Capitolo 67

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Justin's Point Of View*

"Sono passate due settimane. Quando si sveglierà, dottore?" Sentii le dita di Bella, pettinare i miei capelli, lavati da lei.

Gemetti internamente per il suo tocco delicato e dolce. A quanto pare, nelle ultime due settimane ero stato in coma o qualcosa del genere, per via del trauma cranico provocato dalla mia caduta.
Fortunatamente i miei geni alieni, avevano fatto in modo che non morissi e che il mio cervello si rigenerasse molto velocemente.

"Non ne sono sicuro, signora Bieber. Il suo cervello sembra stare recuperando molto bene, quindi non penso ci vorrà molto tempo." Sorrisi internamente come il gatto Cheshire, quando sentii come il dottore aveva chiamato la mia principessa. Signora Bieber. Avrei voluto che lo diventasse, un giorno non molto lontano. Magari dopo essermi svegliato da questo maledetto coma.

Le labbra di Bella entrarono in contatto con le mie per un breve momento e dentro di me urlai dalla frustrazione di in poter ricambiare. Suppongo che il dottore se ne fosse già andato, quando la sentii sfiorare la mia mandibola con il naso e lasciare un piccolo bacio sul lobo del mio orecchio. Il mio corpo tremò dal piacere.

"Voglio vedere i tuoi occhi, tesoro." Piagnucolò. "Voglio vederli brillare e lo fanno sempre quando ti sono vicina. Mi dispiace essere stata così cattiva con te e giuro che se ti sveglierai, ti chiederò scusa per sempre. Mi manchi da morire, amore." La sentii nascondere il viso nell'incavo del mio collo e cominciare a singhiozzare.

Il mio cuore si ruppe al pensiero di non potere farla smettere di piangere. Cercai con tutte le mie forze di muovermi per confortarla, e all'improvviso la sentii fermarsi e ansimare.

"Hai mosso un dito, Justin! Ti prego, fallo di nuovo!" Disse emozionata.

Aveva funzionato davvero? Cercai nuovamente di muovermi con tutte le mie forze, solamente per farla sorridere. Sentii il mio corpo uscire dall'oscurità quando le mie palpebre cominciarono a tremare.

"Oh mio Dio!" Strillò. "Ce la puoi fare amore, ci siamo quasi."

Intrecciò le nostre dita ed io continuai a provare, finché non vidi il tetto bianco e il viso di Bella. Neanche il tempo di accertarsi che avessi aperto gli occhi, che si inclinò sopra di me e mi strinse.

"Sei sveglio!" Disse con voce tremante.
Mi era mancato tantissimo sentire la sua voce e vedere il suo viso.

"C-ciao p-piccola, ti sono m-mancato?" La mia voce sembrò più roca del normale a causa della gola secca. Ridacchiò al suono della mia voce e annuì freneticamente con il capo, mentre sorrideva.

Si separò da me per guardarmi con un sorriso stampato sul volto, mentre io cercavo di ricambiare.

Finalmente mi aveva perdonato.

Si inclinò di nuovo su di me e iniziò a tempestare di baci le mie guance, mentre io ridevo e cercavo di sfiorare il suo corpo con le mie braccia estremamente deboli.

"Dio, quanto mi era mancato sentirti ridere!" Disse senza smettere di baciarmi il viso.

Non avevo sentito quelle labbra su di me per quasi tre settimane e mi erano bastate per capire la lezione.

"M-mi hai perdonato?" Chiesi abbassando il capo e iniziando a giocare con le sue dita.

"Sì, assolutamente. Mi dispiace non essermi presa cura di te." Si inclinò su di me e unì le nostre labbra una seconda volta, questa volta però, risposi appassionatamente e gemetti quando si allontanò.

"Me lo meritavo." Dissi deluso da me stesso e lei mi baciò la fronte, facendomi sorridere.

"Dovremmo dire al dottore che ti sei svegliato." Mormorò prima di camminare fuori dalla camera e andare a cercarlo.
Guadai attorno a me e notai che vicino al mio letto c'erano dei pulsanti. Pigiai sul bottone con la freccia verso l'alto e la parte anteriore del letto si alzò. Urlai per la sorpresa, per poi cominciare a ridere. Iniziai a pigiare tutti i bottoni, finché pigiai uno di questi con disegnato sopra un telefono, facendo in modo che una voce uscisse da un altoparlante.

"Ha bisogno di qualcosa?" Disse una voce. Mi coprii il viso con le lenzuola e mi nascosi, a causa della scatola magica. "Salve?" Continuò a dire la voce misteriosa.

Mi misi a piangere e tremare dalla paura, mentre nascondevo il viso sotto il cuscino.
Finalmente, Bella tornò in camera e mi accarezzò la schiena, facendomi alzare il viso. La guardai continuando a piangere e indicando la scatola demoniaca.

"Falla smettere!" Gemetti spaventato, visto che la voce continuava a chiedere se avessi bisogno di qualcosa o se ci fosse qualcuno.

Bella sorrise per la mia innocenza e fece una smorfia di dolcezza asciugando le mie lacrime. "Mi dispiace, abbiamo toccato il bottone per sbaglio." Si scusò con la scatola magica.

"Oh d'accordo, buona giornata." Tornò a parlare, il che mi fece scoppiare a piangere nuovamente e stringere la maglietta di Bella.

"È solo un'infermiera, amore." Bella sistemò i miei capelli all'indietro sedendosi sul letto. Appoggiai il capo sul suo petto e mi strinsi a lei, mentre cercavo di tranquillizzarmi dallo spavento di qualche secondo prima.

Premetti il capo sul suo seno e sospirai contendo, facendola ridere.

"Il dottore arriverà a momenti, sta visitando un altro paziente adesso." Sussurrò accarezzandomi il capelli.

Annuii e innocentemente accomodai ancora di più il capo sul suo seno. Si può dire che ero abbastanza comodo e che avevo ricominciato ad essere felice.

Alien (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora