Capitolo 74

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"Dove vuoi andare prima, piccola?" Una mano di Justin era sul volante mentre l'altra stringeva la mia, mentre fermava l'auto nel parcheggio de centro commerciale.

"Non lo so, vediamo." Sorrisi.

"Va bene." Si inclinò verso di me e mi diede un piccolo bacio, prima di uscire dall'auto. Camminò dal mio lato e mi aprì lo sportello, aiutandomi a scendere.

"Grazie, amore." Sorrisi e gli baciai la guancia.

"Tutto per te, piccola." Prese la mia mano e camminammo insieme dentro il centro commerciale.

Comprammo qualche vestito e qualche giocattolo, finché non sentii i miei piedi implorarmi di stare ferma. "Justin, ho bisogno di sedermi. I miei piedi mi fanno malissimo."

Justin guardò i miei piedi con preoccupazione e annuì. Camminammo verso una panca e ci sedemmo, quando Justin portò i miei piedi sulle sue ginocchia e iniziò a massaggiarli.

"Non devi farlo per forza, tesoro." Cercai di fermarlo ma lui mi interruppe baciandomi. Sorrisi e sospirai. "Grazie."

Il centro commerciale era abbastanza affollato e avevo notato un gruppo di ragazze guardarmi con disgusto. Cominciai a sentirmi in imbarazzo e cercai di coprire la mia pancia con la giacca. Quando Justin lo notò, aggrottò le sopracciglia e mi rivolse uno sguardo confuso.

"Cosa c'è di male, piccola?" Sussurrò collocando una mano sulla mia coscia, mentre l'altra era ancora sul mio piede.

Le ragazze si avvicinarono ed io mi sentii ancora più fuori posto.

"Non avrà neanche diciott'anni ed già incinta. Che puttana." Ridacchia una delle ragazze ed io mi accarezzai il ventre, visto che Juliet aveva iniziato a scalciare.

"Scusami?" Sentii Justin grugnire e lo vidi alzarsi. I suoi occhi avevano iniziato a diventare più scuri, man mano che si avvicinava alle ragazze.

La biondina di prima gli passò una mano sul torso e sorrise. "Un bel pacco da otto, lo sapevo. Come ha fatto quella puttanella a incastrarti?"

Sentii il mio sangue gelarsi all'interno delle mie vene e continuai ad accarezzare il mio ventre. Juliet scalciava più che mai.

"L'unica puttanella qui sei tu." Sbottò. "E non toccarmi, può farlo solo la mia ragazza." Sibilò avvicinandosi a lei.

La sua figura la sovrastava. La ragazza iniziò retrocedere, guardando i denti affilati di Justin, fino ad arrivare alla fontana e caderci dentro. Scoppiai a ridere e la sentii strillare.

Si sistemò la maglia e piagnucolò con voce acuta. "Questa è di seta!" Il suo trucco si era sciolto lungo le sue guance ed io non potevo smettere di ridere.

Justin ridacchiò e si avvicinò a me, mi prese per mano e mi trascinò via da lì. "Non ascoltare quella puttana. Io ti amo e amo anche Juliet." Mormorò dolcemente al mio orecchio e mi accarezzò il ventre.
Juliet aveva finalmente smesso di scalciare.

Che la mia bambina avesse un radar per le troie?

"Lo so, vi amo anch'io." Baciai le sue labbra.

"Mi prenderò sempre cura di te, piccola." Mi baciò la fronte e mi sorrise. "Entriamo da Babies US, adesso." Disse e indicò un negozio.

"Sì!" Sorrisi emozionata e lo seguii.

Alien (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora