Are You... Sarah Nerman??!

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‘Siediti.’ mi disse come se fosse un ordine, indicandomi il suo letto matrimoniale, in un stanza al quanto semplice. Lo feci. Chiuse la porta a chiave e poi prese una sedia che si trovava davanti ad una scrivania e la mise davanti a me, e dopo aver acceso una lampadina appoggiata alla mia destra, cioè alla sua sinistra, si sedette e continuò ad osservarmi.

‘C-che succede?’ chiesi io, guardandomi un po’ in giro.

‘Non uscirai da questa stanza finchè non libererai tutti i problemi che ti stanno distruggendo dentro. Perché l’avrai pur fatta bere e Simon, ad Harry, a Nathan, a Liam e a tutti gli altri. Ma non a me.’ Disse ancora serio, continuando a tenere il contatto con i miei occhi.

‘Tu non puoi aver capito un bel niente. Non sei il mio migliore amico, Liam lo è. Solo lui può capire quello che ho dentro e se lui ha capito che io non ho niente. Io, non ho niente.’ Dissi subito io. Lui si mise a ridere.

‘Non hai mai avuto amici, Sarah. Non sai nemmeno cosa significa avere un migliore amico. Un migliore amico non si comporta come Liam si comporta con te. Tu l’hai etichettato come migliore amico solo perché ha avuto  una storia uguale alla tua, solo perché lui è stato capace di darti consigli, ma questo non significa che sia il tuo migliore amico. Passate i giorni a messaggiare invece che vedervi e parlare a voce!’ mi mossi un pochino dallo spavento, dal momento in cui aveva alzato la voce. ‘Se Liam fosse il tuo migliore amico, a quest’ora ci sarebbe lui qui, non io. Cerco solo di farti capire che devi toglierti da quella testa il fatto di sceglierti gli amici e i migliori amici. Non li puoi scegliere, te ne accorgerai dopo con il tempo quali saranno gli amici di cui ti puoi fidare e quali no. Liam, dopo Danielle, è cambiato e forse siete uguali anche in questo. Non siete migliori amici, ogni giorno vi alzate nella speranza  di poter messaggiare perché siete come un’ancora di salvezza per entrambi, e basta.’ Prese una lunga pausa e poi la sua bocca ricominciò a muoversi. ‘Quindi, ora dimenticati tutto e tutti. Dimenticati i tuoi amici e i tuoi migliori amici. Ora siamo solo io e te. Sarah e Louis. Voglio che tu ti sfoghi con me, ora.’ Concluse.

‘Non saprei nemmeno cosa dirti Louis..’ dissi io per la prima volta, dopo un lungo silenzio.

‘Apri la mente, Sarah. Puoi fidarti di me.’ Disse lui, tenendo sempre quel tono da duro.

‘Hai ragione, forse non so distinguere gli amici dai nemici e i migliori amici dagli amici normali, ma Liam mi ha aiutato molto. Non è colpa mia se la mia adolescenza è stata una merda. Non è colpa mia se gli altri mi hanno presa di mira senza motivo!’ dissi, tenendo un tono duro. ‘Ma che dico, è stata solo colpa mia..’ dissi lasciando scappare una risata isterica. ‘Mi sono fatta vedere come una preda semplice. È stata colpa mia se ora mi ritrovo solo con due zii, di cui uno, cazzo, è malato di cancro!’ sbottai. ‘Colpa mia se non ho amici, colpa mia che sono così ingenua da regalare tutto il mio cuore anche ad una persona con cui ho parlato per cinque fottutissimi minuti!’ sbottai di nuovo. ‘È stupida come cosa perché poi sono io quella che la notte non dorme perché si pente di tutto, perché crede di essere pazza e piange perché si sente in colpa. Sono solo un errore. Non dovevo nascere..’ aggiunsi. ‘Ma non è nemmeno giusto pensare questo, sono arrivata fin qui da sola. Ho lottato tutti i giorni per arrivare fino a qui e ora ci sono. Ho una confusione in testa che giuro non so nemmeno come faccio ad essere simpatica alla gente. Sono..una persona cattiva.. credo..’ mi bloccai per qualche secondo, guardando il pavimento. ‘Voglio andare a Chelsea, ci voglio andare con tutto il mio cuore. Ma ora che ho trovato Nathan, non lo voglio lasciare, ora che ho trovato voi, non vi voglio lasciare, ora che ho trovato un’amica e un lavoro, non li voglio lasciare. Zio Jay sta morendo, e non voglio lasciare nemmeno lui.’ Aggiunsi, sbuffando.

‘Non è ancora tutto, Sarah. Voglio che tu ti liberi la mente, voglio che il peso che ogni giorno ti senti addosso, sparisca. Voglio vederti sorridere tutti i giorni, voglio che nonostante tutto, tu ti rialza con la testa alta!’ mi disse Louis, prendendomi le mani, e costringendomi a guardarlo negli occhi.

Intrecci Del Destino di Carlotta CorviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora