Janis Joplin

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Ritratto di  Biancaneve-1

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Ritratto di Biancaneve-1

Janis Joplin nasce il 19 gennaio del 1943 a Port Arthur in Texas, da una famiglia di modeste condizioni. La sua vita sociale è difficile fin dalla tenera età, da quando, già a scuola, comincia a essere ripetutamente disprezzata e derisa dagli altri studenti per il suo aspetto e il suo carattere, tanto che, purtroppo, l'alcol diviene precocemente per Janis un doloroso mezzo per tirarsi su.

Intanto cerca rifugio e conforto nella musica e nella lettura: abbandona il college a 17 anni e comincia a esibirsi in locali country&western a Houston e in altre città del Texas. Poco dopo si trasferisce a San Francisco, dove sperimenta la vita delle comuni hippie e muove i suoi primi passi nel mondo del rock blues, sviluppando l'impronta iconica del suo stile.

Dopo un breve ritorno in Texas, è di nuovo in California, dove incontra per puro caso il bassista di quella che sarebbe divenuta la sua prima vera e propria band, i Big Brother and the Holding Company.

L'esperienza del Monterey Pop Festival (1967) fa dei Big Brother una band di grande successo: di lì a poco Janis registra con loro il suo primo album, omonimo della band.

L'anno successivo segue Cheap Thrills, contenente alcuni grandi successi di Janis Joplin, come Summertime e Ball and Chain. Questo momento segna per l'artista l'inizio della sua presenza come icona sulla scena del rock e non solo, portandola ad apparire su riviste prestigiose e conquistando un ampio pubblico adolescenziale. Ciò è significato anche la fine della collaborazione con la sua band di esordio: ormai la cantante è pronta ad affrontare una carriera da solista. Riforma un gruppo, che battezza Kozmic Blues Band, e nel 1969 partecipa al grandioso evento del festival di Woodstock.

La sua vita privata non gode però di altrettanta fortuna: il suo carattere complicato le impedisce di trovare una persona capace di comprenderla e sostenerla. Oltre a ciò, alcol e fumo accompagnano inesorabilmente ogni tappa della sua carriera, e ad essi ormai si è aggiunta da tempo la dipendenza da droghe pesanti. È un periodo di aspre critiche da parte della stampa musicale, che Janis vive alternando spavalderia, panico e frustrazione: sull'orlo del baratro, decide di lasciarsi alle spalle le più pericolose sregolatezze, senza risultati duraturi.

Nella primavera del 1970 prende forma il personaggio di Pearl, l'alter-ego appariscente di Janis Joplin, la belva da palcoscenico aggressiva e sfrontata che cede il posto alla persona che l'aveva costruita.

È con un'altra formazione ancora, i Full Tilt Boogie che Janis sostiene di aver trovato la propria famiglia a livello musicale e umano. A questo periodo appartiene un altro classico della cantante, l'inedito Mercedes Benz.

La forza delle performance pubbliche di Janis non riesce comunque a lenire la solitudine e l'insicurezza della sua vita.

Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1970, Janis è da poco tornata da una serata trascorsa con gli altri componenti del gruppo, soddisfatta dal risultato delle canzoni dell'ultimo album, Pearl, quasi concluse. È però in quella notte che Janis muore, sola, in una camera d'albergo, a causa di una brutta caduta provocata da un'overdose. Ha 27 anni.

Perché la ricordiamo:

Janis Joplin è uno dei maggiori simboli femminili non solo per la potenza selvaggia della sua voce, ma anche per il suo stesso modo di porsi nei confronti della società in cui visse. Obiettivo preferenziale dei suoi compagni di scuola, Janis subisce derisioni e umiliazioni a causa del suo carattere fragile e del suo aspetto fisico ritenuto poco attraente.

Diventa un punto di riferimento del pubblico giovanile grazie al suo spirito di ribellione e alle sue performance sincere e cariche di emozione. È determinata e volitiva nella propria professione di cantante, dedicandovisi con passione e meticolosità: accanto alle molte sregolatezze della sua vita privata, la cantante sa essere puntuale e precisa in ogni seduta di registrazione.

La stessa stampa musicale, subito molto critica nei suoi confronti, sa ricredersi ben presto, quando già nel '69, dopo una serie di concerti europei, Janis viene definita "il soul" (Disc) mentre Melody Maker dice di lei che "aveva fatto scatenare il pubblico britannico".

Brani che mettono in evidenza tutta la sua aspra potenza vocale sono Piece of My Heart e Cry Baby, entrambi cover, ma che rivelano una forza straordinaria.

Janis non ha mai voluto considerarsi una star:

"Molti sostengono che io sia una star. Non riesco ad accettare questa insignificante definizione. [...] un sacco di gente parla di me ma non sa chi sono veramente. Io lo so, invece: sono sempre la stessa. Dodici anni fa ero una ragazzina senza esperienza che cantava usando il proprio stile. È così ancora oggi, io sarò sempre quella ragazzina [...] Quando finisco un concerto e torno a casa, sciolgo i capelli, lascio cadere le piume, lancio le scarpe da qualche parte, tolgo i vestiti sudati, tolgo anche le collane. Resto senza niente addosso e mi guardo allo specchio: vedo quella ragazzina con qualche anno in più [...]. Vedo una persona [...]. Qual è la differenza rispetto a dieci o quindici anni fa? Che oggi canto per vivere. [...] Sono un'artista. Qualcuno dice che ho avuto fortuna, può darsi. Ma non ho mai interpretato un personaggio, sono sempre stata me stessa. E no, non sono una star".

Pearl, come album e come personaggio, le ha dato sicurezza e le ha permesso di affrontare una vita sempre più caotica che non ha mai del tutto: spesso parlava del desiderio di avere una realtà quotidiana semplice e "normale", e immaginava di sposarsi, mettere su famiglia e abitare in una di quelle case "con lo steccato bianco". Pearl sarebbe stato infatti il suo disco di addio, dopo il quale meditava di ritirarsi dalla vita musicale.

Curiosità:

Janis Joplin si presentava sul palco con abiti di scena particolarmente colorati e appariscenti, spesso adorni di collane, monili e piume.

La cantante era bisessuale, ed ebbe una relazione piuttosto duratura con Peggy Caserta, che la cantante riteneva una vera amica in grado di capirla a fondo. Peggy rimase sempre in amicizia con Janis e la aiutò a superare le sue frequenti crisi di panico e perdita di fiducia in se stessa.

David Dalton, giornalista e biografo della cantante, la seguì durante l'ultima tournée del 1970: la stessa Joplin, da quando accettò la sua proposta di realizzare una biografia su di lei, prestò molta attenzione affinché non si distraesse dal suo compito, chiamandolo spesso di persona a registrare o appuntare eventi, ricordi e aneddoti che ella raccontava.

Citazioni:

"Se mi trattengo, non sto bene. Non sto bene. A volte preferisco stare bene, piuttosto che trattenermi per tutto il tempo."

"Non smetterò di certo per la signora di qualcuno."

"Non compromettere te stessa. Sei tutto ciò che hai."

Fonti: "Little Girl Blue", in "Classic Rock", n°16, marzo 2014 ; Janis Joplin's official website: ; "Janis Joplin - sepolta viva nel blues" in "Onda Rock":

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