It's Such A Lovely Day!

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It's such a lovely day!

Ormai erano passate tante settimane, forse mesi, avevo praticamente perso la cognizione del tempo. Avevo smesso di pensarci perché di certo riuscire a calcolare il giorno in cui uno dei tuoi due zii rimasti sarebbe andato in un posto migliore, non è il massimo. Zio Jay aveva passato qualche giro di chemio e sì, aveva perso qualche capello, quindi decise di dargli un taglio netto, corti con la cresta. Per me comunque rimaneva sempre il più bello. Il cancro non aveva dato segni di guarigione ma neanche di peggioramenti ma a zio Jay il sorriso non è mai mancato. Sono finita anche in prigione con lui per una notte. Vi ricordate quando a questo punto non so dirvi se settimane o mesi fa ho detto che avremmo vissuto come se ogni giorno fosse l’ultimo? Diciamo che l’abbiamo presa veramente sul serio. Non abbiamo di certo fatto qualcosa di così pericoloso, solo ci siamo travestiti in un supermercato con le varie verdure e frutta, e magari qualsiasi altra cosa per poi passare per la cassa, dicendo che non avevamo niente da nascondere. Ovviamente era uno scherzo, c’era gente che rideva ma ovviamente la cassiera non  aveva del senso dell’umorismo e quindi ha chiamato direttamente la polizia e via. Zio Simon si è arrabbiato sì, ma aveva capito che non stavo impazzendo così di punto in bianco, ma era soltanto per il fatto del cancro.

Mentre i ragazzi era un continuo tornare in Tour dal momento in cui stavamo finendo il Take Me Home. Ma quando avevano  un buco, tornavano sempre qui, come d'altronde hanno fatto quando li ho potuti conoscere. Il mondo continuava a girare, la sfortuna pure e la mia carriera calcistica stava decollando. Avevo chiesto qualche mese, dato che ne avevo ancora a disposizione, per dare la risposta al Chelsea e loro, sapendo e capendo il motivo, mi han detto che mi avrebbero dato tutto il tempo che mi sarebbe servito. E io l’avrei sfruttato tutto. Ovviamente.

‘Andiamo a correre?’ mi chiese zio Jay, tornando in salotto da  me. ‘Fa freddo, l’aria autunnale si sta sentendo, quindi vestiti e mettiti i pantaloni lunghi con una felpa!’ disse, come se fosse mio padre. Io annuii e corsi subito in camera mia. Cioè la camera degli ospiti che zio Jay ha nel suo appartamento abbastanza, forse troppo, grande per una persona. È già autunno? Quindi sono già passati quasi tre mesi? Questo non va bene. Mi misi i leggins, una maglietta bianca a maniche corte e corsi subito in salotto, raggiungendo di nuovo zio Jay.

‘Eccomi qui, prontissima!’ dissi, come se fossi una bambina di otto anni pronta di andare al parco. Lui mi sorrise e aprendo la porta mi fece passare. Iniziammo il nostro solito giro e come al solito partì la gara di chi andava più veloce, ovviamente poi arrivammo ad un parco stanchi morti e per questo ci buttammo sull’erba, con il fiatone.

‘Ho sentito Liam e mi ha detto che stanno finendo il Tour, poi avranno una vacanza di parecchi mesi.. quindi saranno qui con te, per starti vicino..’ stava veramente cercando di fare un discorso serio con me? Preoccupandosi di chi mi sarebbe stato vicino dopo quello che sarebbe accaduto?

‘Zio, tu non ti devi preoccupare. Cadrò e mi rialzerò come ho sempre fatto.’ Gli dissi, mettendogli una mano sulla spalla e buttandomi sopra di lui per abbracciarlo. ‘Ormai è una routine per me!’ dissi per poi ridere, cercando di fare ridere anche lui e così fece. ‘Stasera cosa facciamo?’ chiesi, alzandomi e mettendomi di traverso, lasciando che il mio culo comprimesse il suo stomaco.

‘Che giorno è oggi?’ mi chiese lui con una voce strana, collegandomi poi al fatto che era colpa mia e quindi mi alzai subito, aiutando poi con le mani mio zio a fare lo stesso movimento. Alzai le spalle. ‘Sai almeno se abbiamo finito o iniziato la settimana?’ mi chiese di nuovo. Negai.

‘Se ti può far star bene non so nemmeno in che mese preciso siamo.. non mi va di contare i giorni che mi rimangono per passare del tempo insieme. Non è che suona poi così bene come frase. Quindi basta parlare di questo, credo che sia mercoledì o giovedì..’ dissi io. Lui sorrise e mi guardò malissimo.

Intrecci Del Destino di Carlotta CorviWhere stories live. Discover now