Capitolo 77 ❤️

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<< no niente, sono felice per te >> mento. 

<< Mia >> cantilena allontanandosi per guardarmi meglio.

<< è che se tu passerai meno tempo a casa mia significa che ci vedremo ancora meno >>

<< ma non ti da fastidio avermi sempre in mezzo ai piedi ?>>

<< no, perché a te si ? >> mi acciglio.

<< no non intendevo quello, ho solo bisogno di sentirmi di nuovo a casa, di essere più indipendente e non sentirmi un peso. Qui ho tutte le mie cose e non ho bisogno di chiedere per esempio dove possa trovare una bottiglia d'acqua. >>

<< ma non sei un peso Luca >>

<< lo so, ma è una cosa mia. Ho bisogno di stare un po' da solo anche, senza il pensiero che ci siano i tuoi genitori in giro per la casa. Necessito di tornare alla normalità, per quanto normale possa essere la mia situazione >>

In effetti a ragione, anche io probabilmente non mi sentirei a mio agio al posto suo. Ti devi adattare ai ritmi di una famiglia che non è la tua.

Annuisco e lui aggiunge sorridendo << eh comunque nessuno ha mai detto che non possa venire tu qui >>

A questo punto sorrido anche io e mi inserisco tra le sue braccia.
<< quella rosa stamattina dove l'hai presa ?>> mi ricordo il pensiero di stamattina.

<< segreto >> mi sorride guardandomi dall'alto

<< dai >> insisto.

<< ho scavalcato il cancello durante la ricreazione con un mio compagno di classe e te l'ho comprata nel negozio di fiori di fianco a scuola >>

<< ma sei matto ?!>> sbotto liberandomi dalle sue braccia.

<< si >> ride.

<< ma perché devi fare queste cose, mi bastava il bigliettino. Se ti hanno beccato ?>>

<< mi hanno beccato e sono stato sospeso >> dice tranquillo.

<< cosa ?!>>

<< scherzo sono bravo a non farmi vedere mentre faccio qualcosa di sbagliato a differenza tua >>

<< non farlo mai più >> mi riappoggio al suo petto.

<< non te lo posso promettere. Io amo il brivido >> sospira e io alzo gli occhi al cielo.

<< cavolo >> urla poi correndo in cucina. lo seguo preoccupata e quando arrivo in cucina lo vedo mentre apre il forno e viene avvolto da una nuvola di fumo.

Quando il fumo diminuisce e riappare la sua faccia mi chiede guardandomi imbarazzato << ti va di ordinare una pizza ?>>
Scoppio a ridere e allora ride anche lui.

<< uffa però, mi ero impegnato a prepararlo >> borbotta.

<< apprezzo il pensiero >> lo rassicuro.

<< forse era per questo motivo che mia madre non mi faceva mai cucinare >> scherza ma poi diventa improvvisamente serio, si siede sulla sedia triste con la testa tra le mani.

Mi avvicino e gli poso una mano sulla schiena.
Lui mi guarda per un secondo poi riabbassa lo sguardo << ehy >>

Si libera dalla mia presa saltando in piedi poi dice di fretta << vado un attimo in bagno ordina una pizza >>

Continuiamo il nostro amoreWhere stories live. Discover now