Capitolo 82 ❤️

Comincia dall'inizio
                                    

Raggiungiamo l'ospedale in un quarto d'ora e quando parcheggio la moto e scendiamo Mia si mette a correre.

<< aspettami >> le grido divertito cercando di raggiungerla.

Lei su ferma e si volta verso di me sospirando e battendo i piedi << muoviti >>
Corro da lei e le afferro la mano. Percorriamo il viale che dal parcheggio porta all'ospedale e Mia scoppia a ridere.

<< cosa c è?>> le chiedo.

<< non lo so >> ride ancora più forte e mi lascia la mano per inginocchiarsi a terra.

<< non dovevamo muoverci ? >>

<< si ma non riesco a smettere >> continua a ridere.

<< Mia quanto spumante hai bevuto? >> dico cercando di apparire serio, ma vengo contagiato dalla sua rista.

<< tre bicchieri, credo >> risponde tornando in piedi.

<< ecco appunto >> alzo gli occhi al cielo.

La vedo barcollare leggermente mentre mi raggiunge, accorcio la distanza tra noi, le poso le mani sui fianchi e con un movimento rapido la sollevo prendendola in braccio.

<< Luca non sono ubriaca, so cosa sto facendo. Il mondo gira solo un pochino, ma riuscirei ancora a camminare >> mi spiega con il sorriso.

<< ok, va bene, ma così è meglio, no ?>> chiedo.

<< oh si >> appoggia la testa sulla mia spalla.

Non nego il fatto che mi piaccia tenerla in braccio, anzi. Non mi sembra neanche di fare fatica mentre la sorreggo con le mie braccia e avanzo verso l'ospedale. Si alza un leggero venticello che smuove i suoi capelli che creano un dolce profumo di cocco. La stringo di più a me per assaporare ancora il suo profumo. Cerco di fotografare nella mente questo istante sapendo che per molto tempo non potrò più averla vicina.

Mentre entriamo in ospedale la sento ricominciare a ridere.

<< ora come lo spieghiamo ai tuoi che ti ho fatta ubriacare ? >> mi preparo mentalmente al peggio.

<< no Lu, guarda >> mi indica un punto alle mie spalle così mi volto e guardo in quella direzione. Il mio sguardo incontra la figura di Filippo, suo fratello, con addosso un pigiama con i dinosauri che dorme con la bocca aperta su una sedia di plastica. Confuso mi avvicino a lui e quando siamo al suo fianco Mia scende dalle mie braccia e gli urla nelle orecchie << buuuu >>

Lui si sveglia di scatto spaventato e borbotta insulti per la sorella.

<< perché sei in pigiama ? >> chiede Mia sghignazzando.

<< ero già a letto quando nostra sorella ha deciso di nascere. Non avevo voglia di cambiarmi per poi dovermi rimettere il pigiama dopo >> sbuffa.

<< dai seguitemi. Mi ero seduto qui per aspettarvi e per dirigevi nella camera della mamma, ma mi sono addormentato>>

<< abbiamo visto>> lo prende in giro Mia.

<< papà è insieme alle infermiere a lavare Bianca, mentre la mamma è già in camera, ma per il momento ci sono delle infermiere dentro la stanza e non si può entrare >> spiega il fratello di Mia mentre saliamo delle scale.

Arriviamo al secondo piano e io e Filippo ci sediamo sulle sedie di plastica identiche a quelle del piano inferiore. Mia si guarda un po' intorno poi fa per sedersi di fianco a me, ma io, quando mi passa davanti, la tiro verso di me facendola sedere sulle mie gambe. Mi sorride poi infila la testa nell'incavo del mio collo sbadigliando.

Continuiamo il nostro amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora