《 Vedi che bella ragazza che ti ho portato, eh?》 Mi chiese l'uomo, con ancora quel sorriso malefico stampato in faccia.
Poi si avvicinò al mio orecchio ,
per non farsi sentire da loro.
《 Ma vedi...L' unica persona che si potrà divertire con Lei, sarò io!》 Mi disse per poi rivolgermi un ghigno.
Disgustato da quella frase, non ci pensai due volte a sputargli in un occhio.
《 Mi fai schifo!》 Sibilai contro di lui, prima che mi tirasse un ceffone e mi facesse ruotare la testa di 90º.

Vidi la ragazza fare un sussulto e, subito i suoi occhi si riempirono di lacrime, consapevole del posto atroce in cui era finita.
Ancora stordito, l'uomo iniziò a trascinarmi fino alla "mia stanza" e vidi la moglie cercare di fare lo stesso con quella ragazza ma con un po' di difficoltà visto che continuava a muoversi cercando di liberarsi dalla sua stretta, ma era del tutto inutile visto che aveva le caviglie e i polsi legati stretti da delle corde.

Arrivammo nella " mia camera" e ci buttarono entrambi dentro, come sacchi di patate, senza la minima delicatezza.
《 Starete qua dentro per un po', fino a che la tua stanza non sarà pronta.》 Disse l'uomo, avviandosi verso la ragazza con un taglierino, che alla vista di quell'oggetto si iniziò ad agitare e a boccheggiare, ma quando lo notò tagliare le corde, si rilassò visibilmente.

La ragazza iniziò a massaggarsi i polsi, divenuti rossi per colpa di quelle corde mentre Loro uscirono dalla stanza, sbattendo la porta dietro di loro.
《 Siete dei mostri!》 Gli urlò la ragazza, appena chiusero la porta.
Spalancai gli occhi per la paura, quando mi resi conto di cosa le avrebbero fatto se l'avessero sentita e, quindi, appena aprì la bocca per urlagli dietro qualcos'altro, mi avvicinai di scatto a lei e le tappai la bocca con una mano.
Lei mi guardò furente e si spostò di scatto, ma io la seguì e le rimisi la mano sulla bocca che lei prontamente mi morse.
《 Ma che diavolo...Ma sei impazzita?》 Le chiesi, massaggiandomi la mano.
La guardai e sul suo viso lessi, oltre alla rabbia, la paura, la confusione e la stanchezza.
Non riusciva a capire il perché di tutto questo, ma come biasimarla, neanch'io lo capivo, ma ormai mi ero abituato a vivere così .
Per favore, non gridare.》 Le dissi, pregandola.
Non volevo che le facessero del male.

《 Io non sono un tuo nemico.》 Le dissi, cercando di rassicurarla.
Lei mi guardò, insicura se credermi o no, ma alla fine cedette e si rilassò, facendomi spuntare un lieve sorriso.
Mi sedetti accanto a lei, appoggiando le spalle al muro.

Dopo attimi di silenzio mi chiese, sussurrando:《 Dove...Dove sono?》 E guardandomi con i suoi occhioni color nocciola, resi rossi per via del pianto.
La guardai senza rispondere, pensando a cosa dirle.
Dove ti trovi? Non lo so neppure io dove mi trovo.
《 Per favore rispondimi e sii sincero.》 Mi disse, implorandomi.
《 Non lo so dove ci troviamo precisamente. Io questo posto lo chiamo con un nome tutto suo.》 Dissi le ultime parole pianissimo, come se volessi dirle solo a me stesso, ma a quanto pare lei mi sentì.
《 Come...Come lo chiami?》 Mi chiese, continuando a guardarmi.
Ero indeciso se diglielo o no, ma dal suo sguardo capivo che aveva bisogno di qualche risposta e così, senza pensarci, le risposi, distogliendo il mio sguardo dal suo.
Inferno. Questo posto per me è l'Inferno.》

《 Kyle! Svegliati!》 Aprì gli occhi di scatto, ancora scosso per l'incubo appena fatto, e trovai Richard in piedi di fronte a me, che mi guardava con un sorriso divertito stampato in faccia.
Mi alzai con il busto e notai di essere seduto sulla mia sedia girevole e di aver dormito con la testa appoggiata sulla mia scrivania.
Era quasi passata una settimana dal momento in cui trovai la bambola e il messaggio e da allora passavo le notti insonni provando a trovarla, ma a quanto pare ieri ero crollato dal sonno.

Beautiful Pain Where stories live. Discover now