Capitolo 6 ~Diventerò forte~

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Mi risveglio nel letto di Uta.

Possibile che quel Pierrot non mi lascia mai dove mi trovo?
Beh, almeno ho i vestiti di quando mi sono addormentata.

Sento delle voci e apro lentamente la porta della stanza guardando da un piccolo spiraglio.
Osservo lo studio, Uta sta mangiando del cibo umano mentre parla con un uomo.

L'uomo ha dei capelli rossicci e il pizzetto, occhi verdi incavati e profonde rughe d'espressione.
Indossa degli abiti beige e alla mano destra tiene una valigia.

Lo riconosco quasi immediatamente, l'agente del CCG che ha ucciso i miei due compagni di caccia.

Uta sposta lo sguardo verso la mia direzione, ha uno sguardo preoccupato oserei dire.

L'agente guardando Uta sposta lo sguardo verso la mia direzione ed io mi sposto immediatamente dalla porta appiattendomi nella parete e lasciandomi scivolare.

Se mi riconosce sono fottuta.

Sento il respiro diventare irregolare e come questo anche i battiti del mio cuore.

Dopo dieci minuti circa Uta entra nella stanza e mi guarda.

<Un ghoul che avrebbe preferito la morte piuttosto che essere salvato, spaventato perché un agente del CCG la vuole morta> dice piegandosi davanti a me.

<Ti corrego, essere salvata da un Pierrot> dico guardandolo negli occhi. Quegli occhi costantemente neri e rossi.

Il ragazzo va in bagno, probabilmente a vomitare e torna da me.

<Robaccia umana, sinceramente se un giorno mi dovessi svegliare umano continuerei a nutrirmi di carne umana> il suo pensiero mi strappa un sorriso.

<Possiamo allenarci?> domando.

Quando sarò più forte vendicherò i miei amici.

<D'accordo, poi mi aiuti allo studio> annuisco.

Seguo Uta fino ad una botola e scendiamo.
Ci ritroviamo nei sotterranei della città.

<Qui non ci vedrà nessuno. Estrai la tua Ukaku> Provo a richiamare la mia Ukaku ma questa non esce <qualche problema?>.

<No! Ora ci riesco!> dico continuando a provare.
Sembro ridicola, mi sto concentrando per fare qualcosa che per un ghoul è naturale.
Sbuffo <Non riesco>.

<La tua Ukaku reagisce solo a stimoli emotivi come rabbia o paura?> annuisco debolmente <Allora per questo quando dovevi uccidere quell'umano non hai usato la kagune> sussurra alle mie spalle <Non ti ho fatto paura?> le sue labbra sono vicinissime al mio orecchio, abbastanza da sentire il calore del suo alito sulla mia pelle.
Il mio battito aumenta.

<N-non ho avuto paura> deglutisco.

<Ma ora ne hai> una sua mano si poggia sul mio collo e mi obbliga ad alzare la faccia <Questa vena pompa così tanto sangue> dice passando l'indice dell'altra mano sulla carotide.
Il mio battito accelera sempre più e per quanto non voglia dare a vedere di essere spaventata il mio battito non me lo permette.
<Sei così vulnerabile... sarebbe un peccato se ti uccidessi adesso>.

Il mio corpo si irrigidisce <Stai scherzando?>.

<Sarò pure un Pierrot ma non sempre scherzo> le sue labbra si avvicinano al mio collo.

Che vuole fare? Mordermi?

Appena le sue labbra fredde sfiorano il mio collo mi allontano con un balzo.
La mia Ukaku è uscita, più tagliente di quanto lo sia stata prima d'ora.

The Mask Keeper ~Uta. Tokyo Ghoul~Where stories live. Discover now