What Didn't Kill Me, It Never Mad Me Stronger At All.

543 24 0
                                    

Mi svegliai senza neanche essermi accorta di essermi addormentata ieri sera, forse avevo sonno e forse la mia testa non aveva retto tutto quello che era successo in così poche ore. Mio zio e la sua malattia, Nathan e la sua nuova troietta. Mi sedetti sul letto, e portai le coperte ai piedi. Mi stiracchiai e sfregai un attimo entrambe le mani sugli occhi guardai verso sinistra e notai che ieri mi ero dimenticata di chiudere la tenda, anche se in realtà non mi ricordo nemmeno come sono arrivata in stanza, in tutti i casi mi alzai e misi lo sguardo sulla radio sveglia che avevo sul comodino di fianco al letto.

‘Mezzogiorno. Quanto cazzo ho dormito?’ sbottai incredula.

Mi avviai in bagno, mi legai i capelli e mi sciacquai la faccia, e dopo aver dato l’ultima occhiata alla mia faccia da cui si poteva capire che ero sotto stress, mi asciugai e prima di andare in cucina per mangiare qualcosa, mi misi una felpa addosso, perché nonostante fosse estate, quella mattina avevo freddo.

Mi strinsi meglio nella felpa e scesi le scale velocemente, e dando qualche occhiata di qua e di la, passai per il salotto per andare in cucina. Nessuna ombra di nessuno. Guardai fuori in giardino ma Meredith non era nemmeno lì. Come se fosse una cosa nuova, nel senso quando mi sveglio in casa mia non trovo mai nessuno per la prima mezzora abbondante quindi dopo essermi alzata, forse perchè sono indormenta io, non so..

Mangiai semplicemente un po’ di latte con i biscotti. Non avevo proprio fame e dato che appena sveglia non sono abituata a mangiare un piatto di pasta, fare la colazione era stata un buona idea. Dopo aver messo a posto tutto, mi stiracchiai ancora un po’, dopo di che decisi di andare verso lo studio di mio zio. Di solito lo trovavo sempre lì. E nonostante non voglia vedere o stare o parlare con nessuno in questo momento, non volevo nemmeno fare la codarda. Alzai il cappuccio perché sentii un po’ d’aria arrivarmi addosso, probabilmente Meredith stava cambiando l’aria in casa. Silenziosamente entrai in ufficio.

‘Bene, son felice..’ sussurrai, alla vista dei ragazzi insieme ai miei due zii. Mi bloccai subito, ma poi a piccoli passi mi avviai alla scrivania di zio Simon. ‘Controllo se il mister mi ha inviato un email per gli allenamenti di oggi..’ dissi, dopo essermi schiarita la voce. ‘Buongiorno a tutti comunque..’ aggiunsi.

You're all that matters to me, yeah yeah, ain't worry about nobody else, if it ain't you, I ain't myself, you make me complete, you're all that matters to me..’ mi zio iniziò a cantare. Sapeva benissimo che non gli avrei rivolto la parola per un po’ di tempo. Sono fatta così, se vengo a scoprire cose che mi fanno star male, non ce la faccio a fare la bella faccia dopo neanche un giorno.

‘Evita..’ Sbottai, dopo aver controllato la posta in arrivo. ‘Fatto.’ Dissi per poi sbattere la mani sulla scrivania, fare peso su di esse ed alzarmi dalla sedia. Oggi avevo allenamento dalle sette di sera alle nove. Adoro gli allenamenti serali, sono i più  belli. ‘Oh merda.’ Esclamai ricordandomi che io avevo un lavoro e il mio turno iniziava alle due e mezza, anche se in realtà il negozio in sé apriva alle tre, se non tre e mezza, ma son dettagli.

‘Che succede?’ chiese zio Simon.

‘Mi son dimenticata che ho il lavoro..’ dissi quasi sussurrando, per poi avviarmi vicino ad un mobile che era dietro i divanetti, proprio dove erano seduti i ragazzi.

‘Cosa cerchi?’ mi chiese di nuovo zio Simon.

‘Il certificato medico che ho fatto il mese scorso, il mister ha perso la fotocopia, devo riportarglielo..’ dissi, mettendomi sulle punte dal momento in cui era troppo in alto ed io ero troppo bassa.

‘Aspetta, te lo prendo io..’ disse Harry, appoggiando il suo torace alla mia schiena e sussurrandomi nell’orecchio. Era troppo vicino, potevo sentire il suo respiro sulla faccia e il suo profumo mi stava entrando nel corpo. Lo guardai di striscio, dopo di che abbassai lo sguardo, perché per l’imbarazzo, come sempre, mi si erano dipinte le guance di rosso. Quando me lo porse in mano, lo ringraziai e gli sorrisi. Che brutto effetto che ha Harry su di me. Mi sento così indifesa e imbranata quando sono con lui.

Intrecci Del Destino di Carlotta CorviWhere stories live. Discover now