Jack

4.9K 322 151
                                    

Le ho spezzato il cuore. Ancora.
  Ma non posso più permettere che si ritrovi in pericolo ogni santa volta che stiamo insieme. Perché non riesco a proteggerla? Perché mi va sempre tutto storto?
  Guido come un pazzo verso il locale e il mio cellulare emette un suono per via di un messaggio. So che è lei, ma non posso tornare indietro. Ora ho bisogno di schiarirmi i pensieri, di capire cosa diavolo sta succedendo e capire perché cazzo sto ripensando a Maddy. E a perché stracazzo sento opprimermi il petto al solo pensiero che sia viva per davvero...
   Arrivo al locale senza guardare in faccia a nessuno. Sono rimasti ancora pochi clienti ma io mi avvio sul retro del deposito e recupero due bottiglie di alcool, quello più forte. E poi esco esattamente come sono entrato, senza incrociare lo sguardo di nessuno pur sentendomi gli occhi addosso di Daniel e delle ragazze.
   Ritorno in macchina e accelero fino a casa. Una volta chiuso dentro mi basta vedere all'entrata, con la luce della luna, che non ci sono più le macchie di sangue sul pavimento per capire che oggi hanno ripulito tutto e, senza accendere nemmeno la luce, apro la finestra e sprofondo sul letto. Stappo una bottiglia e bevo direttamente da vicino, senza disturbarmi a prendere un bicchiere, tenendo fisso lo sguardo sulle tende che svolazzano per via del vento e aguzzando la vista sul giardino all'esterno mentre mi accendo una sigaretta.
   «Dove cazzo sei?» mormoro all'infinito mentre l'alcool si impossessa di me, annebbiandomi il cervello e facendomi ignorare ancora le chiamate di Eleanor sul cellulare.
    Mi sfondo fino all'ultima goccia lasciando che la testa vortichi per conto suo e che i pensieri prendano la strada che vogliono... e poi sento il suo profumo, i suoi capelli che mi solleticano il petto nudo e le sue mani che si posano delicate sul mio viso.
   «Sono qui» mi dice ad un soffio dalle mie labbra e io spalanco gli occhi, ritrovandomi in un bagno di sudore e con il cuore che batte all'impazzata, ma sono completamente solo nella mia stanza.
    La tenda continua a danzare leggera ma intorno a me non c'è nessuno, se non il silenzio opprimente e la puzza di alcol e di fumo.
   Decido di andare in bagno e darmi una rinfrescata alla faccia, e resto a guardare il mio riflesso allo specchio nella penombra.
   Cosa diavolo sto diventando? Sto davvero permettendo al mio passato di riportarmi in quelle acque torbide che mi hanno tenuto prigioniero per troppi anni? Come farò a salvarmi ancora?
    Mi sono lasciato andare troppo stasera. Sarei dovuto rimanere al locale fino alla chiusura, a farmi tenere compagnia da Daniel, Deb e Val e farmi una bella dormita, per poi svegliarmi fresco e riposato e tornare da Eleanor per riprometterle tutto quello che finora ancora non sono stato in grado di mantenere.
   Mi strofino il viso e ritorno in camera da letto, rimanendo però pietrificato sulla soglia. «T-tu...» la indico mentre resta distesa sul mio letto.
   «Ciao Jack» mi sorride timida e non appena si rende conto che non sono in grado di compiere neanche un passo, scende dal letto e avanza verso di me.
   Ci ritroviamo faccia a faccia e titubante non sa se abbracciarmi o meno, ma poi vince la nostalgia e tutto quello che siamo stati perché non appena avvolge le sue braccia intorno al mio collo, io ricambio il suo abbraccio, stringendole i fianchi. 
   «Ma dove cazzo sei stata? Dimmi che non sono diventato pazzo...» poso le mie mani nei suoi capelli e la scosto un po' per guardarla nei suoi occhi chiari.
   «Non sei pazzo. Sono qui, per davvero... e sono qui per te. Solo per te. Mi sei mancato un sacco. Non ho fatto altro che pensarti...» si attacca alle mie labbra e io non la respingo. L'accetto assaporando ogni millimetro della sua bocca così a lungo tenuta lontana da me.
   Tiro il suo corpo verso il mio, fino a farla aderire completamente come se adesso non volessi più perderla e ho anche la netta consapevolezza di venire completamente risucchiato dal mio passato. Ancora una volta suo prigioniero. Ora credo di non avere più scampo.
   «E io? Mi hai fatto morire con te... la mia vita è stata uno schifo per tutto questo tempo. Perché non sei rimasta con me? Io non avrei permesso che ti accadesse tutto ciò...»
   «Shhh, non parlare» mi sfiora le labbra con le dita «Sono qui. Sto bene. Mi sono ripresa da quella brutta dipendenza e ora voglio poter rimediare a tutto, chiederti scusa e vivere finalmente insieme nella tranquillità più assoluta...»
   «No, voglio sapere tutto» insisto e lei mi accarezza il viso. Resta per qualche istante in silenzio a guardarmi negli occhi e io mi perdo completamente nei suoi. Sento scorrere la sua pelle delicata sotto le mie dita e fremo nel constatare che dopo tutto questo tempo sia ritornata tra le mie mani la cosa più preziosa per me mai esistita.
   Maddy è qui. È qui! Vera più che mai. Con i suoi occhioni chiari e il suo profumo che riconoscerei tra mille... «Devo sapere tutto quello che ti è successo» ripeto e lei mi sorride.
   «Okay, te lo racconto» mi indica il letto e tenendomi per mano mi ci fa stendere sopra, prendendo posto accanto a me, sul mio petto.
   E mi fa strano tenerla così, dopo tanto tempo e dopo averlo ardentemente desiderato. E mi rendo conto di averlo addirittura sperato finora, fino al giorno in cui Eleanor mi ha raccontato di averla vista.
   «Sono stata ritrovata semi cosciente in un cassettone dell'immondizia da uno spazzino di turno...» comincia a raccontare descrivendo cerchi sul mio petto e io trattengo il respiro «Non gli dissi chi ero, né cosa mi ero successo e nemmeno se avessi parenti o qualcuno da cui andare... e mi portò in una specie di comunità dove mi hanno curata e rimessa in sesto. Ma io ero ancora profondamente arrabbiata e delusa. Andrew mi aveva ferita e capii che per lui la mia vita equivaleva ad un sacchetto dell'immondizia e poi non riuscivo a liberarmi delle parole che mi disse prima di sentirmi male...»
   Stringo i denti e i pugni nel sentire ancora parlare di lui. «Cosa ti disse?» chiedo facendo un grosso sforzo.
   «Tu mi avevi cacciata di casa e io mi presentai da lui con le mie cose, ma... mi scoppiò a ridere in faccia. Mi disse che ero così ingenua e stupida da pensare che mi avrebbe accettata. Che tutte le promesse fatte erano dettate dalla droga e che io ero solamente uno spasso, un bel passatempo ma che sarebbe stata Eleanor Kennedy quella ad avere un posto speciale nel suo cuore per tutto il resto della sua vita, non io. Così mi diede un pizzicotto sulla guancia e mi chiese la roba. Io da stupida gliela diedi e cominciammo a sballarci, però io esagerai più del dovuto solo perché mi sentivo così delusa da sperare che il mio cervello si sarebbe azzerato con la coca... e poi non mi ricordo più nulla» si stringe a me, ma io rimango nuovamente bloccato. È inutile avercela con Andrew, lui ha fatto con Maddy la stessa identica cosa che io ho fatto con Eleanor. Si è servito di lei, mettendo da parte ogni sentimento compromettente.
   «Aveva ragione... sei stata una stupida. Avresti dovuto ritornare sui tuoi passi anziché sballarti come una cretina» ora capisco di avercela con lei. Il mondo intero non doveva meritare il mio odio.
   «Lo amavo... non potevo tornare indietro»
   «E ora perché sei qui?»
   Si mette a livello del mio viso per guardarmi negli occhi e mi accarezza la guancia «Perché sono guarita. In questi anni, nei momenti di lucidità, ho sempre e solo pensato a te. L'unico a cui io ho dato la mia stessa vita. E sai bene da quale schifo provengo... quel pazzo di Richard ha tormentato entrambi per troppo tempo, ma insieme siamo rinati e ci siamo amati. Ricordi?»
   Anche il nome di Richard mi fa irrigidire. Maddy non deve sapere la fine che ha fatto e il ruolo che ha Eleanor in tutta questa vicenda, ma una vocina fastidiosa sembra riemergere dalle acque torbide in cui mi trovo: Eleanor ha rinunciato a più cose per te...
   È stato facile per Maddy scappare con me. Lei viveva in uno schifo di casa con una madre prostituta che non si faceva problemi a battere davanti alla figlia e in un certo senso non vedeva l'ora di scappare via da lì, ed io sono stato il miglior pretesto per farlo. Ma Eleanor... per lei è stato diverso. Eleanor ha rinunciato a ben più cose per me. Lei ha una vita invidiabile, la vita che tutti sognano e vorrebbero, e ha preferito privarsi di tutti gli agi per poter vivere con me. Le bastava l'amore, la sincerità, la sicurezza... le bastava avere me.
   «I-io stavo per ammazzare una persona innocente solamente per il desiderio di vendicarti»
   «Questo vuol dire che non hai mai smesso di amarmi» sorride aspettandosi un bacio.
   «Questo vuol dire che ero uno stupido, forse perfino più stupido di te...»
   «No. Tu non sei stupido e possiamo ancora liberarci di lei... anzi, credono che sia pazza adesso. Dobbiamo solo aspettare che la rinchiudano in un manicomio, così Andrew impazzirà dopo di lei, io avrò la mia vendetta, tu la tua e vivremo insieme felici e contenti» mi sventola la mano sinistra davanti agli occhi e vedo che il suo anulare è incorniciato dell'anello che ho regalato ad Eleanor e mi balena in testa la scena della sera scorsa, e al modo in cui ha cercato di toglierla di mezzo.
   «Io non voglio più vendicarmi e trovo assurdo che tu voglia ancora fare del male ad Andrew. Ancora non accetti il suo rifiuto?» Sposto la sua mano dal mio viso e il sorriso le muore all'istante. Corruccia la fronte ma poi si ricompone in un attimo.
   «Certo che ho accettato il suo rifiuto... è il tuo che non voglio accettare» si mette a cavalcioni su di me «Facciamo l'amore, Jack. Abbiamo già parlato abbastanza, non credi?»
  Le stringo i polsi per non farmi toccare, ma questo non riesce ad impedire al suo bacino di muoversi e di sfregarsi sul mio membro. Ma non attendo che vada oltre perché la scaravento sull'altro lato del letto e mi alzo.
  «No. Non puoi pretendere di riapparire così all'improvviso e recuperare tutto quello che abbiamo perso» sbotto dandole le spalle. E lotto con tutto me stesso per sfuggire da quelle tenebre che mi hanno tenuto incatenato per troppo tempo.
  «Che problema hai adesso?»
  «Ho vissuto l'inferno senza di te... mi sono cacciato nei guai, ho odiato il mondo intero e ho tormentato una persona innocente solamente perché non accettavo il fatto di non poterti più riavere... ma ho sbagliato. Ho sbagliato di grosso. Tu te ne sei andata di tua spontanea volontà e Eleanor mi ha salvato. Stava andando tutto liscio prima che arrivassi tu!» e mi volto per puntarle il dito, e mi sento meno zavorrato ora che le ho detto quello che sento davvero.
  Ho sperato che Eleanor non fosse impazzita solamente perché desideravo rivederla. Desideravo accarezzarla e guardarla di nuovo negli occhi... ma questo non cancella di certo il male che ho fatto ad altri per colpa sua e non allevia nemmeno il male che ha fatto a me.
   Ma lei si acciglia. «No. Non puoi! Non puoi scegliere lei. Lo ha già fatto Andrew e non posso perdere anche te per la stessa ragazza...»
  «Allora avresti dovuto startene nella merda di vita che avevi piuttosto che giocare a desiderarne una migliore, una non appartenente a te!» Mi infilo una maglia e lotto più che posso per non voltarmi più a guardarla in faccia.
   È arrivato il momento: Maddy deve sparire! Senza di lei sono diventato migliore.
  «No. Non puoi dirlo. Tu sei cambiato. Sei diverso. E avresti dovuto farlo per me. Per me! Non per lei. Lei ha già tutto, e quindi tutto questo devo meritarlo io! E sai quante volte l'ho desiderata una vita migliore per noi, ma tu non mi ascoltavi e io sono andata a cercarla altrove. Ma adesso non posso accettare che tu sia cambiato per una come lei» le sue parole corrono veloci come un treno in corsa e si aggrappa al mio braccio per farmi voltare. «E guardami, cazzo. Non puoi ignorarmi» sento le lacrime che le strozzano la voce ma non mi lascio intenerire.
  La spingo e mi sistemo la maglia, ma poi rimango fermo, immobile, a cercare di stabilizzare il mio respiro e ad ascoltare il suo alle mie spalle «Io ti ho amata, cazzo se ti ho amata. E l'ho fatto con tutto me stesso per un tempo così lungo che non riesco nemmeno a definire, ma... appartieni al passato, e... e io non sono più lo stesso di prima» concludo mettendomi anche le scarpe e il giubbotto.
   Non sono più la persona che ero prima. Non lo sono più, cazzo. Sono diverso. Sono cambiato. E non posso permettermi di cambiare e regredire ancora...
    «Vaffanculo! Vaffanculo!» urla lanciandomi addosso svariate cose che le capitano sottomano, ma io continuo ad avviarmi alla porta. Mi sforzo per non tornare indietro e di non cedere alla voglia di bloccarle le mani con prepotenza per poi sbatterla sul letto, baciarla e fare l'amore fino a domani, ma non posso e non devo.
   Stringo i pugni e sbatto la porta alle mie spalle, entrando di fretta in auto.
  E guido e fumo per il resto della notte.




****
E con questo capitolo penso di aver chiuso in bellezza la settimana 😁
A martedì e buon weekend 😘

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora