Lasciati andare per una volta.
Lasciati andare per una volta.
Ero consapevole del fatto che non mi lasciassi mai andare e non facessi mai esperienze così "spericolate", forse per il fatto che la mia vita era già stata una montagna russa e non mi servisse un'altra avventura rischiosa da aggiungere alla collezione.
Ma forse potrei....
《 Ehy, che ci fate qua fuori? Si gela!》 Gridò una voce familiare che mi fece girare e così riconobbi Richard seguito da quel presuntuoso di Kyle.
Come fai a sapere che è un presuntuoso se gli hai parlato giusto 3 volte?
Ha proprio la tipica camminata da presuntuoso e coglione e poi ti sei scordata cos'è successo stamattina?
Come si potrebbe scordare quel fisico da dio greco. Se potessi me lo scop...
Zitta!

《Morettina sei pronta a salire in auto con me e a vincere un po'? Oppure non vuoi venire con me perché hai paura? 》Mi girai verso Kyle che nel frattempo si era messo vicino a me.
Paura? Io?
《In realtà Hayden non...》 Provò a dire Elisabeth ma la bloccai giusto in tempo.
《 Si, sono pronta a vederti perdere!》
Mister presuntuoso mi fece un sorriso sghembo e si avvicinò ancora di più a me.
《 E sei anche pronta a farmi da trofeo? 》mi sussurrò nell'orecchio, facendomi venire dei brividi lungo tutta la schiena scoperta per l'intensità con cui aveva detto quella frase.
Eh? Da cosa?  In che senso da trofeo?
Non ebbi il tempo di chiederglielo che mi prese per il polso e, insieme agli altri due, mi trascinò di nuovo all'interno del locale fino ad arrivare davanti ad una porta affiancata da un bodyguard.
Cercai di liberarmi dalla mano di Kyle ma fu impossibile dato che strinse ancora di più la presa. Disse qualcosa all'omone che subito ci aprì la porta e ci fece passare facendoci ritrovare in un lungo corridoio con qualche ragazzo qua e là. Dietro di noi vidi gli altri due seguirci fino a che Kyle si fermó di fronte ad una porta e Richard di fronte ad un'altra.
Si fecero un cenno del capo, aprirono le seguenti porte e l'ultima cosa che vidi prima di essere trascinata dentro fu Elisabeth che mi sussurrò uno
" Stai tranquilla" , leggendo chiaramente la preoccupazione nel mio sguardo.

《 Che dobbiamo fare qui e perché mi ci hai trascinata? Tu non vorrai mica...》 La mia preoccupazione salì ma mi ricordai delle parole di Elisabeth che mi fecero calmare un po'. Se lei non era preoccupata perché lo dovevo essere io.
Forse perché sei chiusa in una stanza con un serial killer.
《 Stai tranquilla. Mi devo solo cambiare e prendere delle cose. E tu ti devi mettere questo.》
Mi tirò un giacchetto di pelle nero e lo riconobbi subito. Era il suo giacchetto. Mi tolsi il mio giacchetto e mi misi il suo senza obbiettare. Emanava un profumo buonissimo: tabacco mischiato ad un buonissimo profumo, probabilmente era l'Invictus, uno dei miei preferiti sui ragazzi.

Mentre Kyle si era chiuso in una stanzetta, che presumevo fosse il bagno, feci un giro della stanza e mi accorsi che assomigliava ad uno di quei camerini delle star famose.
I muri erano rossi e il soffitto era bianco con un grosso lampadario che pendeva da esso, illuminando tutta la stanza.
In giro per la stanza erano appesi alcuni poster e quadri e una parete in particolare attirò la mia attenzione.
Era piena di scritte che pensai fossero subito delle firme.
Appoggiato ad esso c'era pure una toletta con un bellissimo specchio quadrato contornato da luci gialle.
All'improvviso si aprì la porta del bagno e ne uscì fuori Kyle con vestiti diversi.
Portava al posto della t-shirt una canotta che lasciava poco spazio all'immaginazione e lasciava intravedere il suo petto scolpito.
In mano aveva un paio di chiavi di una macchina di cui, però, non riconobbi la marca.
Appena mi notò con il suo giacchetto addosso si irrigidì e fece scorrere il suo sguardo su tutta li mia figura mettendomi in imbarazzo.
《 Andiamo!》 Disse con tono duro avviandosi verso la porta d'uscita, aprendola.
Andiamo.

*****

Kyle's Pov

Cazzo se era bella con il mio giacchetto addosso. Anche senza lo era, ma con qualcosa di mio era ancora più bella.
Ma che pensieri fai? Ricordati che tu sei Kyle James.
Stavolta aveva ragione la mia coscienza. Sarà stato colpa dell'alcool se facevo questi pensieri.

Beautiful Pain Where stories live. Discover now