Capitolo 13 ~Un piccolo scherzo~

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Mi sveglio per colpa del sole negli occhi.
Siamo a casa di Uta.
Un braccio mi cinge i fianchi in una stretta possessiva.

Mi volto lentamente.
Uta dorme beatamente con la bocca socchiusa. Ha ancora gli stessi vestiti di ieri sera, stessa cosa non posso dire per me che come per magia ho una sua canotta.

<Smettila di guardarmi> Uta apre gli occhi <So di essere bello ma così mi consumi> dice con la voce ancora impastata dal sonno.

<Cosa ti fa credere di essere bello?> dico con una nota di sarcasmo.

<Il mio bel faccino, ecco cosa>.

Mi ha appena fregata. Non so come ribattere.

Resto muta e lo fisso negli occhi.
Tra noi due si crea come una sfida allo sguardo più serio.
È un Pierrot, dovrebbe perdere per principio, i clown non sono mai seri.

Torna a chiudere gli occhi.
Ho vinto!

<Dovresti smetterla di cambiarmi senza il mio permesso> dico.

Il braccio di Uta mi cinge ancora il fianco.

<Lo faccio perché così dormi meglio> torna a guardarmi serio.

<Lo fai perché sei un clown pervertito> rettifico.

La sua bocca si apre in un sorriso.
Almeno sembra esserne consapevole.

<Hai un seno favoloso> dice senza ritegno.

Mi stacco dalla sua presa e gli do un calcio nel petto, finendo per arrotolarmi in un modo assurdo tra le lenzuola.

<Sei un pervertito!!> urlo stringendomi il seno, come a nasconderlo.

<È un complimento> puntualizza scoppiando a ridere.

Le guance mi diventano rosse e lo guardo malissimo. Se potessi lo brucerei con lo sguardo.

<Io non ti guardo dentro le mutande però!> dico cercando di rilassarmi.

<Io non ti ho guardato nelle mutande, ho solo guardato la tua parte più... notevole>.

<Beh, l'unica tua parte notevole è nelle mutande, e dubito anche possa essere così... notevole> dico acida, con un sorrisetto beffardo stampato in volto.

Uta si sposta su di me, inchiodandomi in una posizione fraintendibile

<Non ti conviene dirlo>.

<Sei un pervertito> sgattagliolo via dal letto tirandomi anche il lenzuolo dove ero intorcigliata, cadendo di sedere.

<Fino a prova contraria quella che parla di ciò che ho nelle mutande sei tu> dice aiutandomi a liberarmi dal lenzuolo.

Sembro un pesce in una rete.

<Fino a prova contraria quello che mi guarda le tette sei tu> lo scimmiotto cambiando l'ultima frase.

Solitamente lo avrei già picchiato ma al momento sono troppo pigra per farlo.

Una volta libera dalla rete-lenzuolo mi alzo in piedi.

<Caffè?> domanda Uta mentre va in cucina.

<Ok!>.

Vado al bagno e mi guardo allo specchio.
Sto diventando una rammollita.
Avrei dovuto menarlo di brutto e invece sono rimasta a stuzzicarlo. Sto diventando fin troppo gentile.

Apro il mobiletto del bagno in cerca di un bagnoschiuma e trovo la solita scatola di tinta per capelli. Mi rigiro la scatola tra le mani prima di posarla.

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Where stories live. Discover now