●una bellissima opportunità●

102 19 23
                                    

Oggi in questo capitolo volevo parlarvi di un altro argomento,che non riguarda al calcio(perdonatemi,se volete continuate a leggere) ma di una bellissima opportunità,e devo dire che il mio 2018 non poteva iniziare meglio.

In alcune scuole d'Italia hanno proposto l'attività di scrivere un racconto,oppure un loro pensiero molto romanzato,sul tema seconda guerra mondiale,in teoria consisteva di scrivere un racconto(o qualsiasi cosa voi volevate) di questo tema,finito il vostro racconto dovevate mandarlo per e-mail al vostro rappresentate d'istituto,che avrebbero mandato i nostri racconti a coloro che si occupano di questa iniziativa, diciamo che era facoltativo partecipare,ma tutta la nostra classe ha deciso di partecipare(tutti) in conseguenza venivano scelti 4/5 racconti per classe,e diciamo che non era una cosa semplice perché partecipavano anche le altre scuole superiori d'Italia(e ripeto non tutte).
Questi racconti poi in conseguenza verranno pubblicati su un libro intitolato "ricordando Auschwitz" dove ci saranno contenuti tutti i racconti scelti(ma quante volte ho detto racconti?)

Io personalmente ho partecipato,e ho scritto un racconto che magari sotto vi pubblico,MA C'È UN MA LA PROF FA "PRIMA DI MANDARLO VIA E-MAIL DOVETE DARMELO PRIMA A ME COSÌ LO CORREGGO" io senza problemi il giorno dopo ho scritto quello che avevo in mente,e ci ho messo ben 3 ore,perché ci tenevo tantissimo.
Consegnato il mio lavoro passa una settimana,e la prof mi chiama in disparte per parlarne, e mi fa "Martina,questo racconto non va bene" e in quel momento vi giuro volevo sprofondare dalla tristezza,sapete quanto fa male vedere che ci avete messo tutto per fare un lavoro e viene respinto?
Beh ci rimani male,e non poco.
Ho cominciato a piangere ma le mie amiche mi hanno detto: "GUARDA MARTINA,IO L'HO LETTO,NON VEDO COSA CI SIA DI SBAGLIATO,QUINDI SAI COSA FAREI? ME NE SBATTEREI DEL SUO GIUDIZIO E LO MANDEREI" e appena arrivata a casa ho cominciato a scrivere UGUALE il racconto su word, ho mandato il documento alla rappresentate e proprio oggi,il 1 gennaio,mi è arrivata l'e-mail della conferma che il MIO racconto sarà pubblicato sul libro "ricordando Auschwitz"ho cominciato a urlare di gioia,ero troppo felice,poi erano stati scelti altri miei 3 compagni di classe e abbiamo fatto un gruppo apposta per sclerare.

Io ero la più felice,perché il mio lavoro era stato scartato dalla prof,non l'aveva accetato,eppure guarda caso l'anno scelto,é stata una piccola rivincita per me😘.

Vi lascio il mio breve racconto,quello che ho mandato!

Esattamente quarantanove giorni fa, scesi su quel maledetto treno dove avevo trascorso una settimana senza mangiare e bere, e ritrovai davanti ai miei occhi stanchissimi una scritta in grande che non passava di certo inosservata: “Auschwitz”, ricordo ancora la mia espressione, era un misto fra la paura e l’ansia; e quando varcai quei cancelli sapevo che non sarei più tornata indietro.
Ora sono qui, sporca, affamata e debole, questo pigiama a righe, questi letti a castello dove non riesci mai a dormire , i miei capelli corti, tagliati da quei maledetti soldati tedeschi, e infine questo numero attaccato al pigiama; lungo cinque lettere, ditemi se è normale non avere più un nome, ma essere chiamati in un tedesco incomprensibile.
Mi chiedo cosa stia succedendo li fuori, dove vanno le persone che non tornano più?, troppi pensieri negativi cominciano a vagare nella mia testa, e sento questa strana sensazione, vorrei mettere fine alla tutto questo, ma qualcosa dentro di me dice di aspettare, appoggio la mia testa sulle braccia e lascio che le mie lacrime bagnino il viso, finché non sento la porta spalancarsi e vedere un soldato con uno sguardo assai minaccioso, urlarci con tutta la forza di seguirlo; ci alziamo tutti con sguardi e piccoli bisbigli cominciano a farsi sentire dietro di me.
Fuori fa freddo e piove, mi sento come svenire e quella strana sensazione comincia a invadere di nuovo la testa, dietro soldati con i loro cani che abbaiano ci minacciano di camminare più veloci, altrimenti ci avrebbero uccisi all’istante, camminiamo per tanto tempo finché non ci portano in una grande stanza fredda e pochi secondi dopo i soldati urlano di spogliarci, e intorno a me si scatena un caos generale, persone che si mettono a piangere, urlare oppure stando zitti e togliendosi il pigiama lentamente. Vedo corpi scheletrici ovunque, e mi rendo conto di essere anche io in questo stato, non mi riconosco più le mie mani tremano e la gola comincia a bruciarmi.
Mi spoglio piano e la pelle d’oca comincia a venirmi lungo la schiena fino alle mie gambe scheletriche, <<È solo una doccia>> un uomo cerca di tranquillizzarci dicendo questa frase con calma, ma nessuno lo ascolta.
Poco dopo ci fanno entrare nudi in una camera buia, non si vede quasi nulla, tranne sopra la camera una piccola finestra e un soldato versarci sopra una strana sostanza.

Quindi dico: NON MOLLATE MAI,NON ABBATTETEVI SUBITO SE LA PRIMA VOLTA VA MALE,CI SARÀ SICURAMENTE UN'ALTRA POSSIBILITÀ.

IO IN QUESTO MOMENTO NON POTREI ESSERE PIÙ FELICE,DAL PROSSIMO CAPITOLO TORNERÀ LA MARTINA PAZZA❤❤

So che magari alcune diranno "si ma non è niente di che,ci saranno anche altri racconti" Lo so,ma fidatevi che è una bellissima opportunità da sfruttare,poi sapere che potranno leggerlo anche altre persone é bellissimo❤

Noi e il calcio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora