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Parigi, Francia

Caro diario
sono passati secoli dall'ultima volta che ho scritto qualcosa di sensato, dopo la ''caccia ai vampiri'' a Mystic Falls, dove i miei fratelli persero la vita, scappai via con una tappa stabilita dalla strega Emily Bennet, che mi rassicurò dicendomi che Damon e Stefan sarebbero stati bene grazie a lei.      
Quando sbarcai a New Orleans conobbi Rebekah Mikaelson, un vampiro originale.  
Ci incontrammo per la prima volta al porto, ero stremata e in fin di morte dal viaggio turbolento che avevo passato così mi trasformerò. Mi ospitò a casa sua per un po' e col passare del tempo mi raccontò la sua storia, chi era e che cosa fosse.         
Mi stupii quando mi disse che lei era un vampiro originale, già sapevo dell'esistenza di queste creature per via di Katherine, la rovina della famiglia Salvatore.                    
Eravamo molto in sintonia, quando le chiesi il motivo per cui mi avesse salvato lei mi rispose che non aveva mai avuto un'amica vera e che mi voleva avere per l'eternità.       
Dopo che diventai vampiro lei mi insegnò tutto quello che dovevo sapere e qualche mese dopo partimmo per Saint Tropez in Francia e un po' di anni fa suo fratello Klaus la trovo' e le mise un pugnale nel cuore davanti ai miei occhi.
Da quel momento rimasi in Francia ma mi spostai di zona, questo è un breve riassunto della mia piccola esperienza, spero di scriverti in più occasioni anche se non sono Stefan...

Baci la tua cara Audrey Salvatore.

Mi è sempre piaciuto chiudere con nome e cognome come se una cosa la fai per l'ultima volta e devi lasciare una traccia o un ricordo importante, è dal mio settimo compleanno che ho questo diario, nero in pelle ai bordi rosso, fu' un regalo di mio fratello Stefan poco più piccolo di me.
Mi manca tantissimo sia lui che Damon, ma non voglio andarmene anche perché ogni volta succede qualcosa qualche vita innocente ne potrebbe pagare le conseguenze.
Parigi è una città magnifica piena d'arte, cultura e monumenti storici che vidi costruire sotto i mei occhi giorno per giorno...
Torno a casa dopo aver dissanguato due persone che malgrado loro presero la mia stessa strada, non è mai una fortuna incontrarmi.
Vado in bagno e riempio la vasca di pietra piena d'acqua, mi spoglio del tutto e mi ci infilo dentro, piano piano il sangue scivola via dalle mani e dalla bocca.
Una volta asciugato il corpo, mi metto un pigiama corto di raso rosso scuro con dei bordi di pizzo bianco.
Quando sto per mettere la testa sul cuscino il cellulare inizia a squillare, non ci faccio caso e non rispondo ma più ignoro la chiamata più squilla insistemente ma quando vedo il nome della persona che mi sta chiamando esito qualche secondo prima di rispondere, non si rassegna mai il fratellino.

<<Damon>> rispondo con una nota di noia nella voce, mentre lui sembra divertito.
<<dopo anni finalmente rispondi sorellina>> dice con una punta di ironia nella voce.
<<a cosa devo il motivo della tua ennesima telefonata?>> domando restando impassibile.
<<devi tornare a Mystic Falls>> non si rassegna mai, sono secoli che non sento pronunciare il nome di questa città, il posto dove sono cresciuta dalla quale sono dovuta andare, non ho mai avuto il coraggio di ritornarci semplicemente per non rivivere vecchi rancori che tutt'ora conservo.
<<in tutti questi anni non sei venuto a cercarmi, e ora perché mai dovrei tornare sentiamo?>>rispondo spazientita.
<<carissima Audrey, Stefan è stato soggiogato, ma questo l'abbiamo superato il problema che è fuori di se peggio delle altre volte, se qualcuno non lo ferma la città potrebbe diventare un bagno di sangue, magari se ti vedesse smetterebbe di essere un po' meno squartatore e ritornerebbe il monotono Stefan>>
<<da quel che so non è la prima volta che Stefan perde il controllo, tutte le altre volte come hai fatto?>>
<<è complicato...>> voleva continuare la frase ma a quanto pare sono tornati i segreti tra fratelli.
<<fai come hai sempre fatto no?>>dico alzandomi dal letto e uscendo sul balcone.
<<no, ti prego torna lui ha bisogno di te, noi, torniamo ad essere una famiglia>> Damon che supplica qualcuno non è una cosa che si vede tutti i giorni, parla proprio lui di famiglia che quando Katherine è entrata nelle nostre vita per loro non esistevo più, o almeno per lui.
<<vedrò che posso fare fratello>> dico, e prima che lui possa rispondere stacco e butto il cellulare sul letto, mi sdraio sull'amaca del balcone e con le mani in testa penso a Stefan il solito Stefan, il fratello ''dolce'' al contrario di Damon, ha sempre avuto un problema con il controllo del sangue umano e dell'uccidere le persone, in questi anni a calmarlo c'è sempre stata la sua amica Lexi, deceduta qualche anno fa poverina, stare con i Salvatore non finisce mai bene e neanche esserlo.
Non posso abbandonare Stefan così, lui c'è sempre stato nei miei momenti bui, ed è ora che io faccia la stessa cosa con lui.

Dopo quasi 15 ore di volo atterrai in Virginia.

Bentornata all'inferno.

Soggiogo il primo tassista che vedo affinché mi accompagni a Mystic Falls, casa dolce casa.
Durante il tragitto mi metto a guardare fuori dal finestrino il panorama cambiato che scorreva sotto il mio sguardo.
Mi faccio lasciare prima della piccola rotonda di casa così da camminare un pochino e prepararmi psicologicamente a quello che dovrò affrontare.
Arrivo davanti alla porta di casa e prendo un grosso respiro prima di suonare.
Quando il mio dito va a contatto con il metallo del campanello mi allontano di poco.
<<sorellina>> dice Damon aprendo la porta e rivolgendomi un sorriso sghembo per poi abbracciarmi, non sono cose da Damon.

Io gli sorrido ed entro diretta in casa senza problemi di invito, la prima cosa che noto sono tanti corpi pieni si sangue e ridotti male sul pavimento

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Io gli sorrido ed entro diretta in casa senza problemi di invito, la prima cosa che noto sono tanti corpi pieni si sangue e ridotti male sul pavimento.
<<eh si Drey, tutta opera di Steffy>>dice dandomi due pacche sulla spalla.
Mi chiamava così quando eravamo piccoli.
Il mio sguardo vaga da corpo a corpo esaminandolo attentamente.
Non pensavo si sarebbe spinto così tanto e non fino a sbudellare le persone, okay che è uno squartatore però...
Lascio le valigie e le varie borse in un angolino e vado verso uno dei tanti tavolini dove si trovano gli alcolici, riempio mezzo bicchiere di cristallo di bourbon e mi siedo con le gambe accavallate sul divano di pelle nera.
<<com'è successo?>> dico portando il bicchiere alle labbra.
<<un Ibrido, una sua vecchia conoscenza>> dice fissandomi meglio occhi.
<<fammi indovinare, Niklaus Mikaelson>>
Lui annuisce e non fa domande, meglio per lui e si siede di fronte a me.
<< e Stefan dove si trova adesso?>> continuo guardandomi intorno.
<< a massacrare qualcuno in giro>> sospiro rassegnata, preferivo un'altra risposta.
<<vado a sistemare le mie cose>>dico a Damon che si alza e ripulisce il disastro di Stefan.
Prendo le mie cose e inizio a salire su per le scale fino al piano delle camere e vado verso la mia, nonostante siano passati anni me la ricordo perfettamente questa casa, quando litigavo con papà scappavo di casa e venivo a rifugiarmi qua alla pensione.
Apro la porta ed è tutto come prima, niente fuori posto e nessun oggetto spostato, in questi anni non ci sarà entrato nessuno per fortuna, sono tremenda gelosa di ciò che è mio.
C'è da dare una ripulita perché è tutta impolverata, lascio le valigie fuori dalla porta per evitare che si sporchino, e con la velocità da vampiro spolvero, pulisco e lavo tutta la stanza.
Ora il nero lucido dei mobili risalta di più, prima era ricoperto di un fine strato di grigio, il tappeto lungo bianco è tornato a splendere e i muri a brillare, apro la finestra per far girare l'aria e far entrare un po' di luce.
Prendo le borse e le valigie e svuoto il contenuto sul letto poi le metto al di sotto, inizio a sistemare i vestiti e gli oggetti vari nell'armadio, dentro i cassetti, in bagno e sopra i mobili.
Dopo aver finito mi butto a pancia in giù sul letto e chiudo gli occhi un attimo finché non mi addormento.

Quando mi sveglio mi ritrovo con la faccia a terra, a volte mi capita, scendo al piano di sotto e Damon non c'è, decido di andare un po' a spasso per Mistyc Falls.
Quante cose sono cambiate...però non è il momento di tornare sul viale dei ricordi ci sarà un altro momento, continuo a camminare finché non intravedo nell'ombra Damon vicino a un grande camion nero, sembra stia parlando con qualcuno mi avvicino di più per capire meglio di chi sia e si tratta di Stefan.
Li osservo finché Damon non sta per tirare un pugno a Stefan e intervengo, con la velocità da vampiro spezzo l'osso del braccio di Damon che si accascia a terra dolorante urlando.
<<Audrey>> dice Stefan avvicinandosi a me incredulo, la sua faccia è un misto di stupore e felicità.
<<Ciao fratellino>> dico girandomi e sorridendogli in modo sadico, poi Damon si alza da dietro e gli rompe il collo.

From Dusk Till DawnWhere stories live. Discover now