Confidenze

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Confidenze.

Risposte a domande mai fatte.

Mi sentivo in colpa per non aver chiamato Heather, ma Nathan era stato molto preciso. Non dire niente a mia sorella, non è lei la persona da cui mi sto nascondendo. Quindi era sparito dalla circolazione perché si stava nascondendo da qualcuno? O qualcosa? Che diamine stava succedendo? Ci eravamo dati appuntamento in un pub poco conosciuto in città, per questa sera. No, Harry non mi aveva scoperto ieri quando durante il nostro momento ricevetti la chiamata di Nathan e dopo quest’ultima la mia serata a casa dei ragazzi era finita. Perché tornai subito a casa. Era arrivato il momento e non sapevo far altro che continuare a guardarmi in giro sperando di vedere una faccia a me famigliare. Niente. I minuti passavano e io mi stavo innervosendo. A dire il vero non era un proprio appuntamento. Avevo chiesto io a Nathan di incontrarci, lui non mi aveva detto un si, ma nemmeno un no. Quindi l’unica cosa che potevo fare era aspettare.

‘Non sapevo se venire o no. Scusa il ritardo..’ alzai lo sguardo e lo vidi. Era ben bello. Identico a come lo avevo lasciato, forse con i capelli più lunghi e decisamente la barba trascurata. Non sembrava né felice né arrabbiato. Aveva un volto senza espressione e la cosa mi preoccupava. Mentre lo squadravo, si sedette. ‘Hai già ordinato qualcosa?’ mi chiese, prendendo in mano il menù. Negai con la testa e abbassai lo sguardo.

‘Scusami se ti ho disturbato. Tua sorella mi sembrava molto preoccupata e io non sapevo cosa fare.’ Dissi sincera per poi rivolgergli uno sguardo pieno di preoccupazione. Lui sbarrò gli occhi e io lo bloccai prima di potergli far uscire parola. ‘No. Non sa di questo incontro e nemmeno sa  che tu mi hai richiamato indietro. Le avevo detto che l’avrei informata di tutto, ma non l’ho fatto.’ Dissi, facendo una pausa. ‘E tu non sai quanto io mi senta in colpa per questo.’ Dissi seria, sbuffando. Lo vidi tornare tranquillo e poi chiamò la cameriera e ordinò due bicchieri di coca e uno senza limone, per me. Wow, si ricorda ancora le cose che mi piacciono.

‘Senza limone, giusto?’ mi chiese per esser sicuro di aver ordinato la cosa giusta. Annuii, sorridendo.

‘Cosa ti è successo, Nat? Perché te ne sei andato via senza dire niente a nessuno? C’è qualcosa che ti preoccupa o qualcuno che ti tormenta?’ chiesi, spostandomi più avanti col busto, così da poterlo vedere bene in faccia. Non mi accorsi nemmeno di aver messo le mie mani sulle sue. Lui guardò il nostro contatto e anch’io lo feci, dopo di che tolsi subito le mie mani e guardai da un’altra parte per qualche secondo.

‘Ho saputo che ti stai sentendo con Harry, se non sbaglio..’ disse lui, per poi bere un sorso di coca, dal momento in cui erano arrivati tutti e due i bicchieri al tavolo. Il mio cuore perse un battito. Non ero pronta a reggere una conversazione su me ed Harry con lui. Non ero pronta perché mi sarei sentita in imbarazzo e perché comunque quando una persona entra a far parte del tuo cuore, quando se ne va, decidi tu quanto è grosso il pezzo del cuore che essa si porta dietro. E quello di Nathan era grosso. Ho amato davvero questo ragazzo.

‘Si- -‘ dissi un po’ titubante. ‘Ma non siamo qui per parlare di questo, Nat. Se c’è qualcosa che non va, posso aiutarti.’ Dissi, continuando a guardarlo negli occhi. Volevo sapere. E non me ne sarei andata via senza un risposta. Se era in pericolo, io, Heather e tutti i suoi amici lo avremmo aiutato, in qualsiasi caso.

‘Mi dispiace che sia finita fra noi due. Mi dispiace perché pensavo che tu fossi diversa o almeno che noi due formassimo un futuro. Did I do something wrong?’ mi chiese, con la voce strozzata. No. Non piangere. Negai.

‘Non hai fatto niente di sbagliato Nat. Doveva andare così e basta. Non c’entra nessun’altra persona. So quello a cui stai pensando. No, Harry non era nella mia testa. È stata una decisione che abbiamo preso entrambi. Ho pianto. Ho pianto tanto perché ti ho amato davvero tanto e so che l’hai fatto anche tu. Forse eravamo nel posto sbagliato al momento sbagliato.’ Dissi, sicura di me. ‘Avevo dei problemi in famiglia e tu non sei riuscito a capirmi e io sono andata fuori di testa.’ Dissi alzando le spalle. ‘Comunque non siamo qui a parlare di questo. Se hai intenzione di continuare a farmi domande, senza rispondere alle mie, allora me ne posso anche andare..’ dissi, spostando poi  tutto il mio peso sullo schienale della sedia.

Intrecci Del Destino di Carlotta CorviWhere stories live. Discover now