Capitolo 8 ~Libertà?~

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Medico le ferite di Uta, pulendolo dal sangue ormai secco e fasciandolo.

<Perché ti stavano attaccando?> domando un pò atona.

<Semplice routine> fa spallucce provocandosi una fitta di dolore che cela immediatamente.

<Non credo che lottare con delle colombe possa essere definita "semplice routine" soprattutto in quel modo e con così tanti agenti> dico cominciando a gesticolare. Credo mi stia nascondendo qualcosa e in un modo o nell'altro scoprirò di cosa si tratta. Dopo tutto fa parte dei Pierrot e loro nascondono sempre qualcosa. Hanno la mania di vivere la vita come una partita a scacchi dove loro muovono le pedine a loro piacimento, solo che la vita non è un gioco e loro sanno anche questo, proprio per ciò sono i ghoul più meschini e subdoli, giocare con le vite degli altri non è altro che il loro modo di divertirsi e per ciò li odio.

Io non sarò una pedina che sta sotto il suo comando.

<Stai pensando a qualcosa?> dice prendendomi il mento con indice e pollice.

Forse avrà notato il mio sguardo assente.

<Sì> ammetto <Stavo pensando al giorno in cui morirai> faccio una pausa staccandomi dalla sua presa <Ovviamente grazie a me> dico facendolo sorridere.

Non capisco cosa ci trovi da ridere, lo sto minacciando sul serio.

<Sembri una bambina capricciosa, vuoi una caramella? Magari così smetti di fare i capricci> dice il ghoul ridendo di gusto.

<Un clown pazzo e potenzialmente pedofilo che offre delle caramelle, sembra un cliché da film umano. In ogni caso sai che non posso mangiare caramelle> dico acida. Mi fa salire il nervoso.

<Mi mancherà il tuo essere così infantile> guardo il ghoul con fare interrogativo <Sei libera dal nostro patto, pensavo lo avessi capito... bramavi così tanto la libertà e ora te ne dimentichi?>.

Sussulto.
È vero... l'ho protetto salvandogli la vita, il "favore" è stato ricambiato. Il patto è stato sciolto.

Me ne andrò oggi stesso, dato che è ancora notte eviterò di dare nell'occhio.

Mi alzo dal pavimento dove ero seduta e spolvero i pantaloni con la mano.

<Vai già via?> domanda il ghoul quasi dispiaciuto, io annuisco soltanto <Porta la maschera con te>.

Mi guardo intorno trovandola poggiata su un tavolinetto e la prendo.

<Questo è un addio credo> dico avvicinandomi ad Uta.

<Io direi più un arrivederci> dice il ghoul alzandosi dal divanetto e venendomi in contro. Le sue mani si poggiano sulle mie tempie, spostandomi i capelli che ricadevano sul volto <riuscire a convivere pacificamente con te in questi giorni è stato faticoso ma mi mancherai ugualmente> mi stampa un bacio nella fronte e sento le guancie riscaldarsi.

Non è il momento di emozionarsi per un fottuto bacio sulla fronte Yumiko!

<Anche tu mi mancherai> confesso abbracciandolo, stando attenta a non stringere troppo la presa <ma solo per i primi due minuti, dopo l'unica cosa a mancarmi sarà il tuo letto comodo> dico staccandomi da quell'abbraccio e facendo una linguaccia.

Uta ride e mi accompagna alla porta.

Lo saluto un ultima volta con un cenno della mano e mi allontano rapidamente saltando su un tetto. Comincio così a vagare senza una meta fino ad arrivare alla torre di Tokyo.
Una volta lì è come se qualcosa mi chiamasse, come se l'istinto mi dicesse di arrivare all'apice di quella torre ed io lo seguo.

Il panorama da quassù è fantastico, tutto tace e gli unici rumori a sentirsi sono quelli causati dal vento.

I capelli si scompigliano facendo avanti e indietro e qualcosa di freddo sul mio naso mi distrae dal guardare i miei capelli danzare sotto l'effetto del vento.

Un altro brivido scivola sulla mia guancia.
Alzo lo sguardo al cielo e solo ora noto che sta nevicando.
Meravigliosi fiocchi di neve cominciano a danzare tra loro sciogliendosi al contatto della mia pelle calda.

<Fantastica la neve no?> una voce rauca alle mie spalle mi fa sussultare. Non ho sentito alcuna presenza, troppo distratta da un fenomeno fin troppo comune.

<Adoro quando viene spostata dal vento> dico non voltandomi e con tono distaccato. Non so chi sia questo tipo se non il fatto che sia un ghoul.

La mano del ghoul si poggia sulla mia spalla e un attimo prima che mi possa vedere in volto metto la maschera.
Questo ghoul ha un non so che di pericoloso, mostrarmi in volto potrebbe essere una mossa tanto stupida da costarmi la vita.

Il ghoul ha dei capelli biondi e una formazione abbastanza muscolosa.

<Io sono Jason e tu diavoletta?> dice riferendosi alla maschera.

<Yukio> mento sulla mia identità.

Jason prende la mia mano e la stringe, c'è una netta differenza di dimensioni tra la sua mano e la mia, se solo volesse potrebbe rompermi ogni singolo osso solo stringendola più forte.

<Hai un odore insolito per essere una femmina ghoul, inoltre hai un aura strana> dice lasciando la presa.

<Ho passato del tempo con un ghoul maschio, sarà per questo lo strano odore> dico evitando di fare trapelare troppi dettagli. Riguardo la sua seconda affermazione non capisco a cosa si riferisca.

Jason mi prende per le spalle facendomi sbattere nel suo petto duro come la pietra.

<Non credevo che una ghoul graziosa come te potesse essere così disperata da andare con degli altri ghoul> dice alzandomi il mento.

Faccio un verso disgustato, ovviamente ha frainteso.

<Io non vado a letto con altri ghoul, sono solo stata in sua compagnia, come al momento lo sono con te> dico staccandomi dalla sua presa.

I suoi modi di fare, i suoi modi di parlare... non mi convincono affatto. Questo qui nasconde qualcosa di oscuro e tetro oltreché pericoloso.

Mi allontano di qualche passo ma subito mi raggiunge. Con movimenti felini mi tappa la bocca e mi sposta la testa per inserire la sua nell'incavo del mio collo. Mi annusa profondamente, è come inebriato dal mio odore.

<Sai diavoletta, è un bene che tu non sia andata con altri ghoul, così mi divertirò di più nel torturarti e poi dopo averti fatto tanto male mi delizierò della tua carne giovane> sgrano gli occhi.
Ora ricordo, Jason Yamori, è un ghoul cannibale, è conosciuto per torturare le sue prede, per farle impazzire.

<Te lo scordi brutto pervertito di merda!> dico sferrandogli una ginocchiata nel petto.

Scappo dalla sua presa ma dopo pochi secondi mi afferra per una caviglia facendomi sbattere il mento a terra. Un rumore mi fa intuire che la maschera si sia crepata.

<Lasciami andare!> strillo scalciando l'aria.

<Tu non vai da nessuna parte> si siede su di me bloccandomi mentre io continuo a dimenarmi.

<Non sei affatto leggero!> sbraito mente una mano mi tira i capelli.

<Dimenarti in questo modo rende le cose solo più divertenti> passa un dito su una mia guancia e poi in uno scatto improvviso mi colpisce alla spalla facendomi perdere i sensi.

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα