Capitolo 9 ~Jason~

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Apro lentamente gli occhi e subito un forte dolore alle tempie mi obbliga a richiuderli.

Fottuto mal di testa, ho preso una bella botta.

Riapro gli occhi e mi guardo intorno.
Le luci soffuse rendono poco visibile l'ambiente circostante, l'unica cosa che vedo è un tavolinetto poco distante.

Avvicino le mani al volto ma queste si blocano facendo tintinnare del metallo.

Bene... sono seduta a terra su un pavimento gelido e pure incatenata. Avrei preferito passare tutta una vita da Uta con la costante di dovergli la vita piuttosto che vivere ancora poco sotto le torture di Jason.

<Ti sei svegliata quindi> la voce di Jason riecheggia per la stanza e una luce abbagliante viene accesa.

Strizzo gli occhi, troppa luce.

<Quindi ora che farai? Preparerai un caffè e lo berremo insieme?> dico sarcastica.

So a cosa vado incontro se ho questo atteggiamento ma almeno così mi diverto un pò anche io.
Prima di morire ovvio.

Uno schiaffo mi colpisce in pieno volto spaccandomi le labbra e poi è il turno di un calcio in pieno petto.
Mi piego in due per quanto possa muovermi ma senza emettere un fiato.

Il viso di Jason si avvicina al mio come a controllare se fossi viva e una volta arrivato abbastanza vicino gli sputo il sangue.

<Non sono un giocattolo> dico guardandolo in malo modo.

Il ghoul si pulisce il volto con un fazzoletto e poi comincia a ridere, prima piano, poi sempre più forte.

<È vero, tu non sei un giocattollo> Jason si allontana da me per andare verso il tavolino <Tu sei solo debole feccia ghoul> torna da me con delle pinze in mano.

Ci guardiamo per degli attimi interminabili prima che lui riapra bocca.

<Quale osso delle dita vuoi che ti rompa per primo?> dice passandomi le pinze lungo tutto il corpo.

<Questo qui> dico alzandogli il dito medio <E poi mettitelo su per il culo!>.

In tutta risposta mi arriva un altro calcio allo stomaco, più forte del primo.

Sento l'inquietante rumore delle mie costole frantumarsi sotto quel colpo deciso.

<Le costole non sono ossa delle dita> dico con un filo di voce.

<Parli troppo> si prepara a darmi un altro calcio ma poco prima di colpirmi si blocca come se stesse pensando a qualcosa. Come se stesse pensando ad un metodo di tortura con cui divertirsi di più.

Mi libera dalle catene e mi trascina su una sedia dove vengo bloccata.

Che intenzioni ha adesso?

Un altra volta si avvicina al tavolino per poi tornare da me con una barra d'acciaio e un candelotto.
Mi blocca la bocca con una pezza a cui fa un nodo stretto dietro la nuca.

<Farà un pò male> dice con espressione sadica.

Mi strappa la maglia di dosso e poi comincia a riscaldare l'estremità della barra.

Maledetto bastardo.

Come in un film visto a rallentatore vedo la barra diventata rossa avvicinarsi alla mia pelle e mentre il ghoul fischietta io faccio urli soffocati poco prima che la barra entri a contatto con la pelle bruciandola al solo sfiorare.

Probabilmente avrò perso nuovamente i sensi perché mi ritrovo di nuovo legata a terra senza maglia e con i pantaloni a brandelli a causa della barra che è andata a colpire anche le gambe.

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Where stories live. Discover now