Capitolo 76 ❤️

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Luca

Dopo tre settimane si ritorna a scuola. Non ne ho per niente voglia.
Mi immagino già tutte le domande che mi faranno i miei compagni e i professori.
Non mi sento ancora pronto per raccontare cosa è successo ai miei genitori senza sentirmi tremendamente ferito.

<< sei pronta ?>> urlo annoiato a Mia.

<< si signore >> saltella raggiungendomi in sala.

Alzo gli occhi al cielo e prendo le chiavi della moto sul tavolino vicino all'entrata. Prima di uscire di casa saluto la mamma di Mia.

Mi siedo in sella alla mia moto e l'accendo. Non vedo Mia arrivare e per guadagnare tempo guido la moto in mezzo alla strada perché cosi sono già comodo per partire.

<< parti senza di me ? >> sento strillare mentre faccio questo.

Mi fermo scuotendo la testa divertito << sali >> le ordino.

Scivola sella sella e quando sento le sue braccia circondarmi parto. Sentire la sua vicinanza mi rassicura un po'.

<<quando nasce la tua sorellina ?>> chiedo per non pensare al fatto che sto tornando a scuola.

<< a gennaio >>

<< davvero, tra così poco! Come la chiamerete ?>>

<< Bianca >>

<< come la principessa ? >>

<< che principessa ? >> domanda confusa.

<< quella che mangia la mela e muore >>

<< uno quella si chiama Biancaneve e due non muore ! >> la sento strillare alle mie spalle.

<< ah si ?>>

<< viene risvegliata da bacio del vero amore >> dice sognante e io scoppio a ridere.

<< che c'è? >> chiede offesa.

<< niente Mia >> rido.

<< ovvio che ridi, tu non lo hai mai visto, non puoi capire >>

<< capire cosa ? Una che resuscita per un bacio >>

<< non era morta ! È stato un incantesimo >> sbuffa.

<< ok ok, scusa se non sono informato, da bambino guardavo film più intelligenti >>

<< si come Cars, una macchina che parla, Luca >>

<< tu come fai a saperlo ! >> dico stupito.

<< ti ricordo che ero spesso a casa tua da piccola >>

<< non posso fregarti Riggi >> pronuncio.

<< eh già >> dice soddisfatta.

Ho fatto in modo di arrivare di circa cinque minuti in ritardo per far in modo di incontrare meno persone possibili.

Arrivati nel parcheggio della scuola spengo la moto e scendo. Mi blocco ad osservare la scuola preoccupato.

Mia mi prende per mano e mi fa un sorriso incoraggiante.
Faccio un sospiro e la seguo.
Percorriamo il corridoio e sento lo sguardo di tutti addosso.
In questo momento vorrei essere più basso di Mia per potermi nascondere dietro di lei.
Di solito mi piaceva camminare per la scuola e farmi notare da tutti ma ora non più, mi sembra che tutti riescano a vedere come sono distrutto psicologicamente.

Continuiamo il nostro amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora