Welcome back!

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Welcome back!

Mi avvicinai al balcone, il tempo era stranamente buono, freddo, ma sereno. I ragazzi dovrebbero arrivare a momenti e zio Simon ha organizzato un festa a casa nostra per il loro ritorno anche se nemmeno lui sa quando si sarebbe liberato dal lavoro. Con loro dovrebbero esserci anche la band dei Five Second Of Summer, il che mi da un pieno di energia e felicità dal momento in cui non vedo l’ora di vederli e incontrarli. Assomigliano un po’ alla mia rock band preferita, i Sum 41 e devo per forza conoscerli perché sono davvero pazzeschi. Il punto è che volevo farlo ad un loro concerto, ma diciamo che andrà bene comunque.

‘Sarah? Pensi di stare a guardare il vuoto ancora per molto?’ sentii la voce dolce e familiare di Liam arrivarmi alle orecchie, mi giro e corro ad abbracciarlo.

‘Finalmente siete arrivati, Meredith sta andando fuori di testa con i preparativi della festa!’ dissi sbraitando.

‘Ti ho sentito signorina Sarah!’ rispose Meredith urlando, dall’altra parte della salotto enorme. Le feci una piccola smorfia e poi tornai a guardare Liam.

‘Siamo atterrati due ore fa, ci abbiamo messo una vita a raggiungere casa, comunque ora siamo qui, quindi possiamo dare una mano a Meredith..’ mi disse teneramente lasciandomi un bacio sulla fronte.

‘Va bene, ora io scappo che vado a prepararmi, comunque mancano pochissime cose! Tipo dovrebbero arrivare i camerieri credo. Hanno fatto una cosa troppo in grande’ dissi passando a lui la cartella.

‘Tranquilla, ho portato i rinforzi!’ ridacchiò e io lo guardai sorpreso. ‘Oh, tra due secondi lo capirai!’ disse ridendo e qualche secondo dopo il campanello risuonò nella casa.

Liam prese l’iniziativa di aprire lui e non chiese nemmeno chi fosse al citofono, aprì il portone e basta. Lo guardai curiosa e speravo solo di non vedere arrivare Harry, non sono ancora pronta per affrontarlo dal vivo, cioè sarebbe troppo strano e comincerei ad impazzire, il cuore mi uscirebbe dal petto, no non ero ancora pronta mentalmente per vederlo.

Scrivergli un messaggio, parlargli al telefono è un'altra storia, non può vedermi, non può sentire il mio cuore battere all'impazzata. Ma le mie paure vengono messe da parte da un sorriso allegro e spensierato e da una testa di capelli ribelli e mossi, ma non ricci.

‘Ciao!’ disse allegro Louis seguito da un piccolo Tomlinson un po' più basso, Ashton Irwin. Cosa ci faceva lui qui? Cioè sapevo dell’arrivo, ma subito a casa mia?

‘Lou!’ dissi abbracciandolo, lui mi strinse forte facendomi ridere e volteggiare nella stanza. Non ricordo l'attimo preciso in cui mi sono legata a Louis da quando ci siamo conosciuti, ma penso di volergli un bene sconfinato. Mi staccai, sorridendo, da lui e porsi la mano ad Ashton, l'afferrò prontamente prima di chiudermi in un abbraccio anche lui.

‘Anche io voglio un abbraccio!’ sentì qualcuno urlare e poi, due secondi dopo, l'unica cosa che vidi era una massa di capelli colorati che mi strinse ridendo.

‘Ciao Michael!’ dissi ridendo.

Ciao, tu devi essere Sarah!’ disse poggiando un braccio intorno alle mie spalle.

Sorrisi imbarazzata e annuii, sono sicura che il mio viso sia di un rosso ardente.

‘Non la infastidire, sei sempre il solito!’ disse il nuovo arrivato, capelli neri e sorriso dolcissimo, non può essere che Calum. Dio sto impazzendo, devo trattenermi. Ce l’ho sempre fatta, perché con loro dev’essere diverso? Guardai un attimo Liam e lui mi annuì, dovevo solo respirare e sorridere.

‘Ti infastidisco?’ mi chiese Michael con fare plateale e io negai con la testa ridendo.

Mi guardai intorno quasi aspettandomi da un momento all'altro di vedere apparire dei capelli ricci e dei pantaloni neri attillati con dei semplici stivaletti usurati col tempo, mi morsi il labbro inferiore e Liam e Louis sorrisero.

Intrecci Del Destino di Carlotta CorviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora