Capitolo 2 ~HySy ArtMask Studio~

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Apro gli occhi.
Ho un forte mal di testa.

Mi guardo intorno, se sono morta questo dovrebbe essere l'inferno.
Le pareti sono scure e così anche il pavimento.
La stanza è arredata da un letto, un armadio e un piccolo comò con un abatjour.

Provo ad alzarmi dal letto ma un dolore lancinante alla spalla mi costringe a sdraiarmi nuovamente.
Ho capito dove sono, credo.

<Uta!> urlo.

La porta si spalanca e il ghoul fa la sua comparsa.

<Vedo che ti sei svegliata> dice avvicinandosi.

<Perché non mi hai lasciata morire?! Ora vivrò con il peso di doverti la vita> sbraito <Inoltre che fine hanno fatto i miei vestiti?!> concludo notando di avere molte fascie e solo una maglia lunga a coprirmi.

Il ghoul si guarda intorno pur di evitare il mio sguardo accusatorio.

<Eri sporca di sangue e la ferita ti stava uccidendo... e poi il fatto che tu mi debba la vita mi diverte>.

A me no, affatto.
Chiudo gli occhi e provo a rilassarmi.

<Sei morta?> domanda Uta toccandomi una guancia.

In uno scatto improvviso prendo la sua mano e la mordo <qui l'unico a morire sarai tu se non mi lasci in pace> dico continuando a mordergli la mano.

Mollo la presa e il moro si lamenta.

<Ridammi i miei vestiti, ti lascerò in pace e non entrerò più nel tuo territorio... forse> dico sussurrando l'ultima parola.

Uta avvicina il suo volto al mio, una vicinanza troppo... vicina. Sento il suo fiato caldo andare nel mio collo <Mi devi la vita, o forse l'hai dimenticato? Per sdebitarti mi darai una mano allo studio non appena sarai guarita> dice con tono calmo e rauco.

Dannazione.
Avrei preferito morire piuttosto che dovere qualcosa ad un ghoul, specialmente un Pierrot, loro sanno come prendere il coltello dalla parte del manico, sempre.

Sbuffo.

<Va bene ma voglio comunque i miei vestiti> Uta sorride e mi lancia i vestiti che adesso profumano di lavanda. Li ha lavati.

Mi metto a sedere evitando i movimenti bruschi poi guardo Uta che è rimasto con lo sguardo fisso sul mio seno.

Mi schiarisco la voce <Ti dispiace?> dico mimando con le dita il movimento di due gambe che si muovono.
Lui sembra come risvegliarsi da uno stato di trance.
<potresti dirmi anche dove si trova il bagno?> il ragazzo indica una porta e va via.

In che razza di situazione del cavolo sono finita! Penso sbuffando.

Vado al bagno, è abbastanza grande. C'è una vasca enorme, si ci potrebbe entrare in tre.

Tolgo la maglia e poi le bende.
La ferita è profonda ma guarisce in fretta.
Riempio la vasca con acqua calda e poi mi osservo allo specchio.
Ho delle occhiaie enormi, gli occhi celesti ora sembrano grigio bianchi e i capelli castani sono un ammasso di nodi.

Apro uno sportello del mobiletto in bagno in cerca di uno shampoo e oltre a questo trovo un barattolo di tinta per capelli.
Sorrido al pensiero di Uta intento a colorarsi i capelli.

Entro in acqua, il contatto mi rabbrividisce. Era tanto che non facevo un bagno caldo, sono sempre stata un ghoul nomade e le volte che riuscivo a fare un bagno era nelle case dove mi portavano le prede.

Se sarò obbligata a stare qui so già a cosa mi abituerò per primo.

Esco dal bagno anche se contro voglia e mi vesto.
Uscendo dalla camera da letto si finisce nel suo studio, ne ho sentito parlare da alcuni ghoul, l'HySy ArtMask Studio, pare sia uno dei migliori nel fare maschere.

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Where stories live. Discover now