5.

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Mi sono fermata al terzo cocktail. A dire il vero ne ho bevuti solo uno e un quarto, perchè il secondo gyn lemon si è rovesciato mentre cercavo di ballare sulle notte di...Come ha detto si chiamava? Ah, già, Recovery!
Sono davvero bravi a dirla tutta. Hanno un sound davvero potente e sono orecchiabili. Credo che faranno strada.
Damiano ha un energia incredibile sul palco, riesce a smontarlo pezzo per pezzo solo con quella voce graffiata.
Sono a pochi metri dal palco, ho caldo, mi gira la testa e le luci sono quasi accecanti.
"E adesso l'ultima canzone. È un pezzo bello bollente" dice Damiano al microfono "Quindi ora voglio che prendiate la vostra ragazza e che la stringiate per bene."
Parte una melodia di basso e poi attacca la chiatarra.
Oddio, non può essere!
"Hey yo! This is Måneskin, this is...Sex on fire"
Damiano è praticamente sdraiato sul palco a pancia in su e con la testa penzoloni ci guarda sotto-sopra. Non so davvero come faccia a cantare in quella posizione ed essere comunque intonato.
Lay where you're laying
Don't make a sound
I know they're watching
Watching
Sembra che stia guardando me, ma è impossibile. Deve essere un'illusione ottica, giusto?
Rotola sul palco fino ad essere a pancia in giù e si mette gattoni. Punta gli occhi nei miei e la sua voce roca arriva alle mie orecchie come un lamento sensuale ed energico.
Soft lips are open
Them knuckles are pale
Feels like you're dying
You're dying dice la bocca.
Ma gli occhi...Gli occhi parlano d'altro. Quegli occhi col modo che hanno di fissarmi ed entrarmi dentro, mi stanno raccontando di tutto quello che gli piacerebbe farmi e che gli fosse fatto.
Il suo sguardo è incatenato al mio. Non si scostano di un millimetro. Arrivano fino in fondo alla mia anima e tornano indietro ad ogni respiro.
Hot as a fever
Rattle of bones
I could just taste it
Taste it
Non è più una canzone. È un invito sublime, tentatore.
Un invito che non posso, non devo accettare. Sarebbe la fine. E poi che vado a pensare? Non sta guardando me. Probabilmente me lo sto sognando. È che ho bevuto troppo, tutto qui.
Due mani mi afferrano la vita e so già di chi sono, quindi mi volto e gli sorrido.
"Nardi devi essere parecchio ubriaco per voler ballare di fronte a tu...."
Un momento...
"Tu non sei Nardi" dico, biascicando più di quanto io voglia. Ho davvero bevuto troppo, non sono abituata e la mia testa gira così vorticosamente che nemmeno riesco a percepire più i suoni intorno a me. È tutto ovattato.
"No, sono Gianluca di quinta F" mi dice "Balliamo?"
La musica è alta e la testa è un vortice. Questo Gianluca non sembra poi tanto male e se davvero vuole ballare, perchè no? D'altro canto stasera voglio divertirmi giusto?
"D'accordo" gli rispondo, iniziando a muovere le gambe ed il bacinona ritmo di musica.
Ora che ci penso, non penso nemmeno che Damiano stia più suonando. Anzi, credo proprio che abbiano infilato un CD a caso e che il loro concerto sia finito.
Io ed il mio nuovo compagno di ballo stiamo ballando sulle note di quella che credo essere una canzone di Britney Spears, ma lui non sembra un gran ballerino.
Non che io sia meglio eh, ma lui sembra più interessato alla mia scollatura che ad altro e ho già dovuto spostare le sue mani dal mio fondoschiena due volte.
"Stai na favola stasera, sai?" mi grida. Gli sorrido per non sembrare scortese, anche se ormai le sue attenzioni mi hanno un pò stufata a dire il vero.
Ballando ci siamo spostati, non so come, al lato della stanza. Parecchio distante da dove stavamo prima e soprattutto dagli altri.
Gianluca mi si avvicina da bravo marpione e prova a baciarmi, ma mi scosto molto prima. Fortunatamente le mille pizzette che ho mangiato durante il concerto stanno facendo il loro dovere di assorbimento dell'alcool e i miei riflessi sono ancora buoni.
"Scusa, forse dovrei andare" dico cercando d'essere cortese. È vero, sono single e ho un ragazzo che ci sta provando con me. Ma quello non è provarci, è essere viscidi e schofosi, è diverso.
"Eh dai, che ce stavamo a divertì" mi stringe un polso.
"Credo che tu abbia capito male" dico, cercando di levare il braccio dalla sua stretta, ma lui non molla "Era solo un ballo"
Come se non avessi nemmeno parlato, mi ignora e riprova a baciarmi. Io cerco di divincolarmi, ma lui è molto più forte.
"Lasciami andare"
Sento i diversi cocktails che ho bevuto, mischiarsi nel mio stomaco e la nausea farsi sempre più insistente.
"Ma almeno un bacio me lo poi dà?"
"Piantala, ho detto no"
"Eh daje!" mi dice avvicinandosi e bloccandomi anche l'altro polso.
"A' sorcio, che 'n ce senti?" grida all'improvviso una voce famigliare "A occhi e croce, me pare c'abbia detto de no, eh....Poi magari me sbaglio"
È Damiano. E non potrei essere più felice di vederlo.
Chi se ne frega della stronzaggine o dell'antipatia. Mi sta salvando da una situazione di merda e gliene sono grata.
GianlucaDiQuintaEffe mi guarda con espressione delusa.
"M' 'o potevi dì prima che eri fadanzata no?" mi dice tagliente, come se fosse colpa mia prima di andarsene.
Vorrei dirgli qualcosa e insultarlo ma le parole non escono. Frutto dell'alcool che sta facendo il suo effetto.
"Tutto bene, Carboncino"
Eccolo li, il bel Damiano.
Il ragazzo strafottente che non fa altro che piacersi sempre di più dalla mattina alla sera. E che si permette di chiamarmi Carboncino.
"Solo Stefano può chiamarmi così" gli dico, biascicando e meno convincente di quanto vorrei.
"Ma quanto cazzo hai bevuto, se pò sapè?"
"Soltanto tre cocktails" dico, imitando il numero a gesti e ridendo senza motivo. Ma che diavolo mi succede? Mi escono di bocca parole che vorrei solo pensare, mannaggia a me!
"E stai già messa così?" mi chiede perplesso e forse anche un pò schifato. Non so perche ma non mi piace l'idea di avergli fatto un'impressione così brutta.
"Non bevo quasi mai...Non così tanto" rispondo.
Damiano mi prende il braccio e se lo appoggia alle spalle, mentre con l'altro mi prende la vita e mi costringe a seguirlo.
"Caspita, allora sei più noiosa de quello che pensavo" dice sarcastico, sorridendo. Come se sapesse già che mi arrabbierò. Come se gli piacesse quando lo faccio.
Ma che cazzo stai a pensà, Ali?
"Dove andiamo?"
"Hai la macchina?" mi chiede ignorando la mia domanda.
"No, io..."
"Dai, ti porto a casa!"
Cosa? A casa? Con lui?
No, no, no, no, NO!!
"Ma me stai a sentì?" forse se parlo anch'io da coatta mi darà retta.
"Sto qua con Stefano, devo avvisarlo"
" Seh, ok, senti...Stefano lo avvisi quando sei in macchina, ok?" mi parla come se fossi una bambina di cinque anni.
"Ma se non mi trova..."
"Dai, dimmi dove abiti che ti riporto a casa, prima che vomiti per strada"
"Due vie più in là della scuola" rispondo, sorridendo come se fossi sotto l'effetto di qualche droga.
Era una vita che non prendevo una sbandata del genere con l'alcool.
Mi aiuta a fare le scale e mi scorta fino alla sua macchina.
Non so che modello sia.
So soltanto che è blu e troppo piccola per lui e...
"Tu e il tuo ego smisurato riuscite a stare in una macchina così piccola?" chiedo quando entrambi siamo seduti. Lui infila le chiavi nel quadro e poi mi guarda sorpreso.
"Senti, senti...Pure quando stai fuori riesci a lanciarme ste frecciate?"
Non rispondo. Non volevo dirgli niente di tutto questo, ma nello stesso momento in cui lo ho pensato, la bocca lo ha detto.
"Alzo la musica così nun te sento, ok ragazzì" mi dice con tono di sfida, alzando la radio dove al momento trasmettono una canzone spagnola che sta andando alla grande in questo periodo. Mia madre adora ballarla.

Il viaggio è durato circa una mezz'ora e Damiano, fatta eccezione per chiedere indicazioni stradali, nemmeno mi ha rivolto la parola, tanto che per tutto il tempo mi sono chiesta se le mie parole di prima lo abbiano offeso davvero o meno.
"Eccola, è questa" dico indicando la mia via "Il mio palazzo è quello bianco lì in fondo"
Parcheggia di fronte al mio civico ed io spero che mia madre non sia alla finestra. Se dovesse vedermi tornare con Damiano, anzi che con Stefano, sarei in punizione a vita.
"Eccoti qua, principessa"
"Non sono una principessa"
"Bhe allora andremo d'accordo perchè nemmeno io sono un principe"
Che sta dicendo? Meglio cambiare discorso.
Forse potrei parlare della sua ba...
"La tua band è fantastica, sai?" dico, ancora una volta senza fermarmi.
"Ti siamo piaciuti?" chiede, mentre viene ad aprirmi la portiera per aiutarmi.
"Siete fantastici e tu hai..." esito qualche secondo, ma l'alcool non mi da freni "Hai una voce stupenda"
"Addirittura?"
"È infernale, calda e...Bellissima"
Infernale? CALDA?
Santo cielo, Ali, smetti di parlare!
"Ce le hai le chiavi?" mi chiede.
Le tiro fuori dalla pochette che avevo comprato per la comunione di Jacopo e faccio per infilarle nel portone.
"Da qua, faccio io!" mi dice, prendendo le chiavi. La sua mano sfiora la mia ed una scarica elettrica mi attraversa da parte a parte.
Lui fa scattare la serratura e mi guarda negli occhi, come se avesse capito tutto. Come se sapesse che in questo momento vorrei una cosa sola. Ma inaspettatamente non osa farlo.
Forse perché sono ubriaca o forse perchè non gli piaccio e basta.
Ma poi parliamoci chiaro: che diavolo mi importa? Non ci eravamo dette che lui era off limits, Ali? Che diavolo fai ora? Gli caschi ai piedi come una dodicenne surriscaldata?
Che poi peró a dirla tutta...La serata non è ancora finita. E Jane Austen è ancora fuori dalla porta, teoricamente, giusto?
Forse potrei...
È questione di un attimo: il cervello si spegne, il cuore si accende e gli occhi si chiudono. Prima ancora di riuscire a fermarmi, l'alcool mi ha già fatto fare qualcosa di stupido.
Mi sporgo verso di lui e gli pianto le labbra sulle sue.
Così...Non perchè voglia farci chissà che. Ma da tempo mi chiedevo che potesse avere un ragazzo come lui.
È così strano. Sono una sfigata, lo so, ma oltre ad Alex e Leonardo non ho mai baciato nessuno.
Le sue labbra sono sottili, morbide, dolci e sanno di menta. Mi stacco quasi subito, pensando a quello che ho appena fatto. Insomma lui è LUI. Non posso cascarci così, non dopo quello che ci siamo detti e dopo tutta la lotta per l'emancipazione femminile.
"Scusami, io...Non volevo Damiano, scusa"
Lui spalanca gli occhi, come se avessi detto chissà che. Faccio per scostarmi ma non ho il tempo. Mi afferrà il viso tra le mani e scaraventa di nuovo entrambi in un bacio senza tregua, sta volta più appassionato.
Santo cielo, non riesco nemmeno a credere che stia succedendo sul serio!
Davvero sto pomiciando con il coglione del marciapiede?
Il suo palmo si fa strada sotto il giacchetto e si posa sulla mia schiena nuda scoperta dall'abito. Mi stringe di più a sè e gioca con la mia lingua, come se volesse di piu, come se volesse divorarmi.
Baciare Damiano è come entrare nel vortice di un uragano, all'inizio. Ma poi il mondo si ferma, rallenta.
Per la prima volta dopo tanto tempo riesco a coglierne le sfumature e la bellezza. È così meraviglioso che vorrei quasi piangere.
Ma che cazzo sto facendo?
No, no, no, no.
Ritorna in te, Ali, oer l'amor del cielo!
Mi stacco da lui e riprendo fiato. Ma non è fa il quando hai quei due occhi scuri a fissarti come se volessero mangiarti.
"Io...Io devo andare" dico di fretta, sfilando la chiave dalla serratura ed entrando dal portone "Non è il caso di...Insomma, io...Grazie del passaggio"
Non lo guardo un secondo di più, chiudo il portone e ci appoggio le spalle, approfittando della freschezza del legno.
Quando quel ragazzo mi sta intorno mi manca l'ossigeno.
Prendo il cellulare e invio subito un messaggio a Stefano, prima che chiami la polizia e Chi l'ha visto.
"Sono viva, tutto apposto. Ho bevuto troppo e Damiano mi ha portata a casa. Si, proprio lui. E domani avrò urgente bisogno di un amico con cui parlare. L'ho baciato. Domani ti racconto. Notte, TVB."




BEGGIN -(IN REVISIONE PRE PUB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora