Capitolo 26

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Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e J si avvicina a noi, ma sul suo viso non c'è quel sorriso che mi accoglie ogni volta che incrocia il mio sguardo.
   «Ciao Jack» comincia Andrew, infilandosi le mani nelle tasche, ma J non ricambia il suo saluto e si avvicina a me, accorgendosi della mia espressione turbata.

   «È stato tuo padre a chiamarmi... dice di averti vista un po' spossata stamattina e voleva capire se io centrassi qualcosa» alza le spalle e guarda Andrew di traverso. Non voglio neanche immaginare quello che sta pensando nella sua testa.

   Lancio un'occhiata ad Andrew e poi mi avvicino a J prendendogli un braccio «Torniamo a casa»

   «Devo tornare al locale" risponde con freddezza «Sono passato per tranquillizzare tuo padre dato che non c'entro nulla con questa stranezza che ti stai portando dietro da ieri sera, ma... Andrew ti sta consolando bene, complimenti»

«No, non è come pensi» azzarda Andrew, ma J non sembra contento di sentire la sua voce.

«Ah no? E come dovrebbe essere allora? Be', in effetti ci sta che lui ti inviti a pranzo e ti dica qualcosa di vero da farti rinsavire e farti piangere addirittura...» si rivolge sempre con me nonostante sia stato Andrew a parlare, ma ovviamente non è come pensa.

Andrew non mi ha detto nulla di così vero da farmi avere dei dubbi su di lui e prendere in considerazione l'idea di lasciarlo, semmai a farmi venire i dubbi è la sua ex... defunta, o forse.
«Sono stata io a chiamarlo e ad invitarlo a pranzo...» ammetto «E non abbiamo parlato di te... Gli ho solamente raccontato una cosa...»

«Sarebbe?»

Cerco ancora lo sguardo di Andrew ma solamente per accertarmi che non dica nulla di quello che gli ho raccontato. Sembra capirmi all'istante e rimane in silenzio. Sa bene che si tratta di una cosa personale e che J deve saperlo da me... ma non ho il coraggio di parlargli di Maddy. Non abbiamo mai più parlato di lei da quando ci siamo lasciati e da quando adesso stiamo insieme ho sempre cercato in ogni modo di non fargliela ricordare.

Mi ritrovo ad abbassare lo sguardo e so bene che così facendo peggioro solamente le cose... ma è troppo il disagio che sento.

«Okay... fai quello che devi, Eleanor» sbuffa e si allontana, lasciandomi uno strano peso opprimente sul cuore e la responsabilità di decidere quello che ne sarà della nostra storia. Ma non è come pensa lui. Non si deve decidere nulla sulla nostra storia e lui, ancora una volta, mi ha dimostrato che è cambiato. Non ha fatto nessuna scenata davanti a Andrew, reprimendo dentro di sé la rabbia e la delusione...

   «Devi dirglielo...» mi dice Andrew prima di salutarmi con un cenno della mano e andare via anche lui nella direzione opposta.

   Ma io non riesco a raggiungere J. Le mie gambe sembrano paralizzate e continuo a guardarmi in torna alla ricerca di Maddy.
   «Dove sei?» Mormoro tra me e me, e lo so che c'è e che mi sta ancora spiando. Ma soprattutto so che sta cercando di farmi impazzire.

    Per tutto il resto del pomeriggio vago in giro senza una meta. Sembro un'anima in pena.
   La testa mi scoppia e un peso opprimente sul petto mi impedisce di respirare regolarmente. Come faccio a spiegarglielo a J? Io non voglio parlare con lui di Maddy e temo che se gliela ricordo poi preferisce lasciarmi...
   Il peso sul petto mi opprime ancora di più, ma è buio ormai ed ho già perso troppo tempo.
   Ritorno a casa e mi stupisco nel trovare l'auto di J parcheggiata in anticipo e prendo un profondo respiro prima di inserire la chiave nella toppa.

   J è stravaccato sul divano con una bottiglia di birra in mano ed ha lo sguardo perso sul soffitto.

   Richiudo la porta alle mie spalle e rimango a fissarlo con un nodo in gola e deglutisco non appena posa lo sguardo stanco su di me. Ha tutta l'aria di essere stato in quella posizione per tutto il pomeriggio.

   «I-io... io devo parlarti...» comincio.

   «Lo so» posa lo sguardo sulla bottiglia e la fa roteare prima di berne un sorso «Sei stata finora con lui?» Aggiunge con un tono aspro.

   «Cosa?»

   «Ma certo... Ti sta facendo aprire gli occhi, ci sta. Infondo sono stato io a rovinare il vostro fidanzamento e ora vuole farmela pagare...»

   «No» lo interrompo «Andrew non ha fatto nulla di tutto questo. Sono stata io a chiamarlo...»

   «E perché?» Mi interrompe posando il suo sguardo sul mio viso.

   «Perché credo di avere un problema e non riesco a parlarne con te... effettivamente non riesco a parlarne con nessuno» ammetto.  

   «E che tipo di problema?» Si alza ma non viene verso di me. Tra di noi c'è l'intera stanza a separarci.

   «Mi è difficile parlarne...» non riesco a reggere il suo sguardo e quindi abbasso gli occhi sulle mie mani.

   «Per l'amor di Dio, Eleanor. Viviamo insieme e condividiamo praticamente ogni cosa... perché non parli con me? Io l'avevo capito che c'era qualcosa di strano in te e tuo padre mi aveva avvertito che di tanto in tanto hai dei crolli e che hai bisogno di una mano, e io sono qui! Ci sono io per te! Perché diamine corri da Andrew?»

    «Hai ragione. Lo so... ma non è facile per me parlarti di questa cosa» e i miei occhi si riempiono di lacrime «Ricordi quando ti ho detto di avere l'impressione di essere seguita?» Rimane fisso a guardarmi e io continuo «Non era uno stupido scherzo di halloween. C'è davvero qualcuno e ieri sera era qui, fuori da questa casa. Quando mi ha trovata per terra non sono scivolata ma sono stata spinta e quando ho portato la spazzatura fuori l'ho rivista...»

   «Chi? Chi hai rivisto?»

   «La stessa persona che mi ha rigato l'auto e che mi segue dappertutto... ma forse sono solo impazzita perché lei non esiste. Lei è morta, ma io la vedo...» la mia voce è interrotta da continui singhiozzi ma J impallidisce.

   «Lei?»

   «È Maddy... mi minaccia e rivuole te...»

   «Ma lei è morta...» mormora con gli occhi sgranati fissi su di me ma è come se non mi stesse vedendo affatto.

   «Lo so... non volevo parlartene perché non volevo ricordartela e poi perché ho capito che ho qualcosa che non va nella mia testa... non so cosa mi sta succedendo» scoppio in lacrime e lui sembra rinsavire perché si precipita verso di me e mi stringe tra le sue braccia.

   «Shh, non piangere. Io non ti lascio, Eleanor...»

   E sentirgli pronunciare il mio nome, nonostante gli abbia riaperto una vecchia ferita, è un finale perfetto per chiudere questa dura giornata.

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A venerdì 😘
Ma J vi convince?

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora