Capitolo 17 ~Un giorno come altri~

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Torniamo dentro casa.
Io stanca come non mai e Uta sembra non aver fatto nulla, fresco come una rosa, fischietta anche.

Vado in bagno per sciacquare la faccia e poi cambio la maglietta ormai logora e piena di tagli. Uta non ci è andato per nulla leggero con me, sono ricoperta di graffi e tagli, per non parlare del livido nella spalla che mi sono causata urtando quello stupido pilastro.
Inoltre durante il ritorno mi ha fatto di nuovo lo sgambetto e sono caduta come un sacco di patate per terra.

Vado allo studio dove Uta, come suo solito, lavora a delle maschere, stavolta è il turno di una maschera da clown. Prende tutto il volto, ha un enorme nasone rosso tipico dei pagliacci, un sorriso enorme e le cavità degli occhi contornate da un cerchio ciascuna.

<È per un Pierrot?> domando supponendo che le maschere da clown le indossino solo i Pierrot.

<Già> risponde seplicemente mentre con un movimento netto del polso definisce quella che è la linea delle labbra superiori.

Di solito le maschere che coprono per intero le usano i ghoul che stanno a stretto contatto con gli umani.

<Ti fa male la spalla?> sbotta guardandomi con la coda dell'occhio <È un pò che stai a massaggiarla>.

Mi volto verso la mia spalla sinistra, non avevo nemmeno fatto caso al fatto che la stessi massaggiando con la mano destra. È stato un gesto istintivo.

Uta si alza dopo aver preso un fazzoletto e mi viene incontro bloccandomi con il suo sguardo.

<Sei proprio una frana> dice prendendo il fazzoletto e tamponandomi la fronte.
La stoffa si è macchiata di un rosso scarlatto, sangue.

<Ciò che non mi uccide mi fortifica> dico autoritaria mentre Uta mi mette un cerotto nella fronte.

Se gli attacchi non fossero stati inferti dal suo Kagune, probabilmente le varie ferite si sarebbero già rimarginate.

Mi sento come una bambina.
Ogni volta che ho una qualche genere di ferita, anche minima, Uta è sempre pronto a curarmi... e pensare che quando lui è stato ferito da quei proiettili per proteggermi io sono andata via. E con quale pro? Nessuno.
Anzi, sono stata trovata da Jason.

Dominata da un senso di colpa tiro il ghoul a me e gli tolgo la maglia strappata. Non ha pensato nemmeno a cambiarsi.

Inizialmente mi guarda sbalordito per poi fare un sorrisetto malizioso.

<Qui? Non è meglio su un letto?> dice ridacchiando.

Capisco subito dove voglia andare a parare e gli tiro i capelli facendogli fare un piccolo lamento.

<Ho intenzione di pulirti le ferite, pervertito> lo fulmino con lo sguardo.

Vado a prendere dei panni umidi e quando torno nella stanza trovo il ghoul seduto sul banco da lavoro con le gambe ciondolanti. Sembrerebbe quasi un bambino piccolo se non fosse per tutti quei pearcing e tatuaggi.

<D'ora in poi tu sarai la dottoressa Yumiko> dice sorridendo.

<Dottoche? Cosa significa?> non credo di aver mai sentito questo termine.

<Dottoressa. Sai, gli umani quando si ammalano vanno da un altro umano per farsi curare e quello che li cura viene chiamato Dottore> dice entusiasta.

Non so proprio nulla sugli umani, se non che abbiano un buon sapore.

<Gli umani sono deboli in tutto> dico prendendo un panno e tamponando i tagli sull'addome di Uta. Le schegge di Ukaku hanno fatto bene il loro lavoro, i tagli sono abbastanza profondi ma non hanno bisogno di punti. Essendo un ghoul con la Rinkaku guarirà in fretta, molto più velocemente di quanto possa guarire io che ho solo tagli superficiali.

<Io trovo che gli umani siano interessanti oltreché divertenti> dice Uta mettendo le mani poggiate sul banco e inclinandosi leggermente indietro con la schiena. Sta osservando il soffitto <Tu non trovi siano divertenti?> mi domanda senza distogliere lo sguardo dal soffitto.

<Io li trovo patetici, conducono delle vite insulse credendo di essere i migliori> confesso. Lo sguardo del ghoul si sposta verso me.

<Proprio per questo sono divertenti, credono di essere al di sopra di tutto e tutti ma ognuno di loro spera che l'altro inciampi o cada, questo, li rende inferiori a qualsiasi essere vivente. Ma ci sono delle eccezioni, uomini che lottano contro le ingiustizie. Come ben saprai però questo mondo è ingiusto, premia i cattivi, non i buoni> dice d'un fiato.

Continuo a pulire le ferite senza emettere un fiato.
Questo mondo è così sbagliato...

Dopo aver concluso il mio "lavoro" ci mettiamo in dei divanetti, Uta assorto dai suoi pensieri ed io dai miei.
Più che altro sto pensando a cosa stia frullando per la testa a quel ghoul.

Mi metto a testa in giù e comincio a intrecciare una ciocca di capelli castani con la ciocca che ho accidentalmente tinto di nero.

<Mi stavo chiedendo... quando fai il compleanno?> sbotta Uta.

Mi siedo compostamente nel divano e lo osservo.
Non festeggio il mio compleanno da così tanto tempo che stavo cominciando a dimenticare l'esistenza di tale ricorrenza.

<Il 19 Dicembre> rispondo tornando ad intrecciare i capelli.

<Mancano due giorni!!> urla avvicinandosi e scuotendomi le spalle.

Faccio un espressione indifferente <Non vedo dove sta il problema>.

<Devo fare qualcosa!>

Lo guardo con fare interrogativo mentre il ghoul mi scruta da cima a fondo.

Davvero, non capisco il motivo di tanta preoccupazione, è solo uno stupido compleanno. Un evento insignificante che avverrà una volta l'anno fino alla fine dei miei giorni.

<La cosa migliore da fare è non fare nulla> suggerisco alzandomi dal divano.

<Non se ne parla, voglio che tu sia felice. E poi compi vent'anni, non li compierai di nuovo> dice tirandomi per un polso e facendomi sedere nuovamente.

<Anche i diciannove anni si compiono una sola volta ma non ho festeggiato. Ciò non mi ha cambiato, però, la vita>.

Uta nega con la testa <Voglio farti felice, non sarà di certo una valanga di frasi insensate a farmi cambiare idea>.

~Spazio autrice logorroica~

Interessante come io non riesca a scrivere molto in un capitolo ma tantissimo in uno spazio autrice.

In ogni caso...
Il prossimo capitolo sarà dedicato al compleanno di Yumiko e vi avverto, le cose si faranno più interessanti tra Uta e Yumi.

Little spoiler
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Nah, dovete aspettare e leggere, qualche lettore avrà gia capito, o magari ha frainteso, chissà.

Ciauz-etchu~

Ho starnutito realmente mentre scrivevo "ciauz" e mi sembrava carino metterci il sentimento dello Starnuto.

Starnuto vi saluta.

Ciauz~

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Where stories live. Discover now