David?" mi chiede Stefano.
"E che ne so? Chiederò quando arriveremo in aeroporto"
Dal sedile dietro fa capolino Claudia, la pettegola della classe.
"David? Davvero sarai in coppia con lui?" mi domanda con una punta d'invidia nella voce. Cosa che non presagisce nulla di buono.
"Non so nemmeno chi sia"
"Si chiama Damiano, è un fregno da paura e canta nel gruppo che ha suonato alla festa di Alex"
Il respiro si smorza, la terra mi crolla sotto i piedi e per un momento mi sembra di precipitare nel vuoto.
Non può essere, non è possibile. Non lui, non Damiano.
Tutti, anche il diavolo in persona, ma non lui.
Stefano mi guarda e so già che sta per scoppiare a ridere della mia sfiga.
"Non ci provare, Nardi"
"Bhe, ve..."
"Ti giuro che se ti azzardi azzardi a dire che dovrei vederla dal lato positivo, ti affogo nel Tamigi"
Si zittisce, trattenendo un'altra risatina isterica.
D'accordo, non devo ensarci, non adesso. Ci penserò qua do sará il momento, è inutile fasciarsi la testa prima di rompersela, giusto? Magari non sarà così male. Dopo tutto è solo un progetto scolastico, giusto? Che diamine potrebbe succedere di così brutto?
Pò pure esse che scopriamo  d'avè interessi in comune e magari nasce na bella amicizia, no?
Seh...E poi magari gli asini iniziano pure a volare.
Ma chi voglio prendere in giro? Andrá tutto di merda, me lo sento.
"Lo sapevo che questa gita non avrebbe portato a nulla di buono, lo sapevo!" dico ad alta voce.
"Vuoi una cuffia?" mi chiede Stefano per smorzare la tensione. Non gli rispondo e me la infilo nell'orecchio.
Mi godo il momento: è presto, i miei compagni hanno sonno e per un pò se ne staranno zitti. Con la coda dell'occhio guardo qualche sedile in avanti e vedo Clarissa. Si è accoccolata tra le braccia di Alessandro e si tengono per mano.
Ho l'istinto di piangere ma mi trattengo. È dura guardare la persona che ami, essere felice con qualcun'altro. Averla lì, a pochi passi e non poterla avere. È come essere un fantasma: vedi la vita scorrerti di fronte agli occhi e non ti senti parte di niente.
Stefano dice che è solo abitudine, che è un capriccio. Dice che gli sto dietro da così tanti anni che credo di amarlo, ma non è la realtà e che appena troverò il ragazzo giusto smetterò di pensarlo. Non so se sia davvero così, ma gli concedo il beneficio del dubbio. D'altro canto ha quasi sempre ragione su tutto.
Volto la testa per non vedere la coppietta felice e do un'occhiata fuori dal finestrino. C'è il sole ma è nascosto da qualche nuvola passeggera.
C'è pace, vorrei che fosse cosí per sempre. In un orecchio  parte Wake me up when September ends dei Greenday, mentre dall'altra parte c'è silenzio.
So che non durerà per molto e che tra un pò si metteranno tutti a cantare cori squallidi, mentre fanno scherzi di cattivo gusto alla Baggi.
Quindi ne approfitto, mi accoccolo anche io tra le braccia del mio migliore amico. Il mio piccolo angolo di felicità.
Fuori si rasserena e la musica mi culla, in poco tempo sono giá nel mondo dei sogni e prima ancora di rendermene conto, siamo già a Fiumicino.

Siamo atterrati da un paio d'ore e vorrei già tornare a casa. Ma ormai sono qui e farò bene a darmi una regolata, se non voglio che tutta questa storia della gita diventi un vero incubo.
Stefano ed io abbiamo diviso un panino da Burger King e poi abbiamo fatto triliardi di selfie di fronte a Buckingam Palace. Qui é tutto così meraviglioso che ti viene quasi voglia di gridare e ti innamori del più piccolo dettaglio. Credo che, classe del cavolo a parte, sarà dura tornare a casa sabato pomeriggio.
Non vedevo l'ora che arrivassero le quattro, ci avevano promesso di lasciarci sedere di fronte alla cattedrale di Westminster e di farci disegnare per un pò, prima di entrare a visitarla. Ed ora che ci sono mi sembra quasi di sognare. L'erba è soffice e sa di pioggia e di fronte a me c'è uno spettacolo meraviglioso.

"Carboncino è all'opera" una voce mi interrompe e riconoscerla mi fa balzare il cuore in petto

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"Carboncino è all'opera" una voce mi interrompe e riconoscerla mi fa balzare il cuore in petto.
"Un giorno sti disegni varranno oro" aggiunge poi, sedendosi sull'erba accanto a me.
Ma che vuole ancora?
"Che vuoi Damiano?"
"Niente, è solo che voi artisti siete tutti presi a disegnare...Noi poliglotti non sappiamo che fa!"
"Insomma ti annoi e hai deciso di rompere le scatole a me" rispondo, tutta presa dal mio disegno.
"Bhe, volevo scambiare du chiacchiere con la mia futura partner de progetto"
Quindi anche lui lo sa già?
Chissà come avrá reagito.
"Fa media per l'esame finale, Damiano...È l'unico motivo per cui accetto de fa sta stronzata"
"Senti, senti...Ma lo sai che quando non ti trattieni e fai la coatta, non sei per niente male?"
Deglutisco nervosamente e cerco di darmi un tono. Non posso sciogliermi ogni volta che mi guarda, è escluso.
Santo cielo, ripigliati, Alice!
Se ne sta zitto qualche secondo, fissando estasiato la facciata della cattedrale, con gli occhi socchiusi per il troppo sole.
Mi viene quasi voglia di ritrarlo...Di nuovo!
Per la miseria, basta, Alice!
Respira e china un pò la testa all'indietro per godersi i raggi del sole.
"Lo sai che all'interno esiste un picco angolo dedicato alle tombe dei poeti?"
Poeti? Ora ha decisamente la mia attenzione. Come mai non ne sapevo nulla?
"Davvero?"
"Puoi trovarci la tomba di Shakespeare, di Blake, di Carroll e anche della tua amata Austen"
Davvero c'è la tomba di Jane Austen, proprio qui?
Un momento, ma come...
"Come sai che amo Jane Austen?"
"Bhe non è difficile da capire" strappa un filo d'erba, ci giocherella e poi si stende sul prato "Non fai altro che portarti dietro i suoi libri tutti i santi giorni"
"Mi osservi parecchio, stalker"
Sorride e fa spallucce, come a dire che non è toccato nemmeno un pò dalle mie fracciatine.
"Credo di essere un pò come voi artisti, io..." si rimette a sedere e poi con una spinta si alza in piedi "Sto sempre attento ai dettagli" conclude, poi se ne va. Mi lascia sola con quella frase volutamente studiata, che resta sospesa per un pó a mezz'aria, prima che la Baggi ci chiami per la visita e per guardare i nostri disegni.




BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora