26- Who is there?

148 32 19
                                    

Non mi capacito nemmeno io di ciò che ho fatto! Ho mostrato seriamente il mio seno, la mia intimità ad uno sconosciuto?! Di mia mamma non mi interessa, mi ha vista molte volte, ma il poliziotto?! Sul serio?! Mi viene da ridere al solo pensiero delle loro facce.

Dalla faccia di mia madre non traspare né disprezzo né delusione, solamente sorpresa; magicamente, dall'espressione sconvolta di poco fa, ora è tutta arrossata, come se stesse mostrando lei la sua nudità.

Per quanto riguarda il poliziotto, posso dire che più che sorpreso è terribilmente eccitato; non sto scherzando! Ha gli occhi sbarrati, la lingua tendenzialmente fuori dalla bocca e un'evidente rigonfiamento nei pantaloni.

Loro, anche se hanno avuto reazioni completamente diverse, non si muovono, sembrano piantati al terreno.

Colgo l'occasione per scappare.

Abbasso la maglietta ed inizio a correre.

Corro verso l'entrata, l'unica via di fuga che ho. Spero solo che il poliziotto Hermann non si sia svegliato.

Il mio unico pensiero è da questo dannato distretto.

Corro più veloce che posso verso lo spiraglio di luce che proviene dall'entrata. Questo corridoio sembra non finire mai. Più corro, più sembro avvicinarmi alla mia via di fuga, più la luce si allontana. Non so bene il motivo.

Forse sto impazzendo o forse sto solo iniziando ad avere un'attacco di panico.

No! Non posso averlo ora! Non posso! Se mi fermo mi raggiungeranno e sarà tutto finito! Devo correre, correre verso la libertà, correre per trovare la vera me stessa con lui; per anni la vera me è stata repressa da cene di lusso ed abiti sfarzosi che io non volevo; non mi lamento della ricchezza, mi lamento solamente che la ricchezza cambi le persone da ciò che sono realmente.

Io sono una ragazza che crede nell'amore vero! Credo che l'amore bisogna guadagnarselo e non pagarlo! Nel mio mondo di lusso, ci sono solo matrimoni combinati, con nessun tipo di sentimento, i soldi tengono unite quelle persone! Credo che per amare bisogna lottare.

Io sono questa! Una ragazza che lotta per il suo amore, anche a costo di perdere tutto.
Sarò ridicola, lo so! Insomma, ho solo diciassette anni, cosa ne so dell'amore? Forse niente, ma se questo, quello che c'è tra me e Luke, non è amore, non so cosa sia.
Inizialmente solo le mie scarpe ed il mio respiro affannoso riecheggiano nel corridoio.
Poco dopo sento chiamare il mio nome e quattro piedi iniziano a seguirmi.

<<Sarah, smettila di fare stronzate e fermati!>> urla mia madre, molto incazzata.

La ignoro.

<<Signorina Steward, si fermi ora, prima che le conseguenze si aggravino!>> urla il poliziotto.

Ignoro pure lui.

Non mi interessa di loro, mi interessa solo di Luke.

Luke... Sarà riuscito ad evadere senza essere visto? Si ricorderà del posto?

Ignoro le domande dentro la mia testa perché finalmente sono arrivata.
Rallento e giro verso sinistra.

Non posso crederci. Ce l'ho fatta! Ho raggiunto la fine di questo fottuto corridoio! Devo solo uscire dalla porta e poi sono libera.

Ma la fortuna, purtroppo, oggi non gira dalla mia parte; il poliziotto di prima si è svegliato.

<<Signorina, dove pensi di andare?>> chiede lui, posizionandosi davanti a me con le braccia incrociate.

È un'uomo sulla cinquantina, capelli ramati con delle leggere sfumature di grigio; i suoi occhi sono neri come la pece; ha un'enorme pancia dovuta da anni ed anni di birre.
Cerco di superarlo, ma lui me lo impedisce.

Quegli Occhi Color Destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora