5 - Clair de Lune

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<<Ok, Sarah, mantieni la calma! >>Alyssa cerca, senza riuscirci, di tranquillizzarmi con la sua dolce voce.

Poco dopo aver mandato il messaggio, ho ricevuto una chiamata da Alyssa. Con lei c'è anche Jennifer perché sono ad Ibiza insieme. Gli ho raccontato di tutto ciò che è successo: dall'incontro in piscina fino all'appuntamento programmato per le 23.

Come posso star calma? Ho un appuntamento con un ragazzo super carino questa sera al chiaro di luna! Come posso?!

Il mio cuore batte all'impazzata, il corpo freme dall'euforia e il sudore inizia ad impregnarmi leggermente il viso; non ho mai provato nulla del genere in vita mia e tutto questo solo per un ragazzo.

<<Fai un respiro profondo>> dice Jennifer con un tono autoritario.

Lei è sempre una ragazza decisa e ferma; non apre la bocca solo per darle aria; sa sempre ciò che dice e naturalmente da ottimi consigli.

Chiudo gli occhi e faccio come dice lei. Appoggio la testa contro la parete ed inspiro un po' di aria; le fragranze di un bagno chiuso e senza finestre non sono l'eccellenza paragonate ad una boccata d'aria marina, però è abbastanza per calmarmi leggermente.

Espiro e riapro gli occhi. Mi sento più tranquilla.

<<Grazie ragazze!>> sorrido per la gratitudine, nonostante sia consapevole che non possono vedermi. Non potevo desiderare amiche migliori di loro; riescono anche a distanza a capire la mia disperazione.

La mia tranquillità, però è destinata a durare poco. Il più grande dilemma di una ragazza al primo appuntamento mi raggiunge: come mi vesto?

<<Ragazze sono nella merda!!! >> inizio ad entrare in panico. Il cuore rincomincia battermi più veloce di prima. Iniziò a pizzicarmi il collo.

<<Perché?>> chiedono in coro.
<<Non ho niente da mettermi>>

<<Ma smettila, i tuoi vestiti sono i più fashion e all'ultima moda di tutta New York, come fai a dire così>> risponde Jennifer.
<<Hai ragione Jennifer! Sarah, sei così bella che anche uno straccio della polvere su di te diventa meraviglioso!>> come sempre Alyssa è dolce. Ma oggi la sua dolcezza non riesce a tranquillizzarmi del tutto.

<<No ragazze, non ho proprio niente, all'aeroporto hanno perso la mia valigia>> urlo esasperata. Sto impazzendo.

<<Merda!>> dicono in coro. Sono proprio d'aiuto.
<<Grazie eh>> rispondo ironica.

Inizio a piagnucolare mentre le mie amiche rimangono in silenzio per un po'.

Più il tempo passa, più i secondi della chiamata sul display passano, più questo silenzio continua, la mia ansia arriva a dei livelli esorbitanti.

Ad interrompere il silenzio dopo qualche secondo che sembrano ore è la dolce Alyssa.
<<Ok, niente panico. Tua madre ha dei vestiti eleganti?>> chiede.

Smetto di piagnucolare.

<<Sì, ma non credo che siano adatti a me e poi non so se abbiamo la stessa taglia>>
<<Non mi preoccuperei per la taglia, ad occhio e croce siete abbastanza simili di corporatura>> puntualizza Jennifer.

Effettivamente ha ragione. Io e mia madre siamo alte all'incirca 1.70 e pesiamo poco più di 55 chilogrammi; abbiamo entrambe le gambe lunghe ed i fianchi stretti; l'unica differenza è che lei ha il seno un po' più prosperoso del mio. Io ho la terza mentre lei ha la quarta. Di fisico siamo completamente uguali ma per il resto siamo completamente diverse: io ho i capelli biondo miele mentre lei c'è li ha ramati; i suoi occhi sono color nocciola mentre i miei sono verde muschio; lei è dolce, premurosa e sicura nelle decisioni che prende, io sono schietta, testarda e molto insicura.

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