8 - My sister

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Io amo mia sorella.
Non ho mai detto il contrario, anzi.
A volte sono gelosa, perché i miei genitori danno più attenzioni a lei che a me, ma ci ho fatto l'abitudine. Lei è molto più piccola di me.
Ha bisogno di attenzioni, di affetto, ha bisogno di imparare per crescere.
Io sono grande, quindi tutte le attenzioni si riversano su di lei, e questo mi da un po' fastidio. Ma d'altra parte, se non le dessero così tante attenzioni, non sarebbe la meravigliosa bambina che è ora.
Non proprio ora però.

Ora non è per niente meravigliosa e nemmeno felice.
A dire il vero non so cosa stia provando.

È qui, davanti ai miei occhi, immobile. Il suo viso è neutrale, nessun tipo di emozione, niente ; il suo corpo non si muove, i suoi piccoli ed innocenti occhi da bambina sono chiusi e le sue manine sono appoggiate delicatamente sul letto.
Gli unici segni che mi danno la certezza che è viva, è il petto, che si alza e si abbassa dolcemente e lentamente ed il bip del piccolo monitor affianco al suo letto collegato al suo piccolo cuoricino.

Sono ancora sull'uscio della porta.

Mia madre mi guarda. È distrutta. Non solo dalla stanchezza, ma anche dal dolore; i suoi occhi sono lucidi ed il suo viso è pallido.

Anche mio padre mi guarda. Lui, al contrario di mia madre, cerca di nascondere il dolore, ma si vede chiaramente che sta soffrendo.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo. Voglio, anzi, devo sapere cosa è successo.

<<Cosa è successo?>> chiedo decisa.

I miei genitori di guardano. Nei loro occhi c'è una sorta di intesa. Forse mi vogliono nascondere qualcosa. Mio padre annuisce e mi guarda.

<<Era al parco del villaggio assieme a Tom ed è caduta>> risponde molto vagamente. Troppo vagamente.

<<Aspettate un secondo>> cerco di fare ordine ai mille pensieri che ho in testa.
<<Punto primo, perché vi siete guardati intendendovi fra di voi?>> chiedo.

Si guardano ancora. Quanto li odio quando fanno così.

<<Tesoro, la situazione è mmm... Complicata>> cerca di rispondere mio padre.
<<Complicata? Perché? E cosa ci faceva una bambina di 4 anni a mezzanotte in giro da sola con un bambino?>> sono esasperata.

<<Tesoro noi... >>mia madre lascia la frase in sospeso.
<<Voi... Forza parlate!>>
<<Noi volevamo fare del dannato sesso>> rispondono loro.

Sono senza parole. Non sapevo che lo facessero ancora. In realtà non mi è mai interessato della vita sessuale dei miei genitori.

<<Oddio, vi prego basta... Ok... Mmm... Allora perché erano soli?>>
<<Scusa Sarah, sai noi... >>mia madre cerca di spiegarmi.
<<Non mi interessa, davvero, voglio solo sapere perché erano soli>>
<<Non erano soli, c'era la madre di Tom, dopo lei si è distratta un'attimo per rispondere al telefono e Claire è caduta dall'altalena battendo la testa>> spiega mia madre.
<<Poi ha subito riattaccato, ha visto che non si risvegliava, così ha chiamato l'ambulanza e noi>> continua mio padre.
<<Oh, ok grazie, e... Ora sapete qualcosa? Nel senso su come sta?>>chiedo.
<<Non ancora, il medico ha detto che domani le farà una tac>> risponde mia madre.
<<Ok, grazie>>

Dopo questa conversazione nella stanza cala il silenzio. Una tac. Cavolo. È una cosa serissima.

Prendo una sedia e mi siedo in parte alla mia sorellina. Le prendo la mano e le dico <<Notte piccolina, ci vediamo domani guerriera>>

Quegli Occhi Color Destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora