40- Alive

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La morte è il punto finale della nostra vita. Un traguardo che fa paura raggiungere, per il mistero che incute; poche persone dicono di aver vissuto la morte per poi ritornare vive.

Io sinceramente non ci credo.

La morte fa paura perché le persone che l'hanno affrontata non sono potute tornare indietro per spiegare come è, cosa c'è, come si sta.

Il vero mistero della morte è che non ci sono testimonianze per sapere cosa accada in realtà.

Molti dicono che dopo la morte ci si rivede in paradiso, più felici di prima; io sono un po' scettica su questo punto, soprattutto per il fatto che ci sono teorie contrastanti. Molti, invece, dicono che dopo la morte si rinasce. Un ciclo continuo che si ripete.

Non importa se hai già raggiunto i tuoi obiettivi oppure no; non importa se hai completato quello che dovevi completare; non importa se ti sei scusato con la persona che ami o meno.

Potrebbe essere il momento sbagliato per te; potresti aver appena iniziato la tua nuova vita all'estero; potresti esserti appena sposato; potresti esserti appena innamorato; potresti aver appena avuto un bambino; potresti aver appena litigato con una persona cara; potresti semplicemente essere appena nato.

Ma a lei non importa cosa potresti essere o cosa potresti avere; a lei non importa se sei giovane o anziano, adolescente o adulto; lei arriva quando lo ritiene necessario, anche se potrebbe non essere necessario a te.

La morte è una compagna vigliacca che pensa prima a sé stessa e poi agli altri; la morte è una compagna che ti trasporta via con sé, separandoti per sempre dalla tua vita.

***

<<Luke>> riesco solo a dire, in un sussurro che si dissolve nell'aria, come polvere in un giorno ventoso.

Non sono pronta a credere che sia realmente successo.

Sembra tutto finto; uno scherzo del destino fatto per prendersi gioco di me; uno scherzo per farmi prima assaporare la libertà e poi strapparmela; ogni ricordo è impresso nella mia mente come su un foglio di carta, stappato dalla forza brutale della morte.

Non sono ancora pronta per ritornare a casa, dalla mia famiglia; volevo vivere, divertirmi, sentirmi libera ancora per un po'; volevo amare ancora per un po'.

Non sono pronta a dichiarare a me stessa che la vera colpa è mia, solo mia; è colpa mia se l'incantevole sorriso di Luke si è spento per sempre, lasciando spazio ad un'espressione priva di emozioni, priva di vita; è colpa mia se i magnifici occhi blu mare di Luke non potranno più vedere la luce perché avvolti dalla sola oscurità; è colpa mia se ogni parte del corpo di Luke non potrà più vivere, muoversi, esplorare; è colpa mia se la sua mente non potrà più pensare, ragionare per fare la differenza nel mondo.

È colpa mia se ho trasformato tutto ciò che era il mio presente, che sarebbe potuto diventare il mio futuro, nel mio passato.

La forza che prima scorreva dentro le mie vene, si è consumata, lasciando spazio ad una debolezza debilitante.

Mi accascio sul corpo di Luke; appoggio le mie mani sul suo petto con molta delicatezza, quasi come se avessi paura di spezzarlo; il mio seno sul suo petto mi ricorda le straordinarie sensazioni che il suo corpo vivo trapelava al mio.

Incastro il mio viso nell'incavo del suo collo per l'ultima volta; inspiro profondamente, assaporandomi per l'ultima volta il suo dolce profumo al cocco che mi ha sorretta per tutta questa avventura; il suo profumo arriva debolmente alle mie narici, mischiato dall'odore della terra e del sudore; sono odori sgradevoli ma che rappresentano la vita che fino a poco fa scorreva nel suo corpo.

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