12 - Just a day

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"We're in this together
Hear our hearts beat together!
We stand strong together
We're in this forever!
This one's for you!
This one's for you... (yeah yeah, hey)"

This one's for you inonda la nostra macchina. In teoria è la sua ma essendoci salita già due volte è diventata automaticamente anche mia.

Il vento mi schiaffeggia la faccia come in segno di rimprovero.
Sono consapevole di ciò che ho fatto ma non posso tornare indietro, anzi, non voglio tornare indietro.
Il sole, invece, mi accarezza lentamente ed allevia leggermente il macigno che sento nel petto.

Solo ora mi rendo conto che la sua mano è ancora sulla mia coscia.

Metto la mia sulla sua.

Lui si gira e mi guarda.

Gli sorrido e lui sorride.

Lui gira la sua mano e prende la mia.

La stringe forte.

Sorrido ma non lo guardo.

Gliela stringo anche io.

Con la coda dell'occhio vedo che mi sta guardando.
Fingo disinvoltura ma non ci riesco, così sorrido e lo guardo.

È radioso. Il sole mette in penombra la sua barba, più lunga rispetto a quando ci siamo conosciuti.

Devo ammettere che sta meglio con la barba lunga. Molto meglio. È troppo figo.

Lui alterna lo sguardo tra strada, i miei occhi e il cambio.

<<Dove stiamo andando?>> gli chiedo.
<<Sei curiosa principessina?!>> ride.
<<Sì, molto>>
<<Ti piacciono le sorprese?>> chiede.
<<Mmm... Non molto, diciamo che preferisco organizzare tutto nei minimi particolari, così nulla può andare storto>>
<<Capito>> annuisce.

<<Tu invece?>> chiedo.
<<Amo l'avventura, non organizzo niente... Diciamo che vivo e colgo l'attimo>>
<<Oh... Ok>>
<<Fidati principessina, se non organizzi niente, provi un'euforia talmente forte che è difficile da descrivere>>

Sto per replicare che è molto meglio organizzare piuttosto che non far niente, che nulla può andare storto, ma sento un rumore metallico, una specie di scoppio.

<<Hai sentito?>>
<<Cazzo si>>

Sembra irritato. Accosta la macchina.
Quando ci fermiamo, esce dalla macchina.
Lo seguo.

Dal cofano esce un fumo bianco.
Lo apre e lo guarda.

Tra alcuni sospiri e alcune parole bofonchiate gli chiedo: <<Cosa succede?>>
Alza lo sguardo dal cofano e mi guarda.
Un lampo gli attraversa gli occhi.
Oh, no...

<<Hai delle scarpe comode principessina?>> chiede.
<<Ehm, no... Cioè si... Cosa? Perché?>>

Sorride.

Va alla portiera, prende un foglio ed una penna e scrive qualcosa, poi lo mette sul cruscotto.

<<Andiamo!>>
<<Ccosa?>>

È pazzo?!

<<Sei pazzo?>>
<<Forza principessina, vivi l'avventura!>>
<<No, dobbiamo chiamare qualcuno per questo catorcio!>>
<<Hahah... Va bhe... Io vado, se vuoi seguimi altrimenti rimani pure qua>>

Sogghigna, prende uno zaino dal baule, mi lancia un'occhiata di sfida e inizia a camminare.

Uff, al diavolo. Chiudo accuratamente le portiere e il cruscotto.

Quegli Occhi Color Destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora